16. La vecchia e la nuova Confusa

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Tanto Occhioni dolci era un'allieva costante e ricettiva, quanto la Confusa era sfuggente e impulsiva. Il suo andamento scolastico era più altalenante della Borsa di Wall Street: partita al top ai casting aveva iniziato la scuola al ribasso delle sue quotazioni per poi lentamente riprendersi, ma continuava ad alternare picchi di genialità e performance deludenti. Lo stesso le accadeva al liceo: in chimica andava fortissimo, mentre in storia... era vuoto totale! Alla fine i compagni che la conoscevano meglio di tutti, nella scuola, erano il suo "vecchio" e "nuovo" amore: il Tenebroso e Faccia d'angelo. Quando erano ancora amici i due avevano avuto uno scambio di opinioni su di lei. Il Tenebroso sapeva che la Confusa si dimenticava spesso le parole delle canzoni e per questo aveva domandato a Faccia d'angelo: «Perché non si porta dietro i testi? Sbaglia ogni volta...». E Faccia d'angelo concordava: «A lei piace fare la vittima, se le cerca sempre». All'inizio dell'anno erano stati gli stessi professori a dirle in tutti i modi di domare la sua emotività e lavorare sul suo istinto. Ma non era servito a niente. Il suo rapporto più tormentato era con il Prof. Braga. Nonostante avesse ricevuto il suo si ai casting, quando si ritrovavano in sala prove la loro accoppiata era a dir poco esplosiva. All'inizio dell'anno, forse perché si sentiva a suo agio con lui, la Confusa gli diceva cose senza senso come «È una roba che... boh» oppure «Il testo di questa canzone è proprio fuori, fuori, fuori». Il prof era arrivato a chiederle perplesso: «Ho bisogno di un vocabolario per interpretare dallo Shadese al Braghese?» Ma le distrazioni sono continuate finché lui non è sbottato in sala relax: «Riesci a concentrarti su una cosa nella vita, si o no? Peraltro sulla più importante? Non voglio sentirti cantare per un po'». La delusione di Braga era proseguita di settimana in settimana. «È strano vedervi entrare qui, scegliervi anche con grandissimo trasporto e poi constatare che qualcuno intraprende un percorso e qualcun altro rimane pressoché fermo al suo livello iniziale... Sai quanto ti stimo e mi piace più o meno tutto quello che fai, però mi fa arrabbiare da morire che butti via quest'opportunità e il tuo talento. Cosa ti passa per la testa?» Era la domanda che ci facevamo tutti, visto che i suoi umori facevano il bello e il cattivo tempo nella scuola più delle previsioni meteo! Poi, quando cominciava a giustificarsi, era pure peggio. «L'unica differenza che vedo rispetto ai casting riguarda come reggo il palco: è una questione di performance, che di sicuro è molto migliorata.» «Migliorata mica tanto, non credo. Se tu dovessi fare una valutazione di medio termine delle tue prime settimane?» «Non so... mi darei sei.» Non lo avesse mai detto! «Tu per il talento che hai non dovresti accontentarti di meno di 10. Tutto il resto è uno spreco di tempo e ti mette anche in una condizione di rischio! Cosa credi di essere venuta a fare qui dentro? A farti pubblicità? A prenderti un po' di visibilità per i tuoi pezzi? O perché senti che ti mancano delle cose e devi lavorare per ottenerle? Io dei consigli per lavorare su te stessa te li ho dati, sei tu che non ascolti. E, finché non ti impegni, un'artista non diventi! Le cose belle da dire e da esprimere ce le hai, però ti stai infilando da sola in buca. Potresti iniziare a farci vedere che hai lavorato per fare qualcosa di nuovo. E non ti giustificare in base alle circostanze. Lei, manco a dirlo, ha reagito ai consigli del prof... lagnandosi. «lo che cacchio ci sto a fare qua? Non ho nessun talento. Faccio tutto e male perché mi faccio le paranoie su qualsiasi cosa.» Quando la Confusa aveva avuto il calo di voce, Braga le aveva dato ancora una volta dell'incosciente. «lo sono molto deluso dal fatto di non riuscire a lavorare con te perché non puoi cantare. Quando uno è raffreddato cosa fa con la propria voce? Sta zitto.» Ma il silenzio e la Confusa erano più inconciliabili del Tenebroso e Faccia d'angelo. Il più zen dei prof, Boosta, l'aveva illuminata come solo lui sapeva fare. E lei aveva un debole "artistico" per lui, e diceva di sentirsi emozionata ogni volta che il mitico tastierista dei Subsonica suonava un suo brano in sala prove. Ecco la radiografia che le aveva fatto Boosta. «A me piacerebbe molto che tu andassi avanti. Devi migliorare "di capoccia" - te lo sto dicendo veramente come un fratello maggiore - perché se no, a un certo punto, rischi di andar via. Il problema non è come canti, perché il tuo timbro è figo. L'artista, per definizione, è una testa di cazzo. Questo è l'assunto madre di tutti gli assunti. Però in questa fase siamo qui per imparare delle cose e tu devi imparare a comportarti meglio. Purtroppo voi dovete crescere in fretta, non tanto nel canto quanto nella gestione delle emozioni. Così possiamo preoccuparci di lavorare sulle canzoni, sui brani nuovi e sulla produzione, lasciando da parte il resto. Questa non è una lezione, ma una preghiera: non sprecare quest'occasione.» La Confusa sembrava sinceramente colpita dall'orazione del suo prof "del cuore" che, ormai sull'onda dell'ispirazione, si lasciava andare a metafore ardite: «Sei puledra? Biada ce n'è, puoi mangiare finché vuoi però il recinto devi tenerlo un po' più stretto, se no diventa un problema. Per goderti la musica e cantare, non devi avere altri sbattimenti. «È quello che sto provando a fare» si è giustificata lei. «Ma fallo veramente. The best has yet to come, visto che parli inglese. Oggi ripetiti questa frase, quando sei lì lì per fare una minchiata. Che la lezione di Boosta le fosse servita? Nel giro di poche settimane, già dal ritorno dalle vacanze natalizie, la Confusa sembrava un'altra persona. Facendo il punto sul suo percorso, in videobox, si era mostrata all'improvviso positiva e fiera di sé: "È stato tutto molto strano e pesante nei giorni in cui la mia voce non c'era. 'Amici' ti fa acquisire un sacco di consapevolezza di come sei visto dall'esterno. Io mi riguardo in puntata e mi dico: "Sono insopportabile". Devo essere meno ansiosa, divertirmi e basta. Però ora mi sento un po' diversa, per il lavoro che stiamo facendo. Mi sento più "dentro la cosa" e mi sto muovendo di più nella mia estensione. Siccome ho tanta paura di steccare tendo a cantare basso. Anche Louboutin è sempre molto adagiata come tonalità. Adesso, invece, mi va di cantare canzoni alte. Salgo sul palco senza tremare come una disgraziata. Le mie esibizioni, a furia di farle e di ragionarle, vengono meglio. Riesco magari a guardare la gente negli occhi, che è una cosa che non mi capita neanche quando parlo. Lo senti che stare qui è difficile, e ora so anche perché i vecchi ragazzi di Amici lo hanno fatto: è strabello. Eppure lo scettico Prof. Braga non era ancora convinto della sua metamorfosi. Quando lei gli ha proposto di cantare in sala una cover di Caro Emerald il Prof. le ha subito chiesto: «Ci stai con la testa?». «Non ci sto con la testa, per niente. Però per le esibizioni ci sono sempre.» Appunto, vogliamo parlare di cosa significava con lei persino prendere un appuntamento fuori dalla scuola? Era totalmente inaffidabile! Quando ha cominciato a cantare, Braga l'ha interrotta di botto: «Qua c'è proprio un equivoco di fondo. Il pezzo si che è bello, ma tu stavi da un'altra parte. Eri pure fuori dal groove... Io da te questo non me lo aspetto. Devi concentrarti!» «Lo farò, non voglio sembrare quella che si fa assorbire dalle cose e non le sa gestire.» «Invece tu ti fai assorbire, sei una spugna, e va bene, però poi ti devi strizzare! Non tutto va sciacquato via. Il talento più grosso devi averlo nello scremare quello che non ti serve e nel tenere e far sedimentare le parti utili, altrimenti non cresci. E il problema tuo grosso, in questi mesi, è che non stai crescendo. Non quanto ci si aspettava da te. E questo è un peccato.» «Ho capito, ma ci sono rimasta male. Ok, magari non sono cresciuta tanto, ma in quest'ultimo periodo ci ho messo di più il cuore.» «Il tuo problema è che fai dieci passi avanti e venti indietro. Concentriamoci su come farne dieci avanti e poi altri dieci avanti.» 

«Senti, raccontami un po' di questa nuova te» le ha chiesto anche il Prof. Zerbi a lezione. E lei, a quel punto, ha vendicato il suo cambiamento in corso: stava cominciando a fare le cose una per volta e non piangeva più ogni due per tre. Peccato che il prof rimpiangesse la vecchia Confusa, quella degli inizi. «lo mi ricordo di te ai casting... La cosa che mi era piaciuta di più è che non avevi filtro tra le tue fantasie e quello che mostravi a noi.» «La storia dei filmini mentali... Ah, quelli non se ne andranno mai. Se io ci provo e ci riprovo e continuo ad avere questo sogno è perché me le vedo quelle cose e mi sembrano reali, possibili. lo sul palco, io che faccio i video musicali, io che canto nelle cuffie di qualcuno e quel qualcuno si emoziona. In un certo senso è successo, c'e un mio brano su i Tunes. Questo mi ha confermato che è tutto possibile, non sono matta. lo ho tutto in mente, adesso sto facendo ordine. Però sto anche provando a mettere un muro tra tutti i problemi emozionali e le performance.» «Non cambiando troppo, mi raccomando.» «Eviterò solo di farmi rovinare le performance da paranoie, pensieri... Ad esempio, Braga mi ha detto che sembravo morta nel cantare una cover.» «Ti diverti o no? Adesso ti stavi divertendo? «Adesso veramente ho paura.» «Appunto, sei divertente come il lunedì mattina.» «Questa è pesante!» «Perché fai finta di essere divertita, ecco perché non sei divertente. Voi fate un mestiere che, se dite le balle, la gente vi sgama subito. Vuoi essere una contaballe? A te stessa, prima di tutto, e poi agli altri? Cos'è che ti divertirebbe? Qual è una cosa che ti farebbe stare bene?» «Suonare e cantare» ha risposto lei con la voce già rotta dal pianto. «Lo stai facendo. Perché non va?» «Perché a me piace creare. Interpretare è difficile e mi sento poco convincente. Ora sto provando una canzone che come messaggio ha l'allegria. È più complicato per me interpretare l'allegria, specialmente se non te la senti.» «Puoi comunicare tanto anche con le canzoni che non sono per forza tristi e intense. Fai questa riflessione, innanzitutto. Se mai arriverai al serale ti troverai a cantare pezzi di tutti i tipi e dovrai essere sempre credibile. Devi riprenderti il gusto di cantare e divertire. Voi fate il mestiere che ha un nome perfetto in inglese, entertainer, intrattenete la gente. Però, davvero, ritrovati subito.» Il problema era che la cantante che era tanto piaciuta a Zerbi ai casting non aveva ancora perso la testa per i due belli della scuola. Erano le pene d'amore, prima per Faccia d'angelo e poi con il Tenebroso, che la stavano consumando e distraendo dal suo obiettivo! Un giorno, in sala relax, lo Strego l'ha accusata di complottare con il Tenebroso contro di lui: «Parlate sempre conro di me, sempre. Quando c'è da parlare contro qualcun altro non si azzarda mai nessuno» La Confusa ha avuto un'uscita che ha spiazzato tutti, riferendosi al Tenebroso: «Strego, tu non sai che rapporto ho io con lui». Faccia d'angelo voleva saperne di più: «Che rapporto hai con lui? Sinceramente eh, spero che tu non abbia rapporti» «Un rapporto particolare, molto difficile. Quindi io non ho bisogno di litigare e di stare male. Voglio stare bene con tutti quanti.» E qui Faccia d'angelo ha cominciato a tirar fuori gli artigli: «Chi non ha un rapporto difficile con lui? Ma chi è che può dire: "Ah, ho un rapporto normale con quella persona"? Nessuno». Poi la Confusa ha domandato allo Strego: «Voglio una conferma della mia stima nei tuoi confronti. Come canta quello con cui io complotterei contro di te?». «Allora, tecnicamente non è perfetto.» «Vero.» «Ha l'innato dono di rendere tutte le canzoni piatte e di trasformare i ritornelli in strofe. Canta tutto camuffato. È cosi, no? Però fa il superfigo perché quello è il suo personaggio.» La Confusa difendeva la "voce sgangherata" del Tenebroso e Faccia d'angelo le faceva notare che quello era un suo gusto. Per poi darle il colpo di grazia: «Tu sei innamorata». E infatti la sua interpretazione di Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, nello speciale del sabato, avrebbe tradito molto il suo stato d'animo. Anche in quel caso l'emotività ha giocato brutti scherzi alla Confusa: la voce rotta dal pianto, a metà esibizione, le ha fatto perdere di vista il senso del brano (e l'intonazione). Da allora si è affidata a uno speciale amuleto scacciastress: la campana tibetana della sala relax. Nessuno poteva più toccargliela: diceva che solo quel suono riusciva a rasserenarla. Ma le sarebbe bastato per mettersi l'anima in pace?


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Ciaoo, ecco a voi il capitolo 16.

Buona Lettura.

~Stefxo

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