Capitolo Sette: Beorn ed il Bosco Atro

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Adelaide fissava inespressiva la spada coperta di sangue prima di collassare in ginocchio e cadere a terra perdendo i sensi. Azog alzò la spada con un ghigno malizioso, era in procinto di infliggerle il colpo di grazia - ma prima che potesse farlo un'aquila gigante si calò per accogliere Adelaide con delicatezza tra i propri artigli per portarla dal resto della Compagnia. Azog emise un ruggito feroce di indignazione.

Bilbo la vide per primo quando i suoi capelli dorati rifletterono la luce. "Adelaide!" esclamò. Gli altri nani (tranne Thorin, dato che giaceva incosciente) e Gandalf la guardarono. Era pallida e ferita.

"Oh, no" sussurrò Gandalf con sguardo triste.

"Adelaide!" chiamo Kili stringendo le piume dell'aquila che stava cavalcando. Aveva notato il modo in cui Thorin la guardava ed il modo in cui lei guardava lui. Non poteva morire. Non poteva.

Le aquile li portarono sui carrock, e l'aquila che trasportava Adelaide la posò delicatamente di fianco a Thorin. Le loro mani si sfiorarono.

Gandalf corse verso Thorin e gli mise la mano sul suo viso mormorando parole incoerenti. Thorin si svegliò.

"Il mezz'uomo?" gracchiò mettendosi a sedere, non notando ancora Adelaide.

Gandalf sorrise tristemente. "È qui. Bilbo sta bene"

Thorin si mise in piedi e si diresse verso Bilbo. "A cosa stavi pensando?! Avresti potuto farti uccidere! Non avevo detto che eri un peso?!"

Bilbo guardò in basso con un'espressione triste e Thorin gli rivolse improvvisamente un ghigno. "Non mi ero mai sbagliato così tanto in vita mia!" abbracciò Bilbo ed l'hobbit sconvolto gli diede della pacche sulla schiena con fare imbarazzato.

Thorin sciolse l'abbraccio. "Scusami se ho dubitato di te"

Bilbo rispose con una scrollata di spalle. "Non c'è problema. Anch'io avrei dubitato di me stesso, non sono uno scassinatore"

"Zio!" lo chiamò Fili impaziente.

Thorin si girò ed il cuore gli finì nello stomaco. "Adelaide!" corse di fianco a lei e le prese la mano. Il sangue colava da una ferita profonda sul suo fianco. "Gandalf! Puoi fare qualcosa?" implorò Thorin alzando lo sguardo verso il saggio mago.

Gandalf guardò in direzione della sua amica e scosse il capo con tristezza. "Tutto ciò che possiamo fare è pulire la ferita e fasciarla"

Oin avanzò e le slegò il corsetto alzandole la camicia per dare un'occhiata alla ferita. La pulì come meglio poté con l'acqua. "Mi serve qualcosa per fasciarla" disse guardandosi attorno.

Kili si strappò una fascia di tessuto dal mantello e lo porse ad Oin il quale circondò la ferita ed abbassò la camicia riallacciandole il corsetto. "Dobbiamo fare piano, non vogliamo che ricominci a sanguinare" avvisò mettendosi in piedi.

Thorin fece passare lentamente il braccio sotto ad Adelaide e la alzò portandola al suo petto. "Muoviamoci" disse. Guardò l'orizzonte e vide le Montagne Solitarie in piedi con orgoglio contro il cielo blu scuro.

Adelaide iniziò a tremare qualche ora dopo preoccupando Thorin. Biblo ritornò correndo dall'esplorazione con il fiato corto ed un'espressione terrorizzata in viso. Gandalf iniziò a chiedere ulteriori informazioni all'hobbit. "Ti hanno visto? Ti hanno visto!" lo accusò.

"Cosa? No-" Bilbo fu interrotto dai nani che gli posero venti domande alla volta. "Mi fareste parlare?" esclamò facendo tacere i nani.

Lui prese un sospiro di sollievo. "Non mi hanno visto! Ma c'è qualcos'altro là fuori! Qualcosa di molto, molto grande"

The White Rider |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora