L'invito

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Erano passati due giorni da quando Eren aveva incontdato Levi e non faceva altro che pensare a lui. Più di una volta gli era balenato in testa quela pelle che sembrava tanto morbida e il desiderio di morderla non si era fato aspettare molto. Oggi era sabato e Eren stava facendo una passeggiata. Ad un tratto senti un corpo esile e vado che gli si butto a dosso a lui che cadde tra le braccia di Eren. Finirono con Eren che teneva fra le bracia qualcuno sopra di lui stesi entrambi per tera. Alungo' lo sguardo per vedere chi avesse tra le bracia ritrovandosi davanti quegli stupendi ochi grigi che tanto gli mancavano. Appena i loro sgusarsi si incontrarono entrambi arosirono violentemente sembrando due semafori rossi. Levi provo ad alzarsi il prima possibile per liberarsi da quella situazione inbarazante senza accorgersi della situazione in cui si trovava acorgendosi solo ora del dolore lancinante alla caviglia lanciandò un urlo di dolore non molto virile. Si ricordo che prima di cadere a dosso a Eren era inciampato in un enorme pietra che lo aveva fatto cadere sul castano di botto facendoli cadere come dei sacchi di patate sul terreno sporco e polveroso della stradina dove stavano camminando.
Eren lo prese per i fianchi e lo apogiai sul suo basso adome per poi alzarsi sui gomiti.
-Hey, stai bene Levi?-
-Insomma, credo di essermi rotto la caviglia inciampando-
-Se vuoi ti do un amano a torare a casa se ti fa tanto male-
Disse Eren arosenso e distogliendo lo sguardo da Levi che arosì per la proposta
-Mi farebbe piacere se mi acompagnasi a casa-
Disse arosenso ancora di più e facendo soridere Eren che si alzo e selo mise in spalla mentre lui gli si agrapavo al bracio zoppicando. Arivati Levi mi chiede se domani alle2:30volessi adare con lui al bar dove lavoro e acetato subito.

sei il mio più grande errore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora