Capitolo Dodici: Il Rospo Sputa fuoco

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Il fumo era spesso e le urla erano forti.

La notte nera fu squarciata da fiamme rosse e dal cielo pioveva cenere come se cadesse neve morta. Ciò che restava delle case era un cumulo di polvere nera che ti faceva bruciare il naso se ti avvicinavi troppo. Non che si potesse farne a meno dato che quella roba era dappertutto.

Gli stivali di Adelaide che una volta erano di un nero brillante erano diventati grigi dalla cenere ed alzavano la fuliggine mentre lei correva tra le rovine in direzione del vento. Il suo mantello bianco era diventato quasi nero ed i suoi capelli biondi avevano subito lo stesso destino.

Aveva fermato Bain – il figlio di Bard – dal nascondere la Freccia Nera nel lago ed ora si stava dirigendo alla torre di vedetta.

Aveva solamente una possibilità. Una sola.

Se avesse fallito, Pontelagolungo e la sua gente sarebbero stati spacciati.

Niente di che.

Ma Dio, se Thorin sapesse che cosa lei stava per fare l'avrebbe incatenata. In una cella. Sotto a Mordor.

Quindi, più o meno la stessa cosa che le sarebbe successa se fosse morta.

Se fosse morta.

Non l'aveva ancora considerato.

Il calore aumentò improvvisamente ed Adelaide si guardò indietro da dove era venuta.

Il brillare delle fiamme di Smaug si faceva più intenso ed Adelaide fu presa dal panico quando realizzò che Smaug si stava dirigendo verso di lei.

Si buttò in acqua avendo una piccola convulsione quando entrò in contatto con l'acqua fredda.

La silhouette di Smaug le passò oltre e lei riemerse prendendo ossigeno.

"Stupido rospo sputafuoco" mormorò tra sé e sé mentre si arrampicò sul molo.

Hey, almeno si era lavata via la fuliggine dai capelli e dai vestiti, giusto?

Ahem.

Non era il momento.

Adelaide era a pochi metri dalla torre quando qualcosa la sollevò per il mantello e si trovò sospesa in aria.

Sussultò divincolandosi cercando di capire cosa l'avesse sollevata in quel modo.

Venne girata di trecentosessanta gradi e lei sgranò gli occhi dalla paura.

Smaug la stava tenendo per il mantello.

"Hmmm...sembra che tu abbia in mano una Freccia Nera piccolina, cosa pensi di fartene?" la sua voce sembrava vibrare nell'aria ed i suoi grandi occhi dorati erano grossi più di metà di leì.

"Um..n-niente, Oh grande Smaug il Terribile!"

Il papero sputa fuoco non sembrava crederle. D'altronde nemmeno lei le avrebbe creduto.

"Uno non fa semplicemente niente con un Freccia Nera. Hai intenzione di collaborare o devo friggerti?"

Adelaide deglutì sonoramente. "Uh...c'è una terza opzione?"

Una risata profonda scossa la terra ed il grande artiglio che la teneva la fece oscillare avanti e indietro. "Sei una comica, non è vero?"

Adelaide fece spallucce. "Me la cavo"

Smaug emise aria calda dal naso e lei spostò il volto. Lui strinse gli occhi. "Tu...tu odori di nano e di elfo allo stesso tempo. Cosa sei?"

Maleducato.

"Sono mezza elfo e mezza nano"

"Odori anche di Re Sotto La Montagna. Dimmi, piccolina, come lo conosci?"

Veloce, Adelaide, pensa!

"La notte scorsa abbiamo fatto sesso" Cosa diavolo avevo appena detto?

Smaug strinse ulteriormente gli occhi. "Stai mentendo"

Beh...

"Ho viaggiato con la sua Compagnia" ammise non volendo diventare un toast per draghi.

Un ghigno malefico si disegno sul muso mostruoso di Smaug rivelando file e file dei denti più aguzzi che Adelaide aveva visto nella sua vita.

"Ti stai dimenticando qualcosa, piccolina"

"No, non credo"

"Si"

"No"

"Si invece"

"No"

Sto discutendo come una bambina di due anni con un drago che mi vuole friggere e mangiarmi per cena.

"Si. Invece" ringhiò Smaug scuotendo Adelaide.

Ne aveva avuto abbastanza.

Si sciolse il mantello e cadde a terra. Iniziò subito a correre con la Freccia Nera in mano.

"Puoi correre piccolina, ma non puoi nasconderti!" tuonò il drago facendole provare brividi di paura.

Smaug lanciò via il mantello prima di mettersi all'inseguimento della ragazza. Si spostò nel vento verso la Montagna Solitaria.

Mentre Adelaide stava giocando a nascondino con il drago la Compagnia stava correndo verso la città.

"Che cos'è?" Thorin sentì dire Ori.

Guardò il giovano nano e vide che stava indicando qualcosa. Thorin seguì il suo sguardo e vide qualcosa che svolazzava verso di loro sospinto dal vento.

"È un fantasma?" sussurrò Ori a Dori.

"No..." rispose Balin strizzando gli occhi in direzione dell'oggetto. "È un...mantello?"

La cosa bianca atterrò a qualche metro da Thorin e lui camminò verso di essa per raccoglierla.

Era il mantello di Adelaide.

"È un mantello" disse passandosi delicatamente la stoffa tra le mani.

"Intendi..." proseguì Bilbo ad occhi sgranati.

"Il mantello di Addie"

-

Accidenti, accidenti, accidenti!

Adelaide si chinò sotto ad un'altra porta che si sgretolò mentre cercava di correre via da quello stupido rospo.

"Puoi correre, piccolina! Ma di sicuro non ti puoi nascondere!" al chiamò Smaug la cui voce si insinuava nelle ossa di Adelaide.

Devo solamente superarlo ed arrivare alla torre in tempo! Pensò sforzandosi di correre più in fretta.

Vide la torre a circa duecento metri. C'era quasi.

La terra tremò ed Adelaide s guardò indietro. Sgranò gli occhi terrorizzata quando vide che Smaug stava guadagnando terreno.

"Preferiresti essere fritta o cotta?" lo sentì ringhiare.

Lei saltò dal molo e si gettò in acqua proprio mentre una fiammata bruciò dove si trovava un secondo prima.

Nuotò sotto al molo di legno ed i suoi polmoni bruciavano quando ci si arrampicò sopra. Esattamente di fronte alla torre.

Ci si arrampicò sopra e guardò la freccia.

Il vento attorno a lei soffiava in ogni direzione. Guardò in alto e vide che Smaug stava volando dritto verso di lei.

Porca miseria.

Adelaide notò velocemente il taglio scuro, quasi impercettibile tra le squame del drago, e si preparò al lancio.

Aveva solo una possibilità.

Fece fuoco.

The White Rider |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora