9º Capitolo

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Madelaine tornò in camera e si rese conto solo allora di non aver avvertito Scarlett della sua assenza, si pentiva di ciò che le aveva fatto ma era stata costretta.

Una volta entrata non trovò nessuno al suo interno ma solo un biglietto sul suo letto, era da parte di Homine probabilmente per l'amica.

Si sedette e si mise le mani nei capelli, non sapeva cosa Homine avesse voluto dirle, ma sapeva che era un uomo pericoloso e che non bisognava sottovalutarlo. L'aveva tenuta in ostaggio con i suoi giochetti per più di tre anni, da quando aveva scoperto quella cosa, e continuava a farlo. Ma non poteva lasciar stare la faccenda, teneva realmente a Scarlett e non avrebbe fatto lo stesso sbaglio che aveva fatto con Victoria. Perciò prese la sua borsa e ci mise dentro il libro degli incantesimi che preferiva però chiamare Incanto e che le era stato regalato da una vecchia amica di sua madre, o così si definiva, e uscì dalla stanza di corsa.

Camminava con passo svelto ma non sapeva esattamente dove trovare ciò che stava cercando. Arrivò finalmente alla porta della mensa ma prima di entrare si rese conto che qualcuno stava gridando il suo nome, una voce maschile e familiare. Si girò e come aveva immaginato si trovò davanti James, non lo odiava per ciò che aveva fatto, capiva che la colpa era stata principalmente la sua ma non riusciva comunque ad accettare che fosse finita così. Con voce fredda lo anticipò dicendo «Hai visto Victoria? Victoria Beer, si, non fare quella faccia.»

Il ragazzo sbiancò di colpo e con voce incerta gli chiese «E perché la staresti cercando?»

«Tu dimmi soltanto dove si trova, devo parlarle.»

«Era seduta di fuori in cortile con il suo branco» non riuscì a finire la frase che Mad era già corsa via.

Una volta arrivata di fuori si dovette fare largo fra la massa di lupi mannari che circondavano l'ex amica, lei era il capo branco e tutti la rispettavano e proteggevano, ma nessuno aveva mai provato ad avvicinarsi sentimentalmente a lei. Era come se avessero timore, e in parte avevano ragione. Era una persona estremamente intelligente e sapeva benissimo di esserlo ma si nascondeva dietro una maschera di finto divertimento e bontà.

Una volta che le fu abbastanza vicino gridò il suo nome, ma lei non si girò. Allora arrivò a toccarle una spalla ma fu subito circondata da dei ragazzi del suo branco. Finalmente Victoria si accorse della rossa «Ecco qui chi si rivede, la figlia di papà. Cosa vuoi?»

Mad doveva giustificare tutto quell'odio nei suoi confronti perciò non perse la calma «Victoria mi serve un aiuto.»

La ragazza inizialmente non capì ma non appena vide la faccia preoccupata della rossa si rese conto che non stava facendo uno dei suoi soliti giochetti. Perciò la prese per il braccio e si allontanò con lei, si poteva leggere nei suoi occhi la paura e il rancore «Cosa succede? E soprattutto perche sei venuta da me? Cosa potrei farti io?»

«Scarlett. Scarlett White, la mia nuova compagna di stanza. Non so se la conosci ma è sempre stata molto vaga su che essere fosse perciò ho paura che stia succedendo di nuovo.» Madelaine, dopo che il lupo era riuscita ad andare al letto con James, le aveva raccontato tutto ciò che le aveva passato con Homine, anche per colpa sua. Perciò sentendo quelle parole tutto ciò che aveva sempre cercato di tenere nascosto stava tornando a galla.

«Si la conosco, l'ho aiutata questa mattina in biblioteca con delle ricerche. A dir la verità le domande erano abbastanza strane ma ho pensato che fosse soltanto nuova»

«Cosa ti ha chiesto?»

«Mi ha fatto domande riguardo i rapporti fra Tonu e Kanga e su che cosa accadrebbe se ci fosse una fusione... cazzo! È un ibrido e io non me ne sono accorta!»

«Non è colpa tua, sa nascondere molto bene le cose. Però ora è sparita dopo che Homine le ha lasciato un biglietto, quindi anche se non ti interessa di lei ti prego aiutami.»

Ragazza con la carnagione nera tipica delle zone dell'ex africa, luogo da dove proveniva, la guardò per un secondo poi disse «Non lascerei mai che succedesse a qualcun altro ciò che è successo a me, e anche a te.»

Scarlett si svegliò con la testa che le doleva, non riusciva a capire dove si trovava. L'ultima cosa che si ricordava era il volto di Joseph mentre sbatteva la porta ed era come se il semplice pensare a quel traditore le facesse scoppiare la testa per la rabbia. Anche se effettivamente non ricordava nulla.

Si trovava in una stanza buia con una sola finestra ad illuminare, era sdraiata per terra e cercava invano di alzarsi da quel pavimento sporco e freddo. Infine quando ci riuscì si senti la testa come leggera perciò si appoggiò al muro.

Sentì delle voci provenire da fuori ma non riuscì a riconoscerle, poi improvvisamente una guardia aprì la porta di quell'apparente cella e con voce ferma disse «Signorina O'connel il capo mi manda a dirle che resterà qui solo per un paio di ore e che non era sua intenzione spaventarla. L'ha fatto per il suo bene»

Scarlett inizialmente non capì, dato che non si ricordava nulla. Ma poi collegò il fatto che si trovasse qui con il suo incontro con Homine. Era stato lui a imprigionarla.

Una volta che la guardia se ne andò lei si disperò, cercò in qualsiasi modo un opzione per uscire da lì ma era come se fosse tutto bloccato da un enorme incantesimo.

Incantesimo. Scarlett si alzò in piedi mentre ripeteva a voce alta questa parola, le erano tornate alla mente le parole dell'uomo che l'aveva imprigionata "Sei una Mutante. Puoi vedere tutto, basta solo che ti impegni"
Mad e Victoria si trovavano nella stanza di quest'ultima. La rossa aveva in mano Incanto e stava cercando al suo interno l'incantesimo che le sarebbe potuto servire.

Il lupo mannaro nel mentre aveva chiamato Justin e James e li aveva informati di ciò che stava succedendo. Loro due per quanto non avrebbero mai potuto capire personalmente cosa si provasse a stare sotto il tiro di Homine, riuscivano a comprendere la preoccupazione delle loro amiche ed erano disposti ad aiutarle. Inoltre Justin aveva un debole per Scarlett da quando l'aveva vista e non poteva lasciarla morire così.

«Ragazzi ci sono, forse ho trovato ciò che cercavamo» urlò la rossa più a se stessa che agli altri «ma non ne sono sicura, è come se avessi i ricordi appannati»

«Madelaine ti prego concentrati» cercò di rassicurare l'ex ragazza ma invano, era agitato tanto quanto lei.

«Qualcuno di voi sa precisamente che tipo di Ibrido è? Non possiamo basarci solo su informazione circostanziali, abbiamo bisogno di più» urlò Justin

«No tesoro, si da il caso che non abbiamo avuto tutto questo tempo per chiacchierare liberamente con lei su che Ibrido fosse. Ma tu potevi farlo benissimo, dato che ho scoperto che avete passato del tempo insieme» rispose prepotentemente Victoria.

La ragazza dai capelli rossi perse il controllo «Potete smetterla ora? Ho appena trovato la soluzione che potrebbe salvare il culo alla mia amica.

Probabilmente l'incantesimo è stato Velato, è questo il termine che si usa non guardatemi così. Per farlo funzionare avrò bisogno dell'aiuto di tutti quanti. È un incantesimo abbastanza semplice ma va pronunciato con molta precisione.» prese il suo libro e si alzò e si mise in piedi accanto all'enorme cartina dell'Accademia.

Con relativa calma pronunciò le parole in Maori che significavano "Trova ciò che cerco, cerca ciò che trovo."

Improvvisamente la sua mano iniziò a muoversi incontrollata e si posizionò prima sopra ai corridoi vicino ai laboratori e poi sulle cantine. Si fermò improvvisamente. Era lì che si trovava la loro amica.

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