Capitolo 15

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Rimasero tanto tempo a coccolarsi in silenzio, non servivano parole bastava soltanto
il suono dei loro cuori che battevano contemporaneamente e il rumore dei baci che ogni tanto Louis lasciava tra i riccioli di Harry.

Forse era ancora troppo presto per dirlo, ma tra le sue braccia Harry si sentiva a casa e Louis sapeva che non avrebbe mai lasciato andare quel piccolino, sarebbe stato il suo rifugio e lo avrebbe protetto da chiunque avesse cercato di fargli del male. Avrebbe preso tutto il suo dolore senza lamentarsi se soltanto avesse potuto, ma purtroppo era impossibile e l'unica cosa che poteva fare era riempirlo di amore per aiutarlo a dimenticare tutto quello che aveva passato.

La calma che si era creata venne interrotta da un tenero sbadiglio di Harry che fece ridacchiare il più grande.

"Hai sonno piccolo?"
"Un po', è tardi."
"Hai ragione finiamo di lavarci e andiamo a letto ok?"

Il più piccolo annuì prima di girarsi tra le gambe di Louis e guardarlo negli occhi.
Il liscio sapeva che avrebbe iniziato uno dei suoi discorsi per questo motivo lo prese dai fianchi e lo fece appoggiare con la schiena al bordo della vasca per poi versare il bagnoschiuma sulle mani e iniziare a strofinarlo lentamente.

"Lou, io ti piaccio davvero?"

Louis fece un sorriso a quella stupida domanda e lo rassicurò portando la piccola manina di Harry sul suo petto.

"Tu non mi piaci Harry, io sono innamorato di te. Lo senti cosa mi fai?"

"È per me?" chiese il più piccolo sentendo il battito irregolare del liscio.

"Si Haz è per te. Il mio cuore è perso.
Io sono perso. Sei la cosa più bella che potesse mai capitarmi."

Harry curvò le labbra in un leggero sorriso ma Louis sapeva che c'era qualcosa che non andava.

"Cosa c'è piccolo, puoi dirmi tutto lo sai."

"È che io sono brutto, grasso e noioso. Non ho niente da darti, mi hanno portato via tutto perché ti sei innamorato di me?"

Le lacrime avevano iniziato a bagnare le sue guance un po' più rosa rispetto a prima e Louis pensò di morire davanti all'ennesima crisi di pianto del suo piccolino.

"Cucciolo sei perfetto, cosa devo fare per dimostrartelo?
Non meriti niente di quello che ti ha fatto, non pensarlo neanche per un secondo"

Harry iniziò a singhiozzare più forte e Louis capì finalmente di aver centrato il punto della questione.

"È questo che pensi allora piccolo?
Credi di meritare tutto il dolore che hai subito?"

Il più piccolo non rispose, nascose la testa nel petto di Louis e continuò a singhiozzare.

"Haz non pensare nulla di tutto quello che hai nella testa. Tu non meriti dolore piccolo, sei il mio angelo e meriti soltanto di essere amato. Lo stronzo che ti ha fatto questo -disse indicando i lividi e i tagli- è soltanto un fottuto pazzo e non credere neanche per un secondo che sia stata colpa tua. D'accordo?"

Gli sollevò il mento costringendolo a guardarlo negli occhi mentre le lacrime continuavano a bagnare le sue guance incessantemente.

"Si è preso tutto quello avevo Lou"

Era distrutto dal dolore, al punto da urlare quasi.

"Ha distrutto il mio corpo, il mio cuore, la mia felicità e tutto ciò che di bello avevo.
Si è preso la mia verginità senza che io capissi nulla di quello che stava facendo.
Un secondo prima mi stringeva la mano e mi portava nella mia stanza e il secondo dopo stavo cercando di respirare spezzato in due da un dolore che non credevo fosse possibile provare.
Mi torturava ogni sera, mi violentava fino a quando non perdevo tutte le forze ed ero troppo stanco persino per urlare dal dolore, ed era proprio questo che voleva, amava vedermi soffrire in silenzio.
A volte mi risvegliavo dopo essere svenuto sul letto o a terra con il sangue che colava giù per le gambe, quando riuscivo a farlo mi trascinavo nella doccia e mi chiudevo lì per cercare di lavare via le sue schifosissime tracce, ma mi sentivo sempre sporco qualunque cosa facessi.
Nell'ultimo periodo era diventato ancora più crudele, mi picchiava fino a farmi perdere i sensi, mi procurava tutti questi tagli con il vetro delle schifosissime bottiglie che beveva, una volta me ne ha spaccata una in testa ed è un miracolo che sia riuscito a salvarmi" -smise di parlare perché gli mancava letteralmente il fiato, non riusciva a prendere aria, stava avendo un attacco di panico e Louis non aveva idea di cosa fare.

Take Care Of My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora