Siamo sdraiati sul letto in camera di Anto, non abbiamo voglia di alzarci così ci guardiamo in faccia senza dire niente.
È bellissimo anche appena sveglio, con i capelli tutti arruffati e gli occhi ancora semi chiusi, questo ragazzo mi fa andare fuori di testa
-"Ja devi andare agli allenamenti del Real?"
-"No, hanno riposo"
-"Se vuoi puoi restare pure qua, poi quando torno dagli allenamenti andiamo a mangiare fuori e pomeriggio ti porto in un posto"
-"Si può sapere dove?" Chiedo
-"Certo che no piccola"
Si alza dal letto e va in bagno a farsi la doccia, così decido di andare in cucina a preparare la colazione visto che oggi è leggermente in ritardo, preparo due tazze di caffè e poi accanto alla sua tazza gli metto i suoi biscotti preferiti. Sembra un bambino per quanto riguarda alcune cose, e una di queste cose sono proprio i biscotti, se non sono i suoi preferiti non li mangia.
Mentre aspetto il francese decido di mettere a posto la cucina, dato che ci abita un maschio, immaginate voi come sono messe le cose dentro le credenze.
Apro l'armadietto e tolgo tutte le cose che ha dentro appoggiandole vicino ai fornelli.
-"Piccola che fai?" È cosi vicino a che che sento il suo fiato sul collo, se mi giro potrei baciarlo tranquillamente senza metterci troppo, mi incastra tra il suo corpo e i mobili della cucina appoggiandoci le mani. Sono in trappola.Mi giro e me lo trovo a pochissimi centrimetri dal viso, ha gli occhi che brillano, sono ancora più belli del solito e non li ho mai visti cosi.
La tensione sessuale che c'è tra me e lui si sente visibilmente. Vorrei baciarlo, sentire il sapore delle sue labbra, toccare tutto il suo corpo. Mi mordo il labbro per smetterla di pensare a tutto questo, fa solo peggiorare la situazione.Lui non si sposta, io neanche. I nostri occhi sono incastrati gli uni negli altri, nessuno ha il coraggio di fare altro. Restiamo cosi per chissà quanto tempo.
È eccitato, la sua erezione mi preme sullo stomaco, e l'effetto che ha su di me peggiora soltanto la situazione.Gli guardo le labbra, sembra che mi stanno chiamando, che mi stanno pregando di baciarle. Antoine appoggia la fronte contro la mia e le sue mani si spostano su i miei fianchi, toccandoli lentamente, mi farà impazzire.
-"Cosa mi sta facendo piccola?" Mormora con la voce più sensuale che abbia mai sentito in vent'anni di vita
Si riprende e si sposta da me, sedendosi al suo posto iniziando a mangiare la sua colazione. Mentre io sono ancora scossa dalle sue azioni, per quanto tempo potrò andare avanti cosi?
La domanda non è cosa sto facendo io a lui, ma cosa ha fatto lui a me.
Restiamo in silenzio per il resto della colazione, sono imbarazzata e non smetto di pensare alla situazione che si è creata poco tempo fa.
"Piccola ora vado agli allenamenti ci vediamo quando ho finito va bene? Fai come se fosse casa tua" mi dice, lasciandomi un bacio sulla guancia per poi uscire chiudendosi alle spalle la porta di casa sua.
Mi siedo sul divano e mi metto le mani tra i capelli, quando è cambiato tutto?
Decido di farmi una doccia per farmi scivolare tutti i pensieri via dalla mente.
Chissà cosa faremo questo pomeriggio, non vuole mai dirmi niente.Quando finisco di farmi una doccia mi metto una maglietta di Antoine e decido di sistemargli l'armadio perché è troppo in disordine.
Inizio dalle varie camicie, le divido per colore e le metto in ordine nel lato destro dell'armadio, poi passo ai vari pantaloni è così via, fino ad arrivare a tutti i vestiti che ha per giocare a calcio.
Guardo tutte le maglie della Francia, dell'atletico, e provo ammirazione per lui. Ha sempre voluto essere un calciatore e ora è uno dei migliori del mondo. Resto seduta per terra tra tutte le sue maglie, il suo profumo mi arriva alle narici e respiro profondamente.
Si può davvero amare il profumo di una persona?
Non so quanto tempo sono stata qua dentro, penso di essere stata dentro la cabina armadio di Antoine per tutta la mattina.
Finisco di mettere dentro le ultime cose e poi mi alzo ammirando il mio lavoro, mi piacerebbe vivere insieme a lui.
-"Piccola" mi giro velocemente non essendomi accorta della sua presente
-"Mi hai fatto spaventare Antoine" mormoro
-"Da quanto tempo sei qui?" Continuo
-"Diciamo da un po'.. tipo quando stavi annusando il mio profumo sulle mia maglie" dice divertito
Dio che imbarazzo, non posso aver davvero fatto una figura del genere. Mi ricordo che sono ancora seduta per terra e mi alzo, restando sempre dentro la cabina armadio del ragazzo che ho davanti
-"Ho messo in ordine il tuo armadio, dovresti ringraziarmi invece di fare lo spiritoso" gli rivolgo un sorriso dopo di che esco dalla cabina avvicinandomi a lui-" Grazie Jasmine" il mio nome pronunciato dalle sue labbra mi piace ancora di più.
-"Non ho niente da mettermi per uscire" mormoro
-" Potresti sempre venire così"
Mi guardo, indosso solo la sua maglietta che mi copre fino a metà coscia, sono praticamente nuda. Arrossisco immediatamente pensando al commento che ha appena fatto Antoine
-"Però c'è gente al ristorante e non vorrei che tutti vedessero le mie cose" continua poi, facendo scorrere i suoi occhi sul mio corpo
Ora mai sono imbarazzata come non mai, non può aver detto che sono sua, non l'ha detto davvero.
-"Quindi sarei una tua cosa?"
-"Si"
-"E chi te lo dice?"
-"Lo sai meglio di me, piccola"Come posso dargli torto? Vorrei essere sua dal primo giorno che l'ho visto, dalla sua prima parola che mi ha pronunciato. Ha ragione.
Appartengo a lui.
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Innamorata del nemico- Antoine Griezmann
Fanfic"Quei due erano un continuo litigare. Un continuo tenersi testa. Si scannavano senza mai risparmiarsi. Si distruggevano a vicenda. Ma si amavano, si amavano tanto. Erano strani quei due, si, a vederli sembravano pazzi. Di pazzia ne avevano tanta inf...