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A friend is someone who gives you total freedom to be yourself

[Jim Morrison]

Passò un'intera settimana e Samanta uscì di rado dalla sua stanza. Le uniche volte che scendeva in salotto era quando c'erano ospiti, o quando aveva voglia di fare due passi in solitudine. Si stava piano piano abituando alla sua vita lì, e questo le dava fastidio. Prima di tutto le mancavano i suoi amici, l'università e il suo lavoro, poi voleva farsi una doccia decente e riabbracciare il suo amato letto.

Lorain, dalla sera del ballo, le era stata accando. Cercava di farla parlare, di farla divertire il più possibile. Voleva solo che la sua nuova amica tornasse a sorridere come faceva i primi giorni. Mrs Thomas le aveva chiesto diverse volte perché Samanta non fosse più di buon umore, o perché aveva gli occhi tristi e lontani; il problema era che Lorain non poteva dirle assolutamente nulla – da dove venisse realmente Samanta, di che anno fosse e via dicendo.

«Sentirà la mancanza di casa sua, mamma» era la risposta di Lorain.

Un pomeriggio arrivarono Willbur e Thelma Ross. Lorain stava discutendo con la madre in proposito del suo matrimonio, Samanta era ferma con la schiena appoggiata allo steccato davanti a casa Thomas e aveva lo sguardo di chi riflette, di chi ha nostalgia di qualcosa. C'era un leggero venticello, fresco e delicato, che le scompigliava quei pochi ciuffi di capelli rimasti fuori dalla pettinatura che, quella mattina, Lottie le aveva fatto; le spalle erano coperte da uno scialle color panna e il vestito, verde scuro, le stava a pennello.

«Quali pensieri sono rinchiusi nella vostra mente, Miss? Un altro enigma che solo voi sapete risolvere?» domandò Thelma, avvicinandosi a Samanta e mettendosi nella sua stessa posizione.

Samanta si strinse nelle spalle. «E' solo semplice nostalgia»

Thelma la osservò attentamente. Gli occhi erano puntati verso la casa di Lorain, ma non guardavano veramente l'abitazione. Nascondevano molto di più, non solo la nostalgia e Thelma, che da sempre era stata una persona curiosa, volle sapere quale fosse il suo segreto. Però come fare? Come farle le domande giuste? Ma soprattutto, quali erano le domande giuste?

«Parlatemi di loro, Miss Masini» disse Thelma, notando che Willbur stava entrando in casa Thomas accompagnato da Lorain e sua madre.

«Di preciso, Miss Ross, cosa volete che vi dica?» domandò Samanta, lasciandosi andare in un lungo sospiro. «Mio padre è morto molto tempo fa, mia madre è sempre più distante. Le uniche persone su cui posso contare sono i miei amici: Irmai, Olivia e Mirko»

«Da quanto conoscete questi tre giovani?» chiese Thelma, incrociando lo sguardo di Samanta.

Samanta le sorrise. «Più o meno tre anni, forse quattro. A volte litighiamo, questo è vero e non si può negare, ma siamo una famiglia. È difficile non poter essere lì con loro adesso»

«Miss, io sono molto contenta di aver fatto la vostra conoscenza, e vorrei poter approfondire questa amicizia, ma voi sapete benissimo che potete sempre tornare a casa vostra, in qualsiasi momento vogliate» disse Thelma, rispondendo al sorriso di Samanta con un sorriso dolce e affettuoso.

Samanta riuscì a trattenere le lacrime. Thelma era una ragazza davvero dolce e premurosa, le sue parole erano vere ma la reatlà dei fatti era che non sapeva assolutamente nulla della situazione di Samanta. Quindi quest'ultima si limitò ad annuire, poi alzò il capo verso il cielo e osservò il cielo infinito: le nuvole bianche che assumevano forme diverse, l'azzurro così immenso, il sole un po' meno caldo del solito.

D'un tratto Thelma e Samanta sentirono il rumore di una carrozza in arrivo. Thelma la riconobbe immediatamente e sorrise, sussurrando poi il nome del fratello più grande; Samanta, invece, si scusò perché voleva immediatamente allontanarsi da lì.

Stay with me | CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora