Don't look at your feet to see if you're doing it right, just dance
[Anne Lamott]
Il momento in cui Samanta rimase sola, coi suoi pensieri, divenne improvvisamente penoso. Era assolutamente certa di aver visto un ovale prendere forma sul legno della staccionata davanti a lei, ma subito era sparito quando, girando il capo al rumore dell'arrivo di una carrozza, si era distratta. Era sicura che fosse stata lei a fare in modo che, anche se ancora faticava a capire, un pomello si materializzasse dal nulla. Ma come fare a farlo tornare lì, sulla staccionata davanti ai suoi occhi? Doveva pensare intensamente di voler tornare a casa?
Per il momento, sebbene volesse tornare al suo piccolo appartamento, dai suoi amici e, sopratutto, nella sua epoca, Samanta entrò in casa sospirando e raggiunse il resto della compagnia in salotto.
«Samanta!» esclamò Lorain quando vide la sua nuova amica. «Mr Bartley ci ha detto che avevate bisogno di un momento per riflettere, spero nulla di grave»
«Nulla a cui non possa porvi rimedio, Lorain. In un modo o nell'altro, risolverò l'enigma che ho qui dentro» e Samanta si indicò la testa con l'indice.
«Adoro gli enigmi!» esclamò Thelma, alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a Samanta; poi le prese le mani e le disse: «Sedete, Samanta, spiegateci l'enigma che vi tormenta e noi, da buoni amici, cercheremo di risolverlo. Sarà così divertente!»
Samanta e Lorain si guardarono per un secondo, entrambe con pensieri diversi nella testa. Non potevano di certo rivelare alla compagnia che Samanta era appena sbucata dal futuro: sarebbero passate per pazze e, molto probabilmente, rinchiuse. Così Lorain abbass lo sguardo e inizio a guardarsi le mani, Samanta invece aprì la bocca e balbettò qualcosa di incomprensibile. Frederick, seduto su un piccolo divanetto, osservò la scena con occhio indagatore e pensò che ci fosse qualcosa sotto a quello sguardo che le due amiche si erano scambiate poco prima, nascondevano di certo qualcosa.
Samanta ricordò che, pochi giorni prima, aveva letto tutto d'un fiato "Alice nel Paese delle Meraviglie" e quindi, con le parole del Cappellaio che le frullavano in testa, decise l'indovinello da fare.
«Perché un corvo è simile ad una scrivania?»
Tutti rimasero in silenzio, mentre l'eco di quelle parole scivolava via lentamente, si spargeva nell'aria come fumo e, libero, volava via. Lorain alzò finalmente il capo e incrociò gli occhi di Harvey: sembrava più concentrato su di lei che sull'enigma di Samanta, questo la fece arrossire. Thelma e Wilbur confabularono per cercare una soluzione da dare a Samanta, Mrs Thomas e Frederick rimasero in un rigoroso silenzio. Lei perché sapeva di non essere intelligente abbastanza per arrivare alla soluzione, lui perché non aveva mai avuto una passione per gli indovinelli.
Passarono alcuni minuti, nessuno ancora che parlava e Samanta, con un sorrisetto divertito e un sospiro di sollievo, pensava di averla fatta franca. Allontanò quei pensieri che l'avevano allarmata poco prima, si sedette accanto a Frederick e, passandosi una mano sul vestito color porpora, si disse che Lewis Carroll era proprio un genio. Aveva creato per la piccola Alice un indovinello che, nella stesura del primo libro – pubblicato nel 1865 –, non aveva una soluzione vera e propria. In seguito, però, molti lettori chiesero spiegazioni e, nel secondo libro, pubblicato nel 1896, scrisse nella prefazione la risposta dell'indovinello del Cappellaio.
«Ci prendete in giro, Miss Masini» disse di punto in bianco Frederick, girandosi per guardarla negli occhi. «Questo enigma non ha soluzione, quindi voi vi prendete gioco di noi»

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Stay with me | Completata
RomancePoche persone hanno la possibilità di affermare che hanno viaggiato nel tempo, e Samanta è una di queste. Aprendo una porta invisibile, tirando semplicemente un misterioso modello, Samanta si ritrova nel 1811. Può essere benissimo uno scherzo, ma a...