t w e l v e

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Sono mesi che provo a chiamare Giulio ma senza risposta. Gli ho lasciato migliaia di messaggi.
Oggi finalmente torno a Roma per le vacanze di Natale e potrò parlagli a quattr'occhi.
-mi raccomando, chiamami appena arrivi e appena hai parlato con quel figo del tuo fidanzato- mi saluta Marco alla stazione.
-tschüß und rufst mich an- mi dice il fidanzato dell'italiano.
(Ciao e chiamami)

Dopo le solite tre ore di treno arrivo a casa.
-allora com'è la Germania?- domanda mio padre.
-fredda, ma bella-
-il cibo?- chiede mia madre.
-uno schifo, ma ho conosciuto un altro italiano e quindi ceniamo quasi sempre assieme- sorrido mentre mangio un boccone di pasta.

Non ho la più pallida idea di dove trovare il riccio, ma conosco chi potrebbe saperlo.
Mi presento a casa di Ferrario e lascio il dito pigiato sul campanello.
Giorgio esce dalla porta di casa a petto nudo con meno due gradi fuori.
-che cazzo...Elena, che ci fai qui?-
Mi si avvicina e mi abbraccia.
-mi sono presa una pausa da Monaco-
All'interno di casa sua c'è una puzza di erba madornale e quasi collassato sul divano c'è Saccone.
-aspetta che vado a mettermi una maglietta- dice prima di battere una mano sul torso nudo di Luca, svegliandolo.

Ora il biondo è completamente sveglio e sono sicura che mi sta fissando anche se il mio sguardo vaga per tutta la stanza.
-ciao Elena-
-ciao Luca- borbotto.
-emh come va? Ho sentito che ti sei trasferita- sorride imbarazzato.
-eh già-
-senti...io volevo chiederti scusa per quello che ti ho fatto, ero ubriaco e non sapevo neanche io quello che stavo combinando, non mi interessa sapere se mi perdonerai o no, ma sappi soltanto che non ero cosciente-
Per fortuna in quell istante torna Giorgio, con una maglia addosso, non avrei potuto avuto le parole per il discorso di Luca.

Ferrario si infila il giubbotto e mi invita ad uscire.
Saliamo nella sua macchina e poi cala un silenzio imbarazzante.
-dove stiamo andando?-
-a casa di Giulio- spiega coinciso.
-so dove abita, non serviva accompagnarmi-
-si è trasferito-
Il discorso si chiude qui.

-queste sono le chiavi di casa, quarto piano secondo appartamento dopo l'ascensore. Attenta-
-perché che c'è lì dentro di così tanto pauroso? Comunque grazie- sorrido.
Lui non risponde e chiudo lo sportello della macchina.

Mi faccio coraggio ed entro nel condominio e raggiungo il suo appartamento.
Di sicuro è casa sua dall'odore di erba e dal casino.
Seguo una specie di corridoio fino ad arrivare ad una stanza da cui provengono delle voci. 
-daje cantamela ancora- sento dire da una voce femminile.
-va bene, ma è l'ultima.
La tua pelle bianca
I tuoi occhi grandi
I miei sembrano privi di emozioni
La tua aria distratta, è come se fluttuassi
Canticchiando le solite canzoni
I casino in stanza, le finestre rotte
Sembrano le sbarre di prigioni
Continuaimo a vederci, inganniamo il tempo
Per scordarci quanto siamo soli, quanto
Canticchiando le solite canzoni
Mi dicevi "non cambi, ancora parli con Barbie?"
Io ho sempre amato te ma tu hai calcolato gli altri
Mi dicevi "non cambi, infondo siamo distanti, infondo al mondo chi cambia la dà vinta a questi bastardi"
Ma io no, io vado avanti
Non vedo i pianti di chi mi sta attorno non posso fermarmi
E più divento reale, più non torno indietro
Ma mi basta una canzone per pensarti
Mi basta una canzone per pensarti- canta Giulio.

Rimango ammaliata dalla sua voce, ogni volta è come sentirla per la prima volta, e in ognuna di esse provo un'emozione diversa.

-mh sei così bravo- commenta la ragazza prima di sentire un rumore di baci.
Sento le lacrime bagnarmi le guance, ecco perché non mi rispondeva, ha trovato una troia con cui spassarsela mentre io sono in Germania.
Io mi fidavo di lui, e invece ha deciso di tradirmi, eravamo come fratelli fino a giugno e poi abbiamo rovinato tutto provando a stare assieme.

-non c'ho voglia, Anna- mugola il riccio.
Questo è troppo entro nella stanza e trovo il riccio a petto nudo e in boxer con sopra di lui Anna, la mia migliore amica o meglio ex migliore amica in intimo.
-non sei altro che un figlio di puttana, stronzo e doppiogiochista, ti dico una cosa non sarò perfetta ma ho un cuore che per tua notizia si spezza avendo a che fare con persone come te, e tu, tu, puttana non meriti altro che lui ti tradisca appena giri un attimo il culo. È tutto quello che ti meriti e poi ti dico soltanto che mi sono limonata quasi tutti i tuoi ex!- urlo con le lacrime agli occhi prima di andarmene.

Entro subito nella macchina di Giorgio.
-l'hai scoperto vero?-
Annuisco.
-volevo parlartene ma Anna mi ha detto che avevi trovato un altro e dimenticato Giulio-
-non ce l'ho con te-
-daje vieni qui- mi tira a sè e mi abbraccia le spalle.
-si risolverà tutto, non preoccuparti- accarezza i miei capelli biondi.
-non si risolverà nulla, non lo perdonerò mai e poi mai- piango sulla sua maglia.
-sì che lo farai, siete fatti l'uno per l'altra e so che ora sta con Anna per ripicca-
- ha scritto decine di canzoni per te, nella maggior parte delle quali dice di amarti più di ogni altra cosa come quella nuova, penso si chiami "le solite canzoni"-
Penso che fosse la canzone di prima.
-non l'ha scritta per Anna? Prima solo salita e gliela stava cantando-
-Giulio gli ha rifilato una cazzata, io so la verità-
-portami a casa per favore-
-sì subito- si mette al volante mentre io appoggio la testa contro il finestrino.

Torno a casa ed evito le domande dei miei e vado direttamente a letto.
Dopo essermi fatta un bagno caldo, indossa una felpa di Giulio e mi metto sotto le coperte.

Dammi un bacio anche se sono fatto. -Lowlow-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora