Capitolo 1

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"sei sicura di volerlo fare?"-chiese mia zia.

"sì zia"-risposi mettendo l'ultimo oggetto nella borsa.

"sei sicura?"-disse guardandomi e sorridendomi.

"sì zia!ti ho detto di sì"-ridissi e risi sonoramente.

"va bene "-disse lei e io chiusi la mia borsa.

Quella estate decisi di frequentare l'ultimo anno da casa, ma sfortunatamente andai a vivere in un appartamento con dei ragazzi "strani", ma già dal primo anno di liceo, ed ero l'unica femmina, ma poco mi importava dato che ero lì per li studi, ma loro per ben altro.

Ero diventata una specie di schiava in tutto, ogni sera, mi obbligavano e mi utilizzavano a loro piacere.

Non ero abbastanza forte da proteggermi da sola, ed ero troppo debole.

La mia vita non era un gran che.

I miei vivevano in paradiso e i miei nonni pure.

L'unica cosa che avevo erano i miei zii e...se sono ancora vive,  le mie figlie.

Già...ero rimasta incinta già da quando avevo 15 anni, io sapevo come avrei dovuto prendermi cura di lei, ma lui...lui no, e preferiva ucciderla che cercare, provare a prendersi cura di lei.

Bhe...poi vi racconterò come é finita la storia.

Comunque io mi chiamo Hurter, come nome i miei sono stati perfetti dato che sono quasi sempre addolorata.

Ho 18 anni e sono single.

Non c'é tanto da sapere su di me.

Era una mattina quando Erik mi svegliò bruscamente.

" Svegliati puttanella!!" -e mi bacia il collo.

"non vedi che sto dormendo!!!"

"non me ne fotte un cazzo!! ora ti alzi da quel letto e pulisci La cucina."

"ti odio!!"-dissi alzandomi.

"sei magnifica appena alzata con i capelli in  disordine. "

"piantala"-dissi e tirai un vestito qualunque.

"Ha chiamato l'ospedale"

"e allora? come sta?"

"visto che é prematura la teneranno per un po'."

"la voglio vedere"-dissi andando alla finestra.

"non la vedrai mai, lei non ti vuole e non ti vorrà mai!!! e poi mica te La puoi tenere!sei una puttana e quella creatura non la voglio in casa se non te la vuoi ritrovare in strada come l'altra"

"Ok..."-dissi rattristandomi.

"brava bimba"-disse baciandomi ma mi rifiutai.

"BACIAMI!!" -ringhia.

"no"-egli mi prese in braccio e appena arrivammo al piano di sotto egli mi buttò per terra come se fossi una bambola.

"FANCULO"-sputò.

Mi alzai soffrendo all interno, mi tenevo tutto dentro.

"Giorno troietta!"-disse Stefan.

Non risposi e andai a pulire il loro casino.

"hey piccola, stasera?"

"non ci sono"-mentii.

"Salti il tuo programma e..."

"PERCHÉ DOVREI SALTARE IL MIO PROGRAMMA PER TE?"

"perché sì!!!"-urla.

Non potevo farci niente, era la mia vita.

Mi rigirai e lavai i piatti.

"Bene "-dice Erik.

Appena finii di lavare i piatti mi andai s fare una doccia, mi vestii mettendo un paio di jeans stretti e una canottiera bianca con un fiocco nero.

Mi misi un paio di tacchi bianchi chiusi.

Lasciai i miei capelli liberi, li pettinai e uscii di casa con una borsetta color azzurro mare.

Appena uscii di casa il mio iPhone vibrò.

"pronto"

"mamma aiutami !!"-imitò la voce di mia figlia Erik.

"fottiti!!che cazzo vuoi?"

"é così che rispondi a tua figlia? vedi sei una puttanella!!"-disse ripetendo quel stupido nomignolo.

"VAFFANCULO!!! "-li urlai contro e riattaccai.

Ero la tipica ragazza stupida, sono sempre stata dolce, buona, forse un po' troppo buona, sono sempre disponibile, forse un po' troppo.

Ora ero solo un po' più scontrosa.

I miei pensieri furono interrotti da una voce famigliare.

"hey!"-disse Zack.

"cosa vuoi!?"-gli dissi.

"é così che rispondi al tuo ragazzo!!!?? sei una stronza! la mia ragazza stronza."

Ah già dimenticavo un dettaglio, lui pensava di essere il mio ragazzo ma io non ne ero tanto interessata anche se era carino.

Ma va bhe mi ritengo solo "no-single da parte sua".

"dai scherzavo! andiamo a prenderci la colazione?"

"sì ho fame"-risposi accettando il suo bacio.

"sorridimi"-ordinò il "mio ragazzo.

"non ne ho voglia"-risposi duramente.

" NON FARE LA DURA!!! SORRIDIMI ORA!!"-si arrabbiò.

"E IO FACCIO LA DURA!!E NON TI SORRIDO"- gli urlo.

Mi diede un pugno in faccia facendomi quasi cadere, e la gente che c'era all'intorni ci guardò.

"ORA SORRIDIMI STRONZA!"-Mi ordinò Zack prendendomi per il collo e strozzandomi.

Gli sorrisi e ce ne andammo con lui che mi prese per la mano ma io la rufiutai.

"dammi quella fottuta mano"-disse e mi guardò negli occhi.

Trattenni le mie lacrime e il dolore che avevo.

Il pugno di Zack di sicuro mi aveva provocato un livido.

Gli diedi la mia mano tremolante, e respirai affannosamente.

***

Ciao a tutte!!questo é il primo capitolo spero che vi piaccia!!

un bacione a tutte. ♥

Wounds and bruises (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora