neuf.

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Attualmente Luke è seduto sul divano di casa sua e con una birra in mano contempla il vuoto davanti a sé, ritrovandosi a pensare a quanto la sua vita sia davvero triste. Pensa che è incredibile il fatto che anche quando è circondato da persone simpatiche a lui vicine, nonostante li conosca da non molto tempo, lui si senta solo, come in una bolla sospesa in aria. Grigia e cupa.

Lui si sente grigio e cupo.

Guarda Michael, Calum ed Ashton ridere a crepapelle su qualcosa che il ragazzo dai capelli scuri ha appena raccontato e abbozza un sorriso per non sentirsi in disparte, nonostante non abbia capito di cosa stiano parlando. È confortante vedere almeno loro felici e spensierati.

Luke non riesce a combattere l'impulso di evadere dal salotto e, senza dire nulla, si reca in cucina dove si siede sul bancone con ancora la sua birra intatta. La voglia di berla è pari a zero e se la ritrova tra le mani solo perché Calum ha insistito. Sta ancora cercando di conoscerlo meglio, è simpatico e dolce e corre subito da lui anche per la cosa più stupida. Si è trovato bene con lui sin dall'inizio e deve ammettere che è anche un gran baciatore. Il pensiero lo fa arrossire e abbassa il viso involontariamente, quasi timido. È felice di averlo conosciuto.

Poggia la birra accanto a sé sul bancone e lascia oscillare le sue gambe che quasi toccano terra per quanto sono lunghe, perdendosi nei suoi pensieri ancora una volta. È come se lo perseguitassero e non lo volessero lasciare andare. Certe volte è convinto che al posto del sangue, nelle vene gli scorre negatività e i brutti pensieri e ricordi. È mentalmente stanco.

All'improvviso riprende la bottiglia, come l'eterno indeciso che è, e inizia a bere il liquido fresco che scende giù per la sua gola infiammando sempre di più la voglia che ha di ubriacarsi per non pensare più - o almeno pensare ad altro. Si passa le mani sulle guance, un leggero strato di barba gli solletica il palmo della mano che successivamente va a spostarsi sui suoi capelli lunghi legati in un piccolo chignon, sciogliendolo. Mette l'elastico al polso sinistro e scuote la testa, lasciando cadere la cascata di riccioli che quasi gli vanno a finire sul viso e poi beve un altro lungo sorso di birra.

"Sembra che tu adori poggiare il tuo culetto su qualsiasi bancone," Luke sobbalza nel sentire quelle parole, chiaramente spaventato. Non si aspettava che qualcuno entrasse inaspettatamente.

"Ogni bancone in realtà è felice di venire a contatto con il mio culetto, Ashton," replica divertito il biondo, solo dopo essersi tranquillizzato. Beve un altro po' di birra e solo in quel momento si accorge di essersela scolata.

"Hey, vacci piano oppure ti allontanerai dal mondo dei lucidi," Ashton lo riprende, togliendogli la bottiglia dalle mani per poi buttarla nel cestino della spazzatura con poca cura.

"Effettivamente sì, voglio allontanarmi del mondo dei lucidi. Vuoi farmi compagnia?" Luke chiede. Non capisce perché Ashton si interessi così tanto a lui, è un punto interrogativo fisso nella sua mente come un chiodo.

"L'idea è allettante, ma no. Non ti farò compagnia e nemmeno tu ci andrai. Ah, Calum e Michael si sono addormentati sul divano, prima stavano litigando per avere più spazio e mi hanno cacciato via," Ashton si siede al fianco del biondo e gli sorride divertito al pensiero degli altri due ragazzi litigare come dei bambini di cinque anni. Due solchi si vengono a formare ai lati delle sue guance e Luke non può non ammettere di trovarle davvero carine, gli danno un'aria fin troppo innocente. Con quegli occhi verdi che ti catturano è impossibile non ipnotizzarsi. Però il riccio è un bel ragazzo, anche i ciechi se ne accorgerebbero, quindi come può non restare lì ad osservarlo? "Posso chiederti una cosa?"

"Certo che sì, chiedi pure," Ashton risponde, curioso di sapere la sua domanda.

Luke si sfrega i palmi delle mani lungo le sue cosce per evitare che altro sudore vada a formarsi e si ritrova ancora a fargli la stessa domanda. "Perché ti preoccupi per me?"

jaune → lashton.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora