Capitolo Undici: Anche i Draghi Hanno Bisogno del Sonno di Bellezza

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Dopo che Bilbo fu entrato nella montagna, la Compagnia si sedette fuori dalla porta attendendo con pazienza che lo Hobbit facesse ritorno. Con l'Arkenstone, la quale era apparentemente il motivo per il quale si era unito all'avventura.

Adelaide sospirò appoggiandosi con la schiena alla roccia sul lato della montagna sistemandosi in modo che degli spigoli appuntiti non le dessero fastidio. Thorin sedeva di fianco a lei e le prese la mano nella sua sorridendole in modo rassicurante.

"Thorin?" disse lei.

"Si?"

"Se ci fosse veramente un, sai, un drago...nella montagna...come hai in mente di riaverla indietro?" domandò guardandolo nei suoi occhi azzurri.

Lui sospirò guardando le loro dita incrociate. "Non lo so"

Appena dopo le parole lasciarono le sue labbra la terra si smosse violentemente sotto di loto facendo crollare pezzi della montagna.

"Terremoto?" suggerì Ori.

Balin scosse il capo. "No amico. Quello era un drago"

Adelaide si alzò velocemente da terra e corse verso la porta ma fu tirata indietro dal cappuccio del suo mantello.

"No Adelaide! È troppo pericoloso!" protestò Thorin tirandola via dalla porta.

"Non mi interessa, Thorin! E Bilbo?!" ribatté lei cercando di liberarsi.

Bombur annuì. "Aye, la ragazza ha ragione. È parte della Compagnia!"

Thorin guardò tutti i membri della Compagnia negli occhi. "Entriamo insieme"

-

La Compagnia incontrò Bilbo circa a metà del corridoio per Erebor.

Letteralmente.

"Oof!" Adelaide indietreggiò dopo essersi scontrata con lo hobbit e fece afferrata da Thorin prima che cadesse a terra.

Lui la mise in piedi prima di rivolgere un'occhiata austera allo hobbit.

"L'hai trovata? Hai trovato l'Arkestone?" domandò.

Bilbo deglutì sonoramente. "Si ma-"

"Dov'è?!"

Bilbo sentiva il sudore scendergli lungo la schiena. "È dove c'è il drago!"

Un grande ruggito scosse la caverna e la Compagnia si immobilizzò guardando in alto. Un'enorme ombra percorreva il corridoio e la paura scorse nelle vene di Adelaide.

La Compagnia corse ma arrivo in un tratto chiuso nel quale notarono cadaveri di nani.

Smaug ruggì nuovamente e si avvicinò al loro nascondiglio. Thorin si rifiutò di morire come i suoi simili che ora giacevano a terra, ovvero travolti dalla paura e boccheggianti in cerca di ossigeno.

Quindi corsero avvicinandosi a dove erano entrati.

Thorin si rivolse alla sua Metà. "Addie, devi andartene"

"Cosa?! No! Non ti lascio!" lei protestò sgranando gli occhi azzurri.

Lui le mise le mani sulle spalle guardandola negli occhi. "Avvisa la città, i miei nipoti"

Lei aprì la bocca per dire qualcosa.

"Per favore" disse lui.

Lei annuì velocemente prima di posare le labbra sulle sue. Si baciarono profondamente per alcuni secondi fino a quando lei si girò e corse verso Pontelagolungo.

Con la sua velocità da mezz'elfo e la sua capacità di accelerazione tipica del nano che era in lei raggiunse la città nel giro di trenta minuti.

"Per favore" implorò una donna afferrandola per un braccio. "Smaug sta arrivando!"

La donna si liberò dalla stretta e la guardò disgustata.

Adelaide si arrese con i cittadini e si diresse verso casa di Bard.

Bussò freneticamente alla porta.

Bard aprì e sgranò gli occhi quando la vide. Lui fece per chiudere la porta a lei la bloccò.

"Per favore! Nessuno mi ascolta! Smaug si è svegliato!" fu trascinata poi all'interno dal polso.

Fili, Kili, Oin, Bofur ed un elfo dai capelli rossi la guardarono sorpresi.

"Zia Addie! Dov'è il resto della Compagnia?" domandò Kili.

Se si fossero trovati in un altro momento Adelaide sarebbe arrossita al nome attribuitole dai ragazzi, ma in questo momento un drago assetato di sangue e sputa fuoco che avrebbe creato il caso nella città stava arrivando.

"Sono ancora alla montagna. Thorin mi ha mandata per avvisarvi"

Bard alzò un sopracciglio. "Avvisarci riguardo a cosa?"

"Smaug" appena il nome della bestia lasciò le sue labbra, un ruggito assordante squarciò l'aria.

"Sta arrivando"

The White Rider |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora