19. Crisi e capricci

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Qualcun altro nella scuola avrebbe fatto meglio a concentrarsi sulla musica, anziché sugli inciuci di gruppo. Da quando il Braccio destro era passato ai Senza Piani per lasciare spazio a un nuovo allievo della scuola nei Tassorosso, il suo trio con lo Strego e Faccia d'angelo si era tramutato in una vera fazione contro un nemico comune: il Tenebroso. L'unione era stata favorita dal loro cameratismo iniziale nel residence, cominciato già da quando lo Strego e Braccio destro gareggiavano ancora contro Faccia d'angelo. Alla fine l'ascendente di Faccia d'angelo sui due era sta- to tale da indurli a raggiungerlo nella sua squadra e a stare dalla sua parte sempre e comunque, anche a costo di perdere di vista la propria identità nella scuola. Così, ora che lui era stato sospeso, ci pensava lo Strego a mettere a tacere il loro comune nemico Tenebroso. A dargliene occasione è stata una lezione collettiva molto particolare con il Prof. Braga. «È molto importante - e ve lo dico da sempre - la trasparenza, perché la verità è una via verso la semplificazione. Strego e Mike, potete venire qui con me, per favore?» Nell'aria cominciavano a volare coltelli.

«Facciamo un esercizio di verità. Mike, cosa ne pensi dello Strego?» «Penso che sia una persona estremamente consapevole: si è presentato qui come quello che dice sempre le cose giuste al momento giusto, un po' come il giudice di tutte le situazioni. Questa grande maschera gli permette di riuscire a essere credibile anche quando dice qualche cazzata. Credo che gli stia pesando molto il suo personaggio. Che mi sta sulle palle lo sappiamo tutti e la cosa è reciproca. Credo sia un po' in crisi in questo momento.» «La tua crisi è reale?» domandava il Prof. allo Strego. «Si, ma io ormai ho una consapevolezza di quello che sono. Non lo vivo come un problema personale perché ne ho preso coscienza. Il mio messaggio arriva più forte, più chiaro.» A quel punto, però, toccava allo Strego dire la sua sul Tenebroso. «Allora, penso che sia una persona molto consapevole, ma che indossi anche lui una maschera.» «State tutti con le maschere qui, ragazzi. Un viso vero non lo vediamo?» «lo non credo di aver mai conosciuto il vero Mike, ma solo quello che lui mi ha fatto vedere. Penso che sia un tipo molto incoerente, che solo ora sta dimostrando qual è sotto sotto la sua vera identità. Secondo me è un arrivista disposto a tutto, un bugiardo.» Il Tenebroso l'ha guardato con gli occhi di fuori e il Prof. Braga ha preferito tagliar corto, chiamando al loro posto Braccio destro. La Confusa si è offerta di fare l'esercizio di verità con lui. «Penso che Alessio non sappia dove sta andando e che si faccia influenzare molto. E che non si accorga per niente di questa cosa.» E Braccio destro le ha risposto a tono: «Lei invece per me ha una forte personalità, però molte volte esagerare cerca di mettersi in mostra per andare più avanti degli altri» Questo esercizio si sarebbe rivelato davvero protetico.

Da quando lo Strego era fuori dai giochi come capitano continuava la sua caduta libera. A sottolinearla di puntata in puntata, seppure ironicamente, era persino Maria, che all'inizio sembrava averlo preso in simpatia. A metterlo in guardia per primo, però, è stato ancora il Prof. Braga. «Sono stato fin dall'inizio uno dei tuoi sostenitori. Ti sei ritagliato un ruolo molto importante, quasi fondamentale, anche grazie al tuo modo di tirar fuori le emozioni. Se questo, però, ti preclude la crescita diventa un problema. Ai casting ti ho sentito cantare un pezzo straordinario, Il Dj, e oggi te lo sento ricantare esattamente allo stesso punto. Tu mi puoi dire che quello è il tuo modo di essere, ma io ti invito a fare attenzione: qui sei in una scuola, e in una scuola si fa un percorso per arrivare da un punto A a un punto B che è più in alto, altrimenti c'è qualcosa che non torna. O stiamo sbagliando noi o c'è poca volontà di mettersi in gioco.» Lo Strego ha ammesso di essersi posto lo stesso problema sul suo percorso ma non sul suo inedito: «L'ho cantato tre volte in studio e tutte le volte ho cercato di cambiare qualcosa». «Non è arrivato.» «lo penso di aver fatto quello che si poteva fare qui sinora... non rimpiango nulla.» «Quello che potevi fare l'hai fatto? Vai a casa allora, Strego. Non togliere il posto a qualcuno.» «Ma no, io cerco di fare il massimo... e ovviamente devono venire fuori ancora tante cose.» Braga era ben più pessimista: «Ma tu lo sai che non abbiamo ancora iniziato? Qua deve ancora partire il serale. Chi riuscirà a passare dalle Forche Caudine della nostra selezione? Tu non hai idea di quello che vi aspetta». Lo Strego prometteva tanti nuovi brani e Braga si chiedeva cosa stesse aspettando a tirarli fuori. «Io ho sempre pensato logicamente a quello che facevo.» «E sbagli, la logica è quella che non ti sta facendo crescere qui dentro.» «lo non la vedo cosi.» Ecco un altro bastiancontrario all'orizzonte (peccato che allo Strego la ribellione riuscisse meno figa). I suo sfogo avrebbe continuato a sfrantumarci, non vi dico cosa, in sala relax. «Arriva Braga e mi dice che io non sto crescendo e mi sento già arrivato. Non è vero.» «Evidentemente lui vuole vedere di più» gli ha suggerito Occhioni dolci. «Ma allora dovrei solamente fargli sentire degli altri inediti che lui non ha mai sentito. Quella è l'unica cosa che potrei fare in più.» «Non è l'unica via per crescere, quella di scrivere canzoni» gli ha obiettato lei. «Ma io le cover le ho fatte in questo periodo, nessuno mi ha detto se bene o male. Quando andavo a esibirmi facevo il mio. Davo il massimo che potevo.» «L'importante è che tu stia dando il massimo. Puoi essere d'accordo o meno con quello che ti dicono. Ma se senti una crescita...» «Io non la chiamo "crescita", questa. La chiamo "ho fatto il massimo di quello che potevo fare".» «Allora non stai crescendo, hanno ragione loro.» «Io alla fine, per l'età che ho, non sono più agli inizi del mio percorso. Avrò sempre da imparare ma... questa è un'opinione di Braga.». Niente da fare: lo Strego era convintissimo delle proprie ragioni. Inevitabilmente, quella piega un po' altezzosa e rinunciataria gli si sarebbe ritorta sempre più contro: nella scuola di "Amici'" si è allievi, non artisti già formati e refrattari al cambiamento. Poi, magari, qualcuno è più abile a potersela permettere, la parte del ribelle.

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