deux.

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Nei giorni a seguire Ashton non sta nei migliori dei modi. Cerca di non darlo molto a vedere, ma è consapevole del fatto che qualcosa cambierà nei due mesi in cui Madison sarà a Parigi. L'unica cosa che gli tiene occupata la mente è decorare tutti quei dolci e torte che deve esporre nelle vetrine e quelli richiesti dai clienti per diverse occasioni come compleanni, anniversari e così via. Proprio in quel momento è seduto su uno sgabello con lo sguardo concentrato sulla torta ricoperta da pasta di zucchero color panna e in mano ha una sac à poche contenente della glassa reale blu notte. Con molta precisione e soprattutto molta concentrazione inizia a disegnare sulla torta e tra una decorazione e l'altra il tempo vola, l'intera ciotola di glassa è quasi finita e la mano del riccio è dolorante; va leggermente indietro con lo sgabello e ammira il suo capolavoro, non potendo non sorridere soddisfatto. Così si alza, allunga i suoi arti per stiracchiarsi e subito va a mettere la torta nell'abbattitore per non farla sciogliere, dopodiché guarda l'orario e continua a preparare altro.

Però Ashton non si è accorto che, mentre era concentrato a decorare, nella cucina è entrata Madison con un ragazzo che non conosceva per mostrargli un po' l'ambiente; il riccio ne viene a conoscenza quando esce dalla cucina per andare alla cassa, dove trova Madison intenta a parlare con il suo capo.

"Ashton, sai che è venuto un ragazzo a cercare lavoro? Siamo venuti in cucina, ma tu eri troppo concentrato per accorgerti della nostra presenza.", chiede Madison mentre guarda con fare dolce i suoi occhi.

"Davvero? E cosa gli ha detto, signore?", chiede a sua volta, rivolgendosi questa volta al suo capo. Nel profondo spera abbia detto di sì, ha bisogno di aiuto e il personale era poco.

"Ho detto di sì. Sai che tra una settimana io e Madison partiremo per Parigi e qui non ci sarà nessuno se non te. So che momentaneamente siamo a corto di persone e che avrai bisogno di aiuto per gestire l'attività. Inoltre è davvero un ragazzo simpatico! Simpatico, ma inesperiente, per questo lo metterò a servire i clienti e durante questa settimana cercherò di fargli imparare le cose più importanti così non si confonderà e non ti darà fastidio.", dice Scott, il capo. Ashton vorrebbe sospirare di sollievo, ma sbuffa quando gli viene ricordato ancora una volta che Madison andrà via tra non molto. L'unica cosa della quale è contento è che la sua ragazza non sarà del tutto sola, il signor Scott è un sessantenne arzillo e tratta i due come fossero suoi figli.

Annuisce alle parole di Scott, ma in testa gli frulla un'altra cosa e non resisterà se non chiede.
"Quindi saremo solo due? Io dovrò ammazzarmi a fare dolci e quel povero ragazzo dovrà ammazzarsi a servire tutti quei clienti da solo? Entrambi diventeremo matti. Ho bisogno di qualcuno in cucina o anche alla cassa, insomma, un aiuto in più non guasta.", si ferma per non dire altro e si appoggia al muro incrociando le braccia al petto.

"Ashton, caro, a questo ci ho già pensato. Ho chiesto a mio nipote di venire ad aiutare. Lui ha bisogno di lavoro e poi tu lo conosci, mi ha detto che siete grandi amici."; a quelle parole gli occhi del riccio si illuminano e sorride alla notizia, cercando di contenere la gioia. Mormora un 'grazie' al suo capo e ritorna in cucina.
Il riccio non ha idea di come sarà il nuovo ragazzo. In realtà non ha nemmeno voglia di conoscere nuova gente, il nipote di Scott gli sarebbe bastato, ma se il capo ha già deciso allora va bene così.

Il giorno dopo va in pasticceria prima del solito, verso le quattro del mattino, non riuscendo a dormire. A casa si girava e rigirava nel letto e Madison aveva preso in possesso quasi tutto il letto, lasciando il riccio stretto e scomodo mentre si teneva per non cadere a terra; inoltre a casa non ha nulla da fare, quindi perché non mettersi a lavoro?

Entra nel locale e chiude la porta alle sue spalle, poi accende le luci e va subito a mettere la divisa. Prima di incominciare pulisce il bancone dove dovrà lavorare, essendo un quasi maniaco delle pulizie. In sua difesa dice che gli piace che tutto sia pulito.

Non appena inizia a pesare gli ingredienti che servono per preparare i biscotti più richiesti, sente il campanellino della porta suonare, segnalando la presenza di qualcuno, e aggrotta le sopracciglia dato che ancora è molto presto e il locale è chiuso. Velocemente esce fuori dalla cucina e vede in ragazzo alto e biondo oltre il bancone che si guarda intorno mentre gli da' le spalle, così si schiarisce la voce per farsi notare e subito il ragazzo si gira.

"Buon giorno. Mi dispiace deluderla, ma la pasticceria è ancora chiusa e come può ben vedere ancora devo preparare tutto.", dice Ashton, indicando la vetrina del tutto vuota.

"Salve. Oh no, non sono venuto qui per comprare. Ieri sono venuto qui per cercare lavoro e il signor Scott, se non erro il nome, mi ha detto che avrei potuto iniziare oggi. Per di più c'era anche quella ragazza molto carina e mi ha ricordato di non essere in ritardo, ma in realtà credo di essere molto in anticipo... molto bene, ho già fatto la figura dell'idiota.", il ragazzo guarda l'orologio e si accorge che è quello non è l'orario che il signor Scott gli aveva proposto. Mormora un 'merda' e rotea gli occhi alla sua idiozia.

Ashton lo guarda con sguardo confuso e capisce subito che è il ragazzo appena assunto e con il quale dovrà mandare avanti l'attività. Parla troppo per i suoi gusti.
"Quella ragazza molto carina è la mia ragazza" - sottolinea il riccio con fare geloso - "e sì, sei in anticipo. Puoi venire più tardi, adesso non c'è molto da fare."

"Non voglio tornare a casa. Non riuscivo a dormire, quindi ho pensato di venire qui e iniziare. Ad ogni modo, io sono Luke.", si presenta il ragazzo e porge la mano ad Ashton. Il riccio guarda Luke negli occhi e poi la sua mano, che stringe dopo qualche secondo.

"Io sono Ashton e sono il pasticcere. Ripeto, adesso non c'è niente da fare e io dovrei iniziare a preparare qualcosa se vogliamo aprire in orario. Quindi fa quello che vuoi: siediti, leggi qualche rivista che è lì sul tavolo o non so. Io devo andare.", gli comunica Ashton e vuole toglierselo già dai piedi.

"Posso venire con te in cucina ad aiutarti!", esclama Luke, con gli occhi che gli luccicano per l'idea che gli è venuta in mente. Ashton annuisce e gli fa segno di seguirlo, poi si gira e rotea gli occhi. Perché ha accettato?

"L'importante è che tieni le mani a posto."

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