CAPITOLO 1.

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                           LOGAN

Mi guardo intorno capendo dove sono, ricordo solo la sbornia epocale di ieri sera e una bionda. Bene Logan sei il solito coglione.

"Buongiorno dormiglione"
Ma chi cazzo ha parlato? Mi giro e mi trovo la bionda nuda con un vassoio con caffè e cornetto.
Ha delle tette bellissime, piccole e perfette, amo le tette piccole.
No Logan te la sei già fatta.

Devo andarmene.
"Ora me ne vado" lei rimane a osservarmi cosi continuo "devo andare a lavoro" gli sorrido malizioso.
"Ti lascio il mio numero" mi sorride.
"No grazie" mi vesto sotto al suo sguardo implorante, prendo il casco e le chiavi e me ne vado.

La mia kawasaki verde mi aspetta davanti al cancello, bella de papà.
Mi guardo allo specchietto, i miei capelli neri sono un casino, e i miei occhi neri beh non parliamone..rossi ma rossi da far schifo, ho bevuto troppo.
Mi metto il casco e parto.

Sto quasi davanti casa, mentre un'altra kawasaki nera mi supera di gran velocità.
Vedo solo una giacca di pelle, delle pantacalze e dei capelli neri che gli escono dal casco. Aspetta una donna? Una Donna su una kawasaki?
E mentre continuo a guardarla, faccio una cosa da psicopatico... la seguo.

Sono circa 15 minuti che la seguo, e ho raggiunto quasi i 200 km, si questa donna cammina anche in un centro abitato.
Scatta il semaforo rosso, comincio a rallentare, ma a lei non gli é fregato nulla perché ha continuato la sua corsa ed é sparita.
Faccio inversione a U e vado verso casa pensando solo a una cosa "chi cazzo era?"

Al rientro a casa mia madre mi aspetta sulla porta.
"Ben tornato, non dovevi avvisarmi se facevi tardi?"
"Mamma" e gli do un bacio sulla guancia.
Vado in cucina a prendere il succo quando suonano al citofono, chi é alle 10 del mattino?
Me ne frego e continuo a fare ció che stavo facendo.
"Fratellino"
Alzo la testa e trovo Adam che mi fissa con mio nipote in braccio.
"Zio braccio" Rick ha solo 3 anni,ma é gia fico, non solo mi assomiglia ma é pure molto legato a me.
Lo prendo in braccio senza esitare, mi guarda, si mette un dito in bocca e poi me lo mette nelle orecchie.
"Rickkkk noo" gli urla il padre, il bambino ride e io mi unisco a lui.
"Nonna non la saluti birbantello?"
Mia Madre sbuca e rick gli salta al collo.
" vieni fuori" mio fratello mi fissa.
Ecco fatto, qualcosa non va.
Andiamo fuori e ci sediamo sul dondolo.
" Ambra vuole vedere il bambino"
Mi sussurra piano.
"Quella drogata prima abbandona te e il bambino e dopo due anni torna?" Gli urlo contro.
" non voglio farglielo vedere, ma si é ripulita e ha preso un avvocato"
"Cazzo, il bambino non puó vederla."
"Lo so, anch'io assumeró un avvocato"
"Bene"
E me ne vado.
Che situazione di merda.
                 
                       STEPH

Sto davanti alla porta della mia sorellastra e non so se suonare o no.
Merda, non so cosa fare.
La porta si apre all'improvisso facendomi un pó sobbalzare.
"Steph entra, che fai qui davanti"
Entro, cercando di tenere a freno la rabbia.

Mio padre sta sulla poltrona, i capelli gli arrivano sulle spalle, e i suoi occhi mi fissano.
"Bene finalmente sei venuta, ti aspettavo ieri" mi dice con sguardo accusatorio.
"Ho i miei impegni George" non lo chiamo papà, non lo facevo da bambina tanto meno adesso.
"La solita mocciosa insolente" e torna alla sua birra, guardandomi male.
Non gli rispondo, resto li ferma tanto altri 5 minuti e vado via.

Lo vedo alzarsi di scatto venendomi contro e la sua mano incontra il mio viso. Non per una carezza, ma per uno schiaffo, bello pieno.
"Sai George può maltrattarmi quando vuoi, tanto quanto tempo ti resta? Un anno o alcuni mesi? Prima e poi morirai e sarò molto felice di questo, non solo, te lo faccio io lo scavo sotto terra, almeno porti qualcosa di me quando andrai all'inferno" non lo urlo, lo dico piano.

Dopo che ha capito quello che ho detto sgrana gli occhi ferito "dovevi morire tu non mia moglie".
6 parole, beh sapevo che mi dava la colpa ma sentendolo dio..fa un male cane.
"Se ti ricordi l'hai uccisa tu, per i troppi dispiaceri o per le troppe botte che gli hai dato" mi giro, sbatto la porta e vado via.
Corro verso la moto e vado via e il ricordo mi viene in mente...

"Sono Steph Rangers e ho 13 anni" sono due ore che lo dico davanti allo specchio. É il mio compleanno finalmente!
Corro di sotto verso la cucina e sento odore di zucchero e cacao..
Ecco che la vedo, mia mamma Anna che sta davanti al forno con lo sguardo felice, ogni 21 marzo é felice, dice che sono la sua unica felicità.
"Mammaaa"urlo fortissimo.
Lei sorpresa sobbalza, si gira spaventata ma quando vede che sono io corre ad abbracciarmi "auguri piccola della mamma" mamma sorride, è bella quando sorride, è un sorriso vero...non quelli falsi che fa sempre.. adoro il mio compleanno perché mamma mi fa il regalo più bello.. sorride, e per me non c'è cosa più bella!

Tiro via il ricordo e cerco di non piangere.
Piangere è da deboli, io non lo sono.
Aumento la velocità e corro via da li.
Steph non piange, Steph è forte.


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