Capitolo 13

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I minuti interminabili stavano diventando lentamente ore.

Il cielo cominciava a schiarirsi, le stelle stavano scomparendo e qualche raggio di sole iniziava ad illuminare la stanza.

Aveva passato la notte ad aspettare l'alba guardando il panorama della città dalle immense vetrate della sua stanza, il diario stretto tra le mani e le guance rigate dalle lacrime di una delle tante crisi di pianto che aveva avuto durante la notte.

Quando il tempo sembrava non passare mai, il cuore martellava creando un suono fastidioso per le sue orecchie e la testa cercava di mettere in ordine pensieri che non facevano altro che farlo tremare.

Non faceva freddo in casa, sotto le coperte si stava benissimo, ma lui tremava e non per la temperatura, tremava perché non aveva smesso un solo secondo di incolparsi per ciò che era successo nell'ultimo mese, tremava perché si sentiva a pezzi, come se qualcuno avesse deciso di giocare con la sua anima e di strapparla come tanti pezzettini di carta, tremava perché il dolore che aveva dentro era troppo da sopportare, ma niente in confronto a quello che aveva sopportato Harry fino a quel giorno.

Tremava perché aveva paura.

Per la prima volta in vita sua Louis aveva capito cosa fosse la paura, quella vera.

La paura di non arrivare in tempo, di non poter fare nulla, di non riuscire a salvarlo, di perderlo ancora prima di aver assaggiato quelle meravigliose labbra rosa e carnose e di averlo visto sorridere mostrando la sua adorabile fossetta.

Si sentiva impotente e si odiava per questo.
Harry era in pericolo, stava cercando di uccidersi o forse lo avrebbe fatto qualcun altro,
come avrebbe fatto ad andare avanti se non fosse riuscito a salvare Harry, con la consapevolezza che lui era l'unico a poterlo fare?

Forse non lo avrebbe fatto.
Non sarebbe andato avanti e questo lo faceva tremare ancora di più.

Erano soltanto le sei ma non riusciva a rimanere a letto perché appena chiudeva gli occhi immagini terribili lo tormentavano costringendolo a riaprirli forzatamente.

Decise di alzarsi e prendere una tazza di caffè, normalmente avrebbe anche mangiato qualcosa ma ora il suo stomaco era completamente chiuso e al solo pensiero di farci entrare qualcosa aveva la nausea.

Non sapeva da dove cominciare ma voleva uscire il prima possibile per abbandonare tutte le preoccupazioni e guadagnare più tempo che poteva.

Erano circa le sette quando uscì da casa indossando una tuta per essere il più comodo possibile, la sua adorata felpa Adidas è un beanie grigio.

Starbucks fu il suo primo obbiettivo.
Una volta dentro cercó di chiedere qualcosa a una ragazza che solitamente aveva gli stessi orari di Harry, Sophia, credeva si chiamasse così ma non seppe dirgli molto perché Harry non aveva mai scambiato più di due parole con nessuno di loro.

Li aveva soltanto informati che sarebbe mancato per qualche giorno perché aveva preso l'influenza ma Louis sapeva che non era così.

Fece il giro della città almeno tre volte, cercando indizi qualsiasi che potevano farlo avvicinare ad Harry, ma più girava più si accorgeva di quanto assurdo fosse quello che stava facendo.

Nessuno dei suoi colleghi aveva il suo numero o il suo indirizzo di casa e molti di loro raccontavano di vederlo sempre più assente, magro e debole con il passare del tempo.

Era come se qualcuno gli stesse risucchiando via la vita ed era proprio quello che stava succedendo.

Arrivato all'ora di pranzo decise di tornare a casa per mangiare qualcosa e provare a riposare un po'.

Mangiare gli risultò impossibile visto che il suo stomaco rigettava qualsiasi cosa provasse ad infilarci, mentre quella che doveva essere soltanto una dormita di un paio d'ore si rivelò essere più lunga del previsto.

Si svegliò intorno alle cinque completamente sudato e con il respiro affannoso a causa degli incubi e non appena guardò l'orario la consapevolezza di non essere riuscito a salvare l'unica persona alla quale teneva più della sua stessa vita lo distrusse letteralmente.

Si precipitò in strada e giró per altre due ore senza nessuna meta piangendo sempre di più ad ogni minuto che passava.

Si erano fatte le sette, aveva ormai esaurito le lacrime e la speranza, si era svuotato di tutto e ora continuava a girare sentendo dentro di sé soltanto dolore e rabbia.

Si era arreso.

Aveva fatto ciò che si era promesso di non fare.

Abbandonare Harry.

Lo aveva cercato ovunque, ma lui non c'era e per quanto fosse dura questa realtà, Louis doveva accettarla.

Ormai rassegnato si era addentrato in un vicolo poco frequentato che portava direttamente a casa sua.

La testa bassa, gli occhi gonfi e rossi e il cuore in frantumi.

Aveva iniziato a piovere e l'acqua lo stava completamente bagnando ma non gli importava, la stava lasciando scorrere tranquillamente su di sé cercando di aiutarlo a far scivolare via i pensieri.

Poi all'improvviso prima ancora che lo vedesse il suo cuore aveva iniziato a martellate in petto come attirato da una calamita, non capiva il motivo ma si sentiva felice, era come se...

... come se avesse appena trovato Harry...

E poi lo vide lì disteso a terra, rannicchiato su sé stesso con una maglietta bianca a maniche corte strappata e una tuta grigia, completamente zuppo e sporco di sangue.

La prima cosa che penso era di essere arrivato troppo tardi, ma le lacrime di tristezza si trasformarono in gioia quando inginocchiandosi accanto a lui e toccandolo capì che era soltanto svenuto.

Lo prese in braccio a mo' di sposa non facendo alcuna fatica e accorgendosi di quanto fosse leggero e in pochi minuti arrivò a casa.

Aprì la porta con qualche difficoltà per via delle mani impegnate, ma non appena entró e la chiuse alle sue spalle una strana felicità si impossessò di lui, ora avrebbe potuto proteggere Harry da chiunque avesse cercato di fargli del male.

Era riuscito a portarlo via dal pazzo che lo aveva ridotto nello stato in cui si trovava tra le sue braccia, ma ora non avrebbe mai più dovuto avere paura perché Louis sarebbe rimasto al suo fianco.

Eccomi qui 😌
Ho deciso di dividere il capitolo in 2 parti perché sarebbe stato troppo lungo e pesante da leggere tutto in una volta, ma non vi farò aspettare molto perché domani o al massimo domenica pubblico il continuo.
Grazie a tutti un miliardo di volte 💗

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