CAPITOLO 11

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                            LOGAN

Non vedo Steph da quel giorno a casa sua.
Sono passati ormai 10 giorni.
Non la voglio cercare, ma vorrei farlo.
Ma lei non vuole saperne di me.
E come dargli torto?
Sono andato in quel locale di quella sera, ma lei non c'era.
Forse ha smesso di andarci o semplicemente ha cambiato locale.
Spero per lei che non è cosí, dato che se la scopro di nuovo in locali del genere la chiudo a chiave in camera mia.
Con me dentro, ovviamente.
Non esiste che lei si rovini la vita cosí.
Scendo dal letto e vado a prendere qualcosa da mangiare.
"Logan?" Mi chiama mia madre.
"Mà" rispondo.
"Vai per favore a prendere Nick a scuola? Adam non può!"
"Va bene"

"Zioo" mi salta addosso mio nipote.
Lo sollevo e lo porto verso la macchina.
"Logan!"
Mi sento chiamare.
"Tita?" Provo ad indovinare il suo nome. Non ricordandolo.
La bionda mi viene incontro sorridente.
"Esatto! Che ci fai da queste parti?"
"Mio nipote" e lui fa ciao ciao con la mano e lei le sorride.
"Bene, allora io vado" dice.
"Aspetta"gli dico "Hai per caso notizie da Steph?"
"Emh non la sento da due giorni che è andata dal padre" mi sorride e va via.
Steph dal padre?
Ancora va da quel schifoso.
Non capisce che gli fa del male?
"Zio fame"
Monto in macchina e vado verso casa con un solo pensiero.

                          STEPH

"Portami da berre Steph!" Grida George dal salotto.
Dio, odio stare qui.
Vado in cucina a prenderla e poi glie la porto.
Me la strappa da mano e comincia a berre.
"Beh se non ti dispiace io vado" gli dico e mi volto verso la porta.
"E mi lasci da solo? Di nuovo?" Grida.
"Mi dispiace"
"Ti dispiace un cazzo!" E lancia la bottiglia vuota per terra.
Senza dargli retta corro verso la porta e vado via.

Il fiume mi rilassa, non so da quando sono qui, ma mi da una pace mai provata.
Sono passati quasi 7 giorni da quando ho avuto la notizia.
Non ho un malaccio né nessuna malattia.
Soffro di anoressia.
Quando il medico me lo ha detto sono sbottata a ridere perché non ci credevo.
Ma quando ho ragionato e ho capito che fosse vero.
Mi da dato un numero di uno psicologo, ma ancora non lo chiamo.
Non mi sento malata, né voglio morire.
Non mangio molto ma lo so.
Però addirittura anoressica? Io?
Sono dimagrita e non lo metto in dubbio ma merda!
Mi distendo e mi rilasso.
"Beh se vuoi nasconderti bene la moto non la parcheggiare lì davanti"
Sento sussurre.
Logan. Riconoscerei la sua voce ovunque.
"Non mi sto nascondendo"dico semplicemente.
"Meglio" e lo vedo sdraiarsi accanto a me.
Chiudo gli occhi e cerco di ignorarlo.
"Cos'hai fatto in questi giorni?" Domanda.
"Nulla, in giro." Taglio corto.
Non deve sapere nulla. Nulla.
"Non ti ho visto in giro"
"Beh potevi trovarmi meglio" gli sussurro.
"Giusto"
E resta il silenzio.
Non é un silenzio imbarazzante o altro.
É un semplice silenzio tranquillo.
"Non pensavo venissi più qui" sussurra.
"È un posto tranquillo"
Lo sento ridere "a quest'ora si"
Mi alzo di scatto e lo vedo aprire gli occhi.
"Non capisco cosa vuoi da me? Pensi che quattro chiacchiere risolveranno tutto?" Gli urlo contro.
"Calma Steph, non volevo risolvere nulla e poi Dio da quant'è che non mangi?" Domando arrabbiato.
"Non sono affari tuoi!"
"Non sono affari miei? E di chi allora? Del tuo padre alcolizzato che continui ad andare a trovare?" Urla alzandosi.
"La mia vita non è affar tuo." Dico prima di andarmene.
"E per la cronaca cara Steph ci vediamo domani. Passo a prenderti alle 19!" Sento gridare alla mie spalle.
Ma non mi volto e di certo non uscirò con lui.
Mi metto il casco, accendo la moto e vado verso casa.

"Steph ce l'hai fatta!" Urla la mia coinquilina.
"Sono tornata" gli dico.
Vado in camera, prendo la biancheria pulita e vado in bagno per lavarmi.
Mi spoglio e mi guardo allo specchio.
Le ossa del bacino si vedono troppo, la mia pancia é scavata. Braccie piccole e delle gambe magre.
Sono lo schifo in persona.
Come puó uno come Logan ad andare dietro a una ragazza così?
Mi metto nella doccia e comincio a lavare quel che poco che resta del mio corpo.
Tocco i miei fianchi, sentendomi a disagio.
A disagio con me stessa.
Esco, mi metto un asciugamano in testa e la biancheria.
Torno davanti allo specchio.
Cosa sono diventata?
Sento gli occhi che si appannano.
Mi sale il cuore in gola.
Mi guardo allo specchio con odio, stringo la mano in un pugno.
Lo odio. Mi odio. Odio tutti.
È morta per colpa mia.
E senza pensarci due volte tiro un cazzotto contro lo specchio mandandolo in mille pezzi.
Mi guardo la mano e noto quanto sangue ne sta uscendo.
Ma non provo nulla.
Mi accascio a terra, ormai non provo più nulla.
"Steph! Steph! Apri questa maledetta porta o giuro su dio che la sfondo!"
Sento Laura gridare, ma non me me importa.
Chiudo gli occhi e cerco di non pensare.

Quando apro gli occhi vedo Laura e Lorenzo davanti a me che stanno in silenzio.
Mi rendo conto di essere sul mio letto.
Mi siedo e guardo i miei amici che mi guardato a loro volta.
Sento la mano che fa male e vedo la fasciatura.
Immagini mi tornano in mente.
"Steph" Laura mi si avvicina.
"Mi dispiace" sussurro con vergogna.
"Non devi dispiacerti, devi dirci cos'hai" dice Lorenzo alzandosi dalla sedia e sedendosi accanto a me.
"Va tutto bene, ho solo avuto uno scatto di rabbia okay ragazzi?"
Mi alzo e vedo l'ora al cellulare.
12.30 ho dormito tutto questo tempo?
Ho vari messaggi che non apro.
Come sempre alla fine.
Vado verso all'armadio prendo una tuta larga e una felpa.
"Fa caldo con quella roba Steph" dice la mia amica.
Guardo fuori, c'è il sole.
Ma non me ne importa.
Per me non splende il sole.
"Ho freddo" mento e vado al bagno.

Sono ore che sono sulla moto, ma non so più dove andare.
Mi fermo davanti casa di George e vedo l'ora. Sono le 19.
Logan starà sotto casa mia.
Ma io non ci sarò lì ad aspettarlo.
Guardo la casa e capisco che solo lì posso andare.
Busso alla porta e mi apre lui.
"Che sorpresa, vieni"
Mi siedo sulla poltrona e lo vedo muoversi.
"Sapevo che saresti venuta, ti ricordi che giorno è oggi?"
"No guarda, non lo ricordo." Dico sarcastica.
"È quando hai ucciso tua madre." Mi ricorda, senza cuore. Senza dignità. Guardandomi negli occhi.
"Lo so." Gli rispondo.
"Bene, ti ricordi allora com'è andata quel giorno vero?" Domanda con un sorrisetto. Sento la rabbia che si impossessa di me.
Mi alzo di scatto. "Si che me lo ricordo. Come posso non ricordare quando mia madre mi è morta nelle braccia? Come posso?"gli urlo contro. Spingendolo.
"Ti odio! Ti odio! Continuo a gridargli.
Lui mi spinge via.
"La cosa è reciproca." E poi arriva lo schiaffo sul viso.
Abbasso la testa e me ne vado.
Salgo sulla moto e parto a tutta velocità.
Non so per quanto cammino così veloce, ma non mi importa.
Mi rendo conto di aver superato Logan. Guardo allo specchietto e vedo che mi sta seguendo.
Ma non faccio come la prima volta.
Mi fermo in mezzo alla strada fregandomi della gente che suona.
Scendo dalla moto.
La lascio li con chiavi infilate e casco appeso. E vado verso lui che già sceso dalla moto mi sta venendo incontro.
"Steph sei impazzita?" Grida.
"Mi devi lasciare stare! Sparisci dalla mia vita!" Urlo a mia volta.
Lui mi guarda cercando di capire qualcosa.
"Ti odio Logan, ti odio." Gli sussurro.
E tutto succede all'improvviso.
Lui si avvicina, mi guarda negli occhi.
"Mi dispiace" e poi mi bacia.
Sento le sue labbra mordibe che sfiorano dolcemente le mie.
Ricambio il bacio.
Metto le mani sulla sua testa e lo avvicino a me.
Leggeri brividi mi partono dalla testa e raggiungono tutta la schiena, lasciandomi sorpresa.
Il cuore mi batte all'impazzata e sento le capriole nella pancia.
Vengo scossa da tutti brividi in tutto il corpo.
Ma non sono brividi di freddo, non questa volta.
Questi brividi non li ho mai sentiti.
Questo è quel brivido.
Mi stacco da lui piano e lo guardo.
"Avevo voglia di tapparti quella bocca, l'ho sempre avuta" e mi ribacia. A stampo. Lasciandomi ancora più perplessa.
"Vai piano con la moto, só che hai bisogno di pensare"
Gli sorrido e vado verso la moto.
Prima di ripartire lo guardo e vedo che sorride.
Parto con la moto e anche a me spunta il sorriso.

"Ho dato il vero primo bacio."


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