Ricordo quel giorno come se fosse ieri. Arrivare agli Studi Elios era stata, già di suo, un'impresa da titani: percorrere la Tiburtina in pullman per non farsi dissanguare da un taxi equivaleva a un viaggio della speranza che partiva dalla fermata della metro Rebibbia e, dopo un traffico che neanche sul Grande Raccordo Anulare, ti conduceva praticamente a un passo da Tivoli. Se a questo aggiungete un caldo asfissiante di piena estate, più che un provino era un reality nel reality, ma di quelli in cui revi sopravvivere per davvero.
A consolarmi era il fatti di aver superato il primo step: solo essere stato convocato per "Amici Casting", la striscia delle selezioni in onda su Real Time, era un piccolo traguardo.
Io e gli altri aspiranti eravamo seduti un semicerchio in studio, senza sapere che i professori ci avrebbero valutato dietro le telecamere. Ad accoglierci da perfetto padrone di casa è stato Stefano De Martino (non avrei mai immaginato che avesse ormai le chiavi del palazzo). Dopo qualche pacca sulla spalla chi ha chiesto di provare il palco esibendoci tra di noi, così da rompere il ghiaccio. A offrirsi di cominciare con un suo inedito è stato un ragazzo di ventiquattro anni della provincia di Milano. Ha detto di aver studiato Design della comunicazione e del prodotto. <<A me piace creare, inventare, e lo stesso metodo lo applico quando scrivo una canzone. Ho iniziato a sette-otto anni. Ero in spiaggia, avevo un piccolo taglio sul piede, mia mamma mi ha messo una calza perché non ci finisse sopra la sabbia e da lì ho scritto la mia prima canzone, Una calza sì e una calza no: era bruttissima, ma piaceva agli altri bambini.>>
Eravamo tutti attenti alle sue parole, qualcuno sorrideva.
<<Penso di essere migliorato col tempo. Replay parla di una storia... di uno che va a Londra per un viaggio di lavoro, e all'ultimo giorno trova una ragazza che però deve per forza abbandonare... e quindi non se ne fa niente. Lei però ci rimane male. Lui è un po' "lo stronzo", capisci?>>
<<Tu sei "stronzo"?>> gli ha chiesto ovviamente De Martino.
<<A volte...Dipende, cioè non sempre. A volte sono tanto dolce.>>
Da lì ho capito subito che quella Faccia d'angelo ne avrebbe fatta di strada...
Poi è stato il turno di un ragazzo di diciotto anni della provincia di Bari. Anche lui ha portato un inedito, ma un altro candidato, con la giacca di pelle e l'aria da " tenebroso", lo ha subito criticato: <<L'estetica può essere anche un pacchetto che confezioni all'ultimo per buttarti sul palco. Però credo che ci sia molto altro da dire... prima della giacca che hai addosso. Certo, ce l'ho anch'io la giacca>>.
Il Tenebroso si è quindi presentato come <<un ragazzo di ventitré anni che prova a studiare Storia dell'arte. Suono la chitarra da un pochino, da quando avevo più o meno dodici anni, però scrivo canzoni da un paio d'anni e canto da poco, da un anno. Ho fatto un percorso di gruppi in cui ero sempre il servi e non comandavo mai. A un certo punto mi sono rotto e ho detto: "Vabbe', provo a fare qualcosa io">>.
A seguire è stata la volta di un " ragazzo prodigio", minorenne, originario della provincia di Vicenza: ei è esibito cantando e ballando con scioltezza, come una vera popstar. Faccia d'angelo si è subito complimentato con lui: <<È forte, io non so ballare così. Faccio solo un passo che però funziona in discoteca, con questo si acchiappa. L'ho copiato da Jason Derulo, che è un numero uno>>.
Eravamo già talmente in confidenza che mi sembrava di conoscerli da sempre. Mi ero dimenticato di stare un uno studio televisivo: il clima era da taverna, tra vecchi amici che si bevono una cosa insieme alla faccia di chi gli vuol male.
La buona compagnia c'era tutta, mancavano solo i cocktail.Dopo un primo esame "al buio" i professori ci hanno chiamato per un secondo step, Decido io, una vera e propria audizione. Lì la tensione si tagliava col coltello e la complicità cameratesca tra maschi si era già dissolta: cominciavamo a guardarci in cagnesco nel backstage, sperando di essere chiamati prima degli altri.
Il primo convocato è stato proprio Faccia d'angelo, che ha commentato così:<<Quando arrivi, prima di salire in studio, ti dici:"È da matti, era meglio stare a casa sul divano". Però è la tua passione e quindi vai avanti. Devi respirare, stare calmo>>.
Quindi ha cantato, per la prima volta, un pezzo che gli avrebbe portato molta fortuna nella scuola.
<<La ragazza a cui è dedicata Sei mia è spagnola, lei non l'ha mai sentita. Quando scrivo una canzone come questa c'è un concept di base che deve raccontare una cosa. Non è che puoi dire sempre: "Amore mio, come stai, ti ho pensato". Dev'esserci la ragazza con una faccia ben precisa e una situazione ben precisa, e devi parlare per immagini. Io ho cambiato il mio stile, prima scrivevo usando molti giochi di parole fino al ritornello.>>
Quando i professori sono rimasti soli, il Prof. Braga di è decisamente sbilanciato su Faccia d'angelo: <<Questo funziona di brutto, tutta la vita>>. Poi, riconvocandolo in studio, gli ha ufficializzato il verdetto più che positivo:<<Si vede che hai una bella testa. Il mondo è pieno di grandi cantautori che fanno delle idee il loro punto di forza, quindi per te " Amici Casting" va avanti>>.
Allo step successivo Faccia d'angelo ha cantato l'inedito Perdo le parole:<<Mi sono commosso un po', quando canto questo pezzo mi vedi immagini e ricordi. Parlo di quel momento in cui perdi le parole davanti a qualcuno a cui vuoi bene>>.
Rudy Zerbi lo ha subito provocato e da lì è emersa una rivelazione pazzesca in puntata.
<<Mi dici se questa ragazza meravigliosa - che ti ha confuso a tal punto da farti mettere lo zucchero al posto del sale - esiste, se ha un nome, se l'hai conosciuta?>>.
<<Sì, si chiama Aurora. È una storia che in realtà non è mai decollata: avevamo due vite molto diverse. Lei cosa fa? Non lo so...Vabbe', è la figlia di Ramazzotti. Non so se si può dire. L'anno scorso l'ho conosciuta e ho scritto questo pezzo.>>
Certo, per poi dedicarglielo e rivaleggiare con papà Eros...
Insomma, Faccia d'angelo moriva dalla voglia di farci sapere che aveva avuto una storia - ma era poi vero? - con una celebrità.
<<Ormai l'hai detto. Aurora! È una cosa meravigliosa>> ha commentato Zerbi. <<L'ho tenuta in braccio quando era piccola! È come se io e te fossimo un po' parenti. Scherzi a parte, secondo te un ragazzo della tua età può scrivere di esperienze d'amore in modo credibile?>>
Rudy lo punzecchiava come solo lui sapeva fare, ma Faccia d'angelo gli teneva testa.
<<Sì assolutamente. È chiaro che il modo di scrivere deve essere coerente con quello che provi. In questo caso il selfie venuto male c'è stato davvero, il cocktail allungato con la pioggia - ma fatto per restare - l'ho messo perché pioveva in realtà. È una di quelle situazioni in cui non te ne frega niente di bere, lo fai solo per non andare via, per fare compagnia a qualcuno con cui stai bene in quel momento.>>
I prof erano decisamente entusiasti:<<Non hai sbagliato quasi niente... vai via veloce, prima di rovinare tutto>>.
Intanto, nel backstage, un compagno che sarebbe stato prima un rivale e poi un amico per Faccia d'angelo faceva dell'ironia:<<Ecco in cosa sono completamente diverso da lui, nella totale astinenza dalla vita sentimentale...>>.
Le audizioni di Faccia d'angelo si sono svolte in un clima particolarmente leggero e scanzonato. Al giro successivo ha cantato una canzone dal titolo Aspetterò lo stesso, e l'ha raccontata così:<<L'ho scritta dopo una storia. Parla di quel momento in cui non si capisce bene come andrà... Sai che la storia si sta esaurendo, però non è ancora finita. Volevo un pezzo diverso rispetto ai brani d'amore, che parlano o del momento in cui sei innamorato o di quando la storia si interrompe. Qui, invece, c'è la vita di mezzo: sei in bilico, però tu la vuoi riprendere. Per questo dico "aspetterò lo stesso">>.
<<Ma lei poi è tornata o no?>> gli ha chiesto il Prof. Zerbi.
<<Si e no. Né per me né per lei era una cosa che doveva continuare>>.
<<Ma ti ha mollato lei, però?>>
<<In realtà mi mollano sempre loro perché io sono pessimo, è questo il problema. Loro non sono neanche intenzionate a mollarmi, però dopo un po'...>>
Zerbi l'ha guardato con il suo tipico lampo ironico, invitandolo a continuae, e Faccia d'angelo ovviamente non si è fatto pregare.
<<Il fatto è che sono uno che sterna tanto i suoi sentimenti. Sono sempre sincero e, quando le cose non vanno, al posto di cercare di migliorarle mi infiacchisco un po', e allora è lei che mi dice:"Ciccio, se però non ti va bene niente, ciao". E tu ci rimani male, capisci l'importanza delle cose solo quando le hai perse. Dopo ti vengono delle belle canzoni, almeno quello.>>
<<Quindi sei contento di soffrire un po'?>>
<<Sì, è uno stato d'animo che alla fine non prendi in modo negativo, fa parte della vita. Devi soffrire perché ti fa crescere, non è una frase fatta.>>
Zerbi ha ripreso a stuzzicarlo con una battuta:<<Aspetterò lo stesso faceva parte della collezione inverno. Ci scaldi con un piccolo pezzo della collezione estate?>>. E lì Faccia d'angelo ha intonato qualche strofa di Adesso che è estate, un motivetto già pronto per il mare. per concludere, il prof gli ha chiesto di provare a raccontare il suo amore per la musica.
<<La musica è un modo per staccarsi dalla realtà, è lasciarsi andare e liberarsi, e mi viene naturale. Quando scrivi un pezzo sei come in trance. Magari non mangi, è pronta la cena e tua madre ti chiama, ma tu non la senti... Tutte queste immagini che scrivo le butto giù subito, vengono in un colpo solo quando sono dentro al pezzo. Poi magari alcune canzoni riescono meglio... Ad "Amici" avrei la possibilità di farmi conoscere a fondo, non in un minuto e mezzo come in un casting.>>
<<Il mio consiglio è quello di credere in te stesso almeno quanto credi nei tuoi pezzi. Oggi sei un candidato ufficiale>> ha sentenziato Zerbi: Faccia d'angelo aveva la strada spianata nella scuola.
Il percorso del Tenebroso ai casting è stato senza dubbio più tormentato. Il Prof. Fabrizio Moro è partito in quarta a stuzzicarlo:<<Hai iniziato tardi a scrivere>>.
Il Tenebroso gli ha risposto con un sorrisetto:<<Ho iniziato>>, e il prof ha ribattuto con altrettanta ironia:<<L'importante è iniziare. Di cosa parlano le tue canzoni?>>.
<<Di rotture, di legami, prevalentemente quello. In un periodo della mia vita ho perso diverse persone, e questo mi ha portato a scrivere qualche pezzo sull'argomento. Prima la ragazza, poi un amico... Golden Days è un minestrone di notti, di rumori, di sensazioni di me e una ragazza. Era inglese, abbiamo vissuto a Venezia, questi sette - otto giorni di..."tutto quello che ci va dietro" insomma, dai... poi è finita perché lei è dovuta tornare a casa. Io ricordo quei giorni come Golden Days.>>
Aquel punto lo ha provocato il Prof. Braga.
<<Scrivere sono il inglese non è un modo per proteggerti da qualcosa e non metterti completamente a nudo? Chi non sa bene l'inglese no capisce subito quello che stai raccontando.>>
Il Tenebroso ha cominciato a farsi conoscere per i suoi modi diretti:<<Ti sei risposto da solo. È ovvio che l'italiano fa più fatica a capire l'inglese>>.
Il Prof. Braga, uno che non ci va leggero con gli alunni, gli ha ovviamente tenuto testa:<<Allora ti sei risposto da solo che, vivendo in italia, non dovresti fare un disco solo in inglese, ma dovresti pensare di farlo in italiano>>.
Da lì è cominciato un botta e risposta bello acceso.
<<Io non vedo perché.>>
<<Perché sarebbe bene far capire a tutti quello che hai da dire.>>
Intervistato nel backstage, il Tenebroso è apparso molto teso:<<Sono ansioso di sapere cosa ne pensa delle mie canzoni una persona che sta nella musica da un sacco di tempo, perché mi appartengono e mi rappresentano. Un giudizio negativo mi colpirebbe molto>>.
Il primo verdetto pronunciato dal Prof. Di Francesco è stato, invece, dalla sua.
<<È evidente che hai una personalità forte, che sei convinto di te e del tuo cammino. Questo ci è piaciuto, la nostra scommessa ora è capire quanto è ampia la tua personalità e vedere se continua a piacerci strada facendo. Per te "Amici Casting" va avanti.>>
All'incontro successivo i prof lo hanno messo alla prova con un pezzo in italiano, Ancora tu di Lucio Battisti. L'esperimento è riuscito molto bene, e a intervenire in favore del Tenebroso è stato Rudy Zerbi.
<<Era da tanto tempo che non ascoltavo una canzone di Battisti, fatta da un ragazzo della tua età, che non fosse karaoke puro. E io una canzone interpretata in questo modo me la comprerei anche.>>
Eppure il Tenebroso ha continuato a sfogarsi con il supporter Marcello Sacchetta, diventato da subito un fratello maggiore per noi (con De Martino erano praticamente inseparabili).
<<Qui ci giochiamo tutto. Penso ha quanto ho aspettato questo momento. Non voglio sbagliare. Quello che c'è in palio è una cosa unica per me, non voglio lasciarmela scappare per nessun motivo.>>
Lo avevo capito subito che non si sarebbe fermato davanti a nulla. Quell'atteggiamento lì, sospeso tra l'ansioso e il combattivo, era la sua carta d'identità: i tenebrosi, sui banchi di scuola come nella vita, le cose se le sudano con le unghie e con i denti. Eppure cera qualcosa di lui che non mi convinceva fino in fondo: intuivo che con quell'aria da cane bastonato ci avrebbe rubato i riflettori... e la piazza.
Insomma, me lo sentivo che avrebbe fatto strage di cuori nella scuola (e non solo)!
Il Tenebroso ha trovato subito la giusta carica per imporsi anche nel rock italiano: nella sua ultima audizione ha spaccato con Albachiara. Finita l'esibizione, il Prof. Di Francesco gli ha domandato se si sentisse pronto a mettere in discussione le certezze. E lui si è messo a nudo come in poche occasioni.
<<Io, se sono qua, sono già pronto a mettermi in gioco su qualsiasi cosa. Non ho nessun tipo di maschera, non ho voglia di perdere tempo, voglio imparare e fare bene. Finora non ho mai preso una lezione di canto in vita mia. quale migliore occasione per riuscire a scoprire altre cose di me? Ho solo da imparare, anche dai ragazzi che sono qui.>>
Il Tenebroso alla fine li ha convinti, ma non del tutto...
Su di lui nessun prof si è sbilanciato troppo ai casting. Allora mi sono chiesto come mai, ma ci avrei messo un po' a trovare una risposta.