six.

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Dal giorno in cui Luke ed Ashton si sono scambiati quel breve abbraccio - o meglio, l'abbraccio che il biondo ha offerto al riccio - non hanno più parlato, se non per scambiarsi un buongiorno o buonanotte. Luke ha compreso che Ashton non ha la minima intenzione di avere un altro tipo di rapporto se non quello lavorativo e cerca di non pressarlo più, anche se gli costa molto.

Nel frattempo ha legato sempre di più con Michael, i due sono quasi inseparabili. La giornata a lavoro vola con leggerezza quando è al suo fianco ed è felice di aver conosciuto una persona così simpatica e spensierata. Certe volte capita loro di ritrovarsi al bar davanti ad una birra per Michael e una bevanda gassata per Luke, dato che ancora non ha l'età giusta (per la legge) e Luke viene costantemente preso in giro da Michael per questo; il biondo sbuffa e fa il finto offeso, ma si diverte.

"Luke, vuoi unirti al gioco della bottiglia?" Michael domanda. Quest'ultimo ha organizzato una piccola festicciola a casa sua, con alcuni suoi amici. Se sono in quindici è anche tanto.

"No, non mi va," scuote il capo Luke, enfatizzando la sua risposta. Non gli va di giocare, vuole stare solo seduto sul bancone della cucina a tracannare tutta la birra che può sopportare.

"Dai, Luke! Puoi portare la tua bottiglia di là, ma gioca. Ti divertirai," Michael prova a convincerlo e Luke dopo qualche istante cede, facendosi trascinare dall'altro ragazzo in salotto dove trova già alcune persone, tra cui Ashton e Calum, messe a cerchio ed una bottiglia di birra vuota al centro.

Istintivamente porta la sua, di bottiglia, alle labbra per bere qualche altro sorso e guarda tutti negli occhi, soffermandosi su quelli di Ashton, che distoglie immediatamente lo sguardo. Subito si siede a terra accanto a Michael, incrociando le gambe e posando la bottiglia in mezzo alle sue gambe, dove si forma uno piccolo spazio.

Ed il gioco comincia. C'è da dire che non è il solito giochetto innocente, anzi. Ogni due per tre Luke vede gente che si controlla le tonsille al posto di limonare oppure persone che si spogliano di qualche indumento. Michael ha pure voluto che la camera degli ospiti fosse la camera dei "sette minuti in paradiso" e il biondo spera di andarci a finire con qualche ragazza o qualche ragazzo. Per questo sceglie sempre obbligo. Il primo obbligo è stato quello di rimanere a torso nudo e il secondo quello di scolarsi mezza bottiglia di vodka secca. Inutile dire che è abbastanza brillo.

"Obbligo," sente qualcuno pronunciare e gira il capo verso la voce. Calum. E la bottiglia così gira per la millesima volta quella sera, andando a finire con il collo rivolto verso la figura di Luke.

Michael ghigna. "Ti obbligo a baciare Luke," e con questo Calum gattona verso il biondo, che lo guarda divertito. Il ragazzo dai capelli scuri cattura le labbra di Luke lasciando un piccolo bacio a stampo.

"Con la lingua," i due sentono Michael precisare e in men che non si dica Luke si ritrova la lingua di Calum in bocca.

Il biondo chiude gli occhi per godersi il bacio e cerca di non ridere quando sente i presenti urlare e battere le mani per ciò che stanno vedendo, così decide di dare spettacolo: avvolge un braccio attorno al collo di Calum ed intrufola le dita dell'altra mano tra i capelli scuri, tirandoli leggermente e ottenendo un gemito dall'altro ragazzo. Ma prima che le cose diventino più calde Michael li stacca con un'espressione sorpresa e batte il cinque con Luke, che ghigna soddisfatto. Si lecca le labbra e fa l'occhiolino a Calum, per poi guardare le altre persone con quel solito sorriso. Si ferma su un viso in particolare, quello di Ashton che beve un lungo sorso dalla bottiglia di vodka che precedentemente Luke ha quasi svuotato. E poi un altro sorso, poi un altro ancora fino a quando la bottiglia non è vuota. Ashton strizza gli occhi e scuote la testa, non abituato al sapore forte; sente già il calore espandersi lungo il proprio corpo e sorride alla sensazione. In poco tempo è fuso anche lui.

La serata va avanti così. Ashton è rimasto con solo i jeans, mostrando a tutti il suo busto scolpito, ed è stato obbligato a baciare una ragazza con più gloss sulle labbra che dignità, dato che si è appena divertita ad infilarsi in bocca il gingillo di un ragazzo ed essere anche rimasta a seno nudo.

Luke invece è rimasto chiuso sette minuti in quella camera con una biondina apparentemente timida, ma che appena chiuse le porte si è trasformata in una tigre.

Decidono che ne hanno abbastanza e che quello sarà l'ultimo giro. La bottiglia viene girata da un ragazzo dagli occhi azzurri e dai capelli castani, un certo Jesse, e va a puntare Ashton.

"Sempre obbligo, Jesse," ridacchia Ashton mentre trascina le parole con voce acuta.

"Ti obbligo a stare per sette minuti nella camera con," e Jesse gira di nuovo la bottiglia. Questa volta va a puntare il biondo. "Luke!"

"Andiamo! Proprio con lui?" Ashton si lamenta, roteando gli occhi. Luke ride al suo fare da bambino e Ashton lo manda a quel paese con il suo lungo medio.

"Sì, proprio con lui. Ora alza quel culo flaccido che ti ritrovi e chiudetevi là dentro," Michael risponde prontamente e si alza per spingere Ashton e Luke dentro la camera. Prima di chiudere a chiave la porta, Michael lancia un occhiolino ai due.

"È colpa tua," Ashton sbuffa.

"E che ho fatto questa volta?" Luke chiede incuriosito mentre si siede sul letto, per poi sdraiarsi. Con le dita va a tracciare delle linee immaginarie sul suo torso nudo e ride per la sensazione di solletico che si provoca da solo.

"Tu sei ubriaco," butta lì Ashton con un tono divertito e instabile come solo quello di un ubriaco può essere.

"Tu non sei da meno, idiota," chiarisce Luke ed emette un verso di lamento quando Ashton si butta su di lui. "Sei pure coglione."

Ashton ride e senza dire nulla appoggia la testa sul petto di Luke. Dopo qualche secondo però la rialza e guarda Luke. "Wow, il tuo cuore batte."

"Hai scoperto l'acqua calda, Ashton. Complimenti," mormora Luke ridacchiando e con la mano destra colpisce il riccio in viso per far tornare la sua testa contro il suo petto.

"Mi hai fatto male, Luke" Ashton rialza di nuovo la testa e il biondo, ancora una volta, lo colpisce. "Wow, il tuo cuore ancora batte. Batte come una giraffa batte un rinoceronte o come un orso batte un ratto. Ha senso?" parla come se fosse una cosa abbastanza normale ed ovvia ed annuisce, rispondendosi da solo. "Sì, ha più che senso."

"Non ha senso. Batte come un pinguino batte una foca," riflette Luke. Ashton cerca di non scoppiare a ridere ma non ci riesce e inizia a rotolarsi sul letto fino a cadere a terra. "Wow, allora quello che ho detto ha senso!" Luke esclama entusiasta.

"Siamo davvero ubriachi," Ashton chiarisce e ricomincia a ridere dopo essersi alzato dal pavimento ed essersi buttato sul letto. Poco dopo inizia a singhiozzare mentre le sue risate non cessano e Luke lo guarda interrogativo.

"Che hai, Ashton?" chiede Luke e si avvicina al ragazzo ridendo, contagiato dalla sua risata.

"Oddio, sto pensando ad un orso che scopa un ratto," Ashton risponde e ride ancora di più. Luke non capisce nulla, essendo in quello stato, e non gli dice nulla a riguardo.

"Ashton, dormi."

"Non voglio," Ashton piagnucola.

"Dai, dormo con te. Anche se non ho davvero tanto sonno..." dice Luke, sentendosi ancora abbastanza energico per tutto quell'alcool che circola nel suo corpo.

Ashton gli tappa la bocca con la mano e sistema il suo corpo contro quello del biondino, appoggiando poi la testa sul suo petto. Quando il riccio capisce che Luke non parlerà più sposta la mano dalla sua bocca e si stringe contro la sua figura mentre Luke avvolge le sue braccia attorno ad Ashton.

E Michael, non appena apre la porta, li ritrova addormentati uno stretto all'altro.

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Avrei davvero il piacere di sapere cosa ne pensate di questa storia. Cosa vi piace, cosa non vi piace e se avete qualche suggerimento, perché no. La vostra opinione conta molto, fatemi sapere.

Have a lovely day. xx

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