Say (All I Need), OneRepublic
Quando apro la porta di casa faccio quello che faccio sempre — sfilo le chiavi e le lascio cadere affianco alla candela bianca sul piccolo tavolino all'ingresso, poi mi chiudo la porta alle spalle e con la borsa piena che mi pesa sulla spalla, svolto il corridoio.
È venuta a prendermi Darlene, mi ha portata lei qui. Anche mia madre voleva venire, voleva accertarsi che potessi davvero uscire per cavarmela da sola, senza sapere che è quello che ormai faccio senza che nessuno me lo dica. Solo che io avevo bisogno di qualcuno che capisse e accettasse i miei silenzi, che non sentisse il bisogno costante di riempirli. Così ho chiamato Darlene, che mi aveva già anticipato di essersi presa la mattinata libera per passare a vedere come stavo.
Ho anche parlato con Welson — in realtà è stato lui a parlare per la maggior parte del tempo — è venuto nella mia stanza prima che me ne andassi.
«Le persone come te le conosco, Mia. E so che tu adesso pensi che quelle che ti sto per dire siano solo cazzate, che te le dirò perché devo, perché lo faccio con tutti. E potrai anche non credermi, ma io te le dirò lo stesso» ha iniziato, e se all'inizio non lo guardavo neanche, poi alla fine mi sono ritrovata a farlo, mi sono ritrovata ad affidarmi ancora una volta nelle mani di qualcuno che non conosco.
«Non voglio dirti che hai bisogno d'aiuto, di essere salvata. Voglio solo dirti di vivere, di urlare, di piangere, di parlare. Di mostrarti e di non nasconderti, perché chi ti vorrà cercare per davvero, alla fine ti troverà sempre.»
Ogni singola parola mirava ad una cicatrice diversa, spargendo sale e finendo per non risanarle mai.
«Non sei una debole, Mia, e non sto giustificando quello che hai fatto, ma non lasciare che la gente ti giudichi per questo. Nessuno può conoscere le ragioni o quello che stessi provando in quel momento. Permetti a te stessa di respirare e di amare.»
Non so perché mi abbia detto tutto questo, ma mentirei a me stessa se sostenessi che le sue parole non mi abbiano accompagnata per tutto il tempo. Per tutto il tempo ho creduto di non potercela fare, che per quanto in quella stanza d'ospedale mi sentissi rinchiusa in qualcosa che non mi permettesse neanche di boccheggiare, io credevo di non essere abbastanza forte da poterne uscire. Quelle mura erano una prigione, ma mi tenevano al sicuro. Al sicuro da questa casa, da queste altre mura che ogni giorno che passa sento restringersi intorno a me; al sicuro dalle mura dell'università, da quelle del locale, al sicuro dalle mura dei confronti che sarò costretta ad avere, dalle parole che in qualche modo dovrò pronunciare; al sicuro dagli addii, dalle vie di passaggio, dalla fede e dalla speranza che ho perso, dalle aspettative che finisco sempre per avere; al sicuro da me e dai miei pensieri, quelli che non permettono alle ferite di cicatrizzarsi.
Devo passare anche davanti alla sala prima di poter essere nella mia stanza, ed è più difficile di quanto credessi. Lo diventa ancora di più quando mia madre mi sente e mi viene incontro.
«Credevo ci fosse anche Darlene» dice come prima cosa, e avrei dovuto aspettarmelo. Non che mi dispiaccia, perché parlare di me e del fatto che sono qui dopo — soli — cinque giorni non mi va, però c'è sempre quella sensazione, quel vuoto dentro che di restringersi non ne vuole sapere.
«No, aveva delle cose da fare. È soltanto passata a prendermi» mento, ed è tutto così automatico che neanche me ne rendo conto.
Mia madre annuisce piano, ha un panno tra le mani. «Vuoi mangiare qualcosa?»
Io scuoto la testa. «Voglio prima fare una doccia, posso aspettare la cena.»
Prima di voltarmi però non riesco a non far cadere il mio sguardo oltre la porta che si apre sulla cucina. Vedo il tavolo su cui ho poggiato il cellulare dopo averlo spento per ignorare tutti; il ripiano a cui mi sono appoggiata. Mia madre forse se ne rende conto che temporeggio, ma neanche questo la spinge a parlarmi, a dirmi qualcosa di più.
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𝐔𝐓𝐎𝐏𝐈𝐀 [𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬]
Fanfiction«A volte siamo semplicemente insalvabili.» Cover / logaphile All rights deserved / september199six