Capitolo Dieci: La porta per Erebor

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Il capo della città aveva fornito le armi e le armature alla Compagnia affinché si preparassero per partire per Erebor il mattino seguente, aveva anche dato loro un posto in cui dormire. Adelaide era così contenta che non doveva più dormire per terra, degli strani animali l'avevano punta in visto e temeva che un Orco l'accoltellasse nel sonno.

Camminò mano a mano con Thorin verso la camera che avrebbero condiviso, non vedeva l'ora di dormire.

Lei si mise a letto a fianco alla sua Metà e si appoggiò al petto di lui sospirando contenta. "Buonanotte amore mio" le sussurrò Thorin baciandola dolcemente.

"Notte" mormorò sbadigliando prima di addormentarsi con un sorriso in volto, la sua Metà l'aveva abbracciata in modo protettivo.

-

Adelaide salì in barca, teneva la spada stretta alla cintura ed il suo caratteristico mantello bianco era assicurato sulle sue spalle, ma non indossava il cappuccio per una volta.

Si sentiva così esposta senza il suo cappuccio, le sembrava che la stessero giudicando. Vedeva che veniva indicata e la gente sussurrava.

"È lei il Cavaliere Bianco?"

"Dopo tutti questi annì, il Cavaliere Bianco è una donna! Disonorevole!"

"Che disgrazia!"

"Dovrebbe essere sposata con una famiglia, non imitare ciò che fanno gli uomini!"

"Non è un eroe!"

Quest'ultima affermazione le fece più male di tutte.

Era tutto ciò che aveva fatto: salvare gli innocenti! Perché improvvisamente cambiava qualcosa solo perché era una donna?

"Non ascoltarli" le sussurrò Balin. "Non hanno idea di cosa stanno parlando!"

Adelaide sorriso grata al nano più anziano. "Grazie Balin"

"No. Non tu" Adelaide alzò lo sguardo e vide Thorin fermare Kili dal salire a bordo.

Oin scese dalla barca per aiutarlo con la sua gamba ferita.

Fili si alzò per andarsene, ma Thorin lo fermò. "Tu sei con la Compagnia!"

Fili guardò suo zio. "Io sto con mio fratello!"

Thorin lo lasciò andare e salì a bordo raggiungendo Adelaide.

Lei si guardò intorno e contò i componenti della Compagnia. Si accigliò e chiese "Dov'è Bofur?"

Thorin si guardò intorno a sua volta. "Se non è qui dovremmo andarcene senza di lui"

Un paio di ore dopo la barca era arrivata ai piedi della Montagna Solitaria. La Compagnia iniziò a cercare la porta nascosta o indizi per localizzarla.

"Ho trovato qualcosa!" esclamò Bilbo riferendosi ad un'incavatura sul lato della montagna.

"Hai un bell'occhio Master Baggins" commentò Thorin dirigendosi verso le scale.

Aiutò Adelaide a salire e raggiunsero il muro della montagna. "Deve essere qui" sussurrò passando le dita sulla pietra. "Trovate il buco per la chiave! Ci stiamo perdendo l'ultima sera del Dì di Durin!" ordinò.

"Non è qui!" disse Nori allontanandosi dalla porta.

Il sole era tramontato.

Il Dì di Durin era finito.

"È finito" annunciò Thorin guardando la chiave nella sua mano. "Abbiamo fallito"

Fece cadere la chiave a terra ed iniziò a scendere la scalinata nascosta.

Bilbo era frenetico. "No! Thorin, non puoi arrenderti adesso! Guarda dove sei arrivato!" protestò cercando di fermare la ritirata della Compagnia.

"Ha ragione, Thorin. Guarda dove sei arrivato. Per quanto ne sai potrebbe esserci un altro ingresso!" aggiunse Adelaide cercando di essere ottimista.

Thorin la guardò con occhi tristi. "Non c'è un altro ingresso" disse oltrepassandola.

Lei restò lì con Bilbo il quale teneva in mano la mappa e mormorava qualcosa sottovoce guardandosi intorno. "Serratura, serratura, serratura..."

In quel momento una piccola nuvola si spostò da davanti la luna facendole rivelare la sua luce argentea ed un usignolo beccò tre volte sulla pietra scoprendo una serratura.

Bilbo rise con gioia. "Tornate indietro!" esclamò. "La serratura viene rivelata dalla luce della luna, non del sole! Tornate indietro!" scoppiava di felicità.

"Ben fatto Bilbo!" esclamò Adelaide applaudendolo.

Adelaide sorrise all'energia dello hobbit. "La chiave! Dov'è la chiave?" mormorò Bilbo. "Era qui..."

Il suo lungo piede la colpì facendola scivolare verso il precipizio. "No!" esclamò Adelaide cercando di raggiungerla.

Prima che potesse cadere, la corda alla quale era assicurata la chiave venne afferrata da qualcuno. Adelaide alzò lo sguardo e vide che si trattava di Thorin, il quale le stava sorridendo. Lei ricambiò il suo gesto.

Il resto della Compagnia li raggiunse congratulandosi di Bilbo per la scoperta.

Thorin inserì la chiave nella toppa e la girò. Si aprì e Thorin la estrasse rivelando l'ingresso a Erebor.

"Balin..." sussurrò Thorin.

Balin sorrise e le rughe attorno ai suoi occhi si accentuarono. "Queste mura..." disse, "Mi ricordo queste mura...immerse nella luce dorata..."

Bilbo guardò l'intagliatura sopra la porta. "E quella cosa che brilla..." disse, "Cos'è?"

Balin sorrise. "Quella, mio caro Hobbit, è la ragione per la quale ti trovi qui" 

The White Rider |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora