Capitolo 11

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20 ottobre 2016

Caro diario,
Più vado avanti, più mi sento morire.
Mamma sta iniziando a sospettare qualcosa, non riesco più a tenermi tutto dentro, ogni volta che sento la sua voce rischio di scoppiare a piangere e a volte devo inventarmi una scusa per attaccare prima che senta i miei singhiozzi al telefono.

Ormai va avanti da quasi un anno e non so come sono riuscito a sopportarlo, ma adesso sono così debole, riesco a malapena a finire il mio turno di lavoro, quando arrivo a casa sono esausto, vorrei soltanto riposare invece devo sopportare infinite torture che mi distruggono il corpo e l'anima.

L'unica cosa che ultimamente mi permette di andare avanti sono due meravigliosi occhi blu che ogni mattina infrangono le barriere che ho creato, che scavano dentro di me, arrivano fino al mio cuore , lo curano silenziosamente, lo fanno battere un po' di più e gli danno un motivo per non smettere di farlo.

Due occhi che appartengono a un ragazzo stupendo.

Louis.

Non dimenticherò mai la prima volta in cui mi ha detto il suo nome per scriverlo sulla tazza del suo cappuccino.
Aveva la voce di un angelo e mi tremavano le mani mentre poggiavo il pennarello sul cartone e scrivevo il suo dolce nome perché sapevo quello che sarebbe successo dopo.

Quando gli ho passato la tazza, cercando in tutti i modi di non tremare e le nostre mani si sono sfiorate, ho avuto paura di non farcela.

È come se milioni di farfalle avessero iniziato a volare disordinatamente nel mio stomaco, il cuore minacciava di uscirmi dal petto e il respiro era affannoso.

Era soltanto un semplice tocco eppure era bastato a farmi morire.

Durò pochi istanti ma fu come se il tempo in quel momento si fosse fermato, i suoi occhi continuavano imperterriti a scrutarmi dentro e io non potevo far altro che permetterglielo, era come se quelle gemme azzurre mi avessero ipnotizzato, mi sentivo incredibilmente attratto da quel ragazzo come una calamita e nonostante cercassi di concentrarmi sul mio lavoro non riuscivo a non tremare con i suoi occhi costantemente puntati su di me dal tavolino in cui si era seduto.

Quando uscì mimó un "Ciao" con le labbra e fece un dolce sorriso che gli fece spuntare delle adorabili rughette attorno agli occhi.

In quel momento per la prima volta dopo tanto tempo sentii il cuore pieno di amore e la testa vuota dalle preoccupazioni.

Ero felice.


Louis stava cercando di riprendersi dall'intensità di quelle parole.

Tremava, il suo respiro era infranto dai singhiozzi e la vista era annebbiata ma nonostante tutto continuava a pensare a quelle parole.

Harry aveva scritto di lui.

Lo considerava l'unica cosa che gli permetteva di andare avanti.

E per la prima volta aveva letto sul suo diario che era felice.

Qualcuno era riuscito a riempire il suo cuore e quel qualcuno era lui.

Si stava maledicendo da solo per non avergli chiesto di uscire prima, lo avrebbe salvato, gli avrebbe risparmiato tutto il dolore che aveva subito nell'ultimo mese, lo avrebbe amato come nessuno avrebbe mai fatto e lo avrebbe reso felice per davvero.

Ma ormai era troppo tardi.

L'unica cosa che poteva fare era trovarlo e recuperare il tempo perduto.

Take Care Of My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora