Capitolo 8

287 16 3
                                    

10 aprile 2016

Caro diario,
Finalmente mi hanno dimesso.
Sono stato costretto a stare due settimane in ospedale, hanno detto a mamma che sono caduto dalle scale e che ho sbattuto la testa, ma in realtà non sono mai caduto.

Mi ha colpito con una bottiglia di birra, credo che l'abbia fatto così forte al punto da romperla perché ricordo di aver sentito il rumore del vetro che si infrangeva contro la mia testa prima di cadere a terra.
Poi solo buio.

Sono stato una settimana in coma farmacologico, con una contusione cerebrale e un'emorragia interna che avrebbero potuto uccidermi se non mi avessero operato.

Ma sono ancora qui, per fortuna o purtroppo, non lo so.
Forse sarebbe stato meglio se fossi morto.

Si è preso cura di me tutto il giorno e stasera è rimasto a casa, si sente incredibilmente in colpa per quello che ha fatto, ha detto che sarebbe morto se io non ce l'avessi fatta e gli credo, ma ho ancora paura, non riesco a dimenticare tutto ciò che mi ha fatto.

Ho il terrore che non appena mi riprenderò lui tornerà ad essere quello di prima, che tornerà a violentarmi, a picchiarmi e a torturarmi in quel modo che non voglio assolutamente ricordare.

Non lavorerò per tutta la settimana, devo stare completamente a riposo, mamma mi ha chiamato almeno 10 volte, sa che c'è qualcosa che non va, ma mi nascondo dietro la scusa della stanchezza.
Odio doverle mentire ma non posso dirle di ciò che ha fatto realmente Tom.
Mi porterebbe via e io non voglio, amo Londra, amo il mio lavoro e nonostante tutto voglio bene a Tom.

Sembro pazzo lo so, ma è così non posso farci nulla.

Non fece niente.
Dopo quella pagina non fece assolutamente più niente.
Non pianse, non gridò, non fece nulla che gli permettesse di sfogare il dolore.
Era sotto shock.
Non riusciva a capire come potesse esistere una persona come Harry, dopo tutto il male che gli aveva fatto, dopo che lo aveva quasi ucciso, lo aveva perdonato e gli voleva ancora bene.

Era un angelo.
Non poteva davvero esserci altra spiegazione, Harry era un angelo che purtroppo qualcuno aveva dimenticato qui, in questo mondo troppo crudele e ostile per lui, ma nonostante tutto non si era buttato indietro e continuava a combattere.

Ora il mondo lo aveva portato via, i suoi occhi si erano spenti, ma forse c'era ancora una speranza, forse l'amore che quel ragazzo aveva dentro era ancora lì, magari nel profondo del suo cuore, ma c'era, doveva soltanto salvarlo dal mostro che lo stava divorando.

Si svegliò dal suo stato di shock solo quando io suoi occhi avevano cominciato a bagnarsi, una mano sul cuore che faceva sempre più male, il respiro affannoso e il pensiero ormai lontano, ad Harry e alla vita che meritava.

Take Care Of My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora