1. Non è un addio ma un arrivederci.

131 8 0
                                    

Hey come va? Mi presento, sono Kayla, ho 17 anni, ho i capelli castani, non troppo lunghi, ma neanche troppo corti e  gli occhi verdi. Sono alta 1.70 e ho un fisico normale. Ho due sorelle minori, una di 8 e l'altra di 4 anni, la più grande si chiama Mary e la più piccola Paige. Mary è molto magra, ha gli occhi azzurri e i capelli biondi. Paige invece ha gli occhi verdi proprio come me e i capelli castano chiaro. Mia madre è un'insegnante di ballo, il suo nome è Sophie, è magra, alta, capelli biondo scuro e occhi azzurri. Mio padre Robert è anche lui molto alto, ha occhi verdi e capelli castani. Abitiamo in una villa a New York, adoro questa città, vivo qui da quando sono nata, è bellissima. Adoro passeggiare con le mie amiche per la città, soprattutto di sera, fra tutte le luci e i palazzi, amo questo posto.

"Kayla" grida mia madre dal piano di sotto.

"Cosa c'è mamma?" Urlò di rimando.

"Scendi un attimo, dobbiamo parlare!"

"Arrivo!" Esclamo mentre sto correndo giù per le scale. "Eccomi" dico.

"Kay dobbiamo parlarti" dice mio padre, mi fa preoccupare così.

"Sì, ditemi vi ascolto" dico.

"Senti Kay, noi non sappiamo come reagirai e siamo un po' preoccupati per questo ma...."

"Papà vai al dunque" lo interrompo.

"Dobbiamo trasferirci" esclama.

"Perché dobbiamo cambiare casa? Cos'ha questa che non va'?" Chiedo preoccupata.

"No Kay, non hai capito, cambiamo città, anzi paese" dice mia madre.

"Cosa? No! Perché?" Grido ormai con le lacrime agli occhi.

"Kay, ecco, a me e a tuo padre è stato offerto un lavoro in Germania, dobbiamo andare a Berlino, mi è stato offerto un lavoro come insegnante di danza in una scuola d'arte  molto famosa, e a tuo padre è stato chiesto di fare il manager a un ragazzo che sta iniziando la sua carriera da cantante, dicono che questo ragazzo sia molto dotato, che sia molto bravo a cantare e a ballare perciò abbiamo accettato" dice mia mamma.

"Ma come? Come avete potuto? Io non posso partire! Non posso lasciare tutto! Non posso lasciare i miei amici e soprattutto Jennifer, Amber e Thomas, non posso dirgli che devo andare a Berlino! Come reagiranno?" Dico scoppiando a piangere.

"Partiamo sabato. Ci dispiace tanto tesoro" dice mio padre.

Corro di sopra e mi butto sul letto a piangere, e ora cosa faccio? Come farò a dire ai miei migliori amici che li dovrò lasciare. Non posso, io non ce la faccio.

Mando un messaggio sul nostro gruppo: ragazzi vi prego venite da me ho bisogno di parlarvi.

Dopo 5 minuti circa sono tutti e tre in camera mia.

"Kay ma che hai fatto?" Mi chiede preoccupata Amber.

"Perchè piangi?" Chiede Jennifer anche lei preoccupata. Thomas invece non chiede niente, mi abbraccia soltanto.

"Ragazzi...io non so come dirvelo..." Dici tra un singhiozzo e l'altro.

"Kay, stai tranquilla, dicci cosa ti turba" mi sussurra Thomas con un tono dolce e comprensivo.

"Io...beh...devo lasciarvi...parto per Berlino sabato..." Dico.

"E cosa c'è di male, vai in vacanza e piangi?" Dice Jennifer.

"No Jenny...non vado in vacanza...ci vado a vivere..."

"Cosa? No...non può essere...non puoi lasciarci...dimmi che è uno scherzo!" Dice Amber ormai in lacrime.

Don't Let Me GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora