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"Raccontami tutto, da quando sei arrivata qui."
"Vuoi sentire una storia così lunga?"sorrido tristemente.
"Ho tempo direi"
"Bene, allora l'inizio di questa storia nasce dalla fine di un'altra.
La guerra contro Valentine era giunta al suo termine, ma da poco, infatti tutti gli Shadowhunters si sentivano ancora sugli attenti, quasi aspettando una qualsiasi nuova minaccia"
Vedevo tutta la sala da un'angolo dietro la porta, aspettando il mio turno per parlare.
Mentre coloro che sembravano Alec e Isabelle Lightwood stavano chiacchierando insieme ai famosi Clary e Jace, Maryse stava convocando un'assemblea generale.
Tutti gli Shadowhunters dell'Istituto si erano riuniti e in sala regnava il silenzio.
Maryse Lightwood aveva un'espressione leggermente disgustata è abbondantemente infastidita, ma manteneva un sorriso rispettoso quanto forzato.
Così iniziò a parlare con tono pomposo:
"È stata invitata all'Istituto una giovane e talentuosa nephilim, esperta in rune, cosa di cui in questo periodo, con le faccende che sono accadute per Valentine e le capacità di alcuni di noi, è molto utile".
Concluse il discorso con un'altro sguardo disgustato che fece capire ad Alec e ad Isabelle che questa ragazza doveva essere una tipa molto particolare.
Infatti una giovane che appariva della stessa età di Alec, di una bellezza e sensualità sconvolgenti, si avvicinò alla postazione in cui si trovava Maryse.
I tacchi delle scarpe della ragazza ticchettavamo sul pavimento, i capelli piuttosto corti color cioccolato, vestita con un paio di pantaloni neri aderenti e un top nero, anch'esso aderente, lasciavano il pubblico a bocca aperta.
La ragazza, ovvero io, iniziò a parlare:
"Buongiorno, mi chiamo Bianca Blackrose e vorrei precisare che non sono qui solo come esperta di rune, ma anche come studiosa del mondo dei Mondani e dei Nascosti." guardai per un attimo Maryse con sguardo di sfida"e dopo questa piccola introduzione volevo dirvi che io credo nell'umanità, o meglio, credo nel fatto che noi siamo dei protettori e come tali proteggiamo l'umanità.
L'umanità è composta da quelli che chiamiamo Mondani, da quelli che chiamiamo Nascosti e da quelli che chiamiamo Shadowhunters.
Questo significa che oltre a proteggere gli altri come nostri familiari, dobbiamo anche proteggere i nostri familiari.
Okay, ora sicuramente non starò simpatica a nessuno e questo mi spiace, perché abiterò qui per un bel po' e combatterò al vostro fianco se necessario."
Detto questo lasciai la postazione e mi diressi verso i giovani Lightwood e i loro amici.
"Vi ammiro molto e vi rispetto, perciò spero di essere rispettata a mia volta"
Pronunciai questa frase con un sincero sorriso, che sembrò piacere ad Isabelle, a Clary, a Jace e sorprendentemente ad Alec, il quale anzi, mi squadrava con ammirazione forse per il mio discorso e per il mio coraggio nel rispettare le mie idee, anche se potevano disgustare altri miei simili come Maryse.
Qualche settimana dopo
Ormai avevo già capito a chi stavo simpatica e a chi stavo antipatica.
Una delle persone a cui stavo simpatica e con la quale ero entrata in confidenza era Isabelle .
Isabelle ed io avevamo molte cose in comune fra cui il carattere e il modo di vestire.
Insieme costituivamo il duo femminile più invidiato e desiderato di tutto l'Istituto e questo non ci dispiaceva.
Sapevo di insospettire molti per il mio modo di fare misterioso, che però sapevo mi serviva per proteggermi e per garantirmi la calma in questo luogo.
In ogni caso, Clary si era dimostrata una brava alunna al mio corso di conoscenza delle rune e stavo anche facendo amicizia con lei e con Jace.
Cosa ne pensavo di Alec?
Di certo era uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto e il modo di fare serio e misterioso, come se tenesse un segreto doloroso e tutti i suoi sentimenti chiusi nello scrigno del cuore, lo avvicinava a me e mi faceva sentire legata a lui, come se avessimo qualcosa in comune che solo noi potevamo vedere.
In battaglia me la sono sempre cavata senza procurarmi danni peggiori di un graffio.
Un giorno però, Isabelle decise di portarmi in una missione molto rischiosa:una caccia a dei demoni che si erano intrufolati in una fabbrica e stavano uccidendo gli operai.
Nella missione oltre a me c'erano: Isabelle, Alec, Jace, Clary(anche se Jace aveva insistito a non farla venire).
Il problema che non era stato contato era la quantità di demoni presenti, che erano impossibili da rintracciare.
Il rischio che correvamo in quella missione era alto, ma questo era il nostro compito e dovevamo farlo.
Mentre camminavamo verso la fabbrica iniziai a chiaccherare con Izzy, che parlava del suo amato Seelie:"Bia, non è solo terribilmente sexy, ma è anche meraviglioso a letto e...."continuò a lodare Meliorn, tanto che dovetti scappare ruotando gli occhi al cielo.
Mi avvicinai ad Alec, che era piuttosto silenzioso:"Al, tutto a posto?"
"No, non è tutto a posto. Non sappiamo quanti demoni ci sono lì dentro e non voglio che nessuno si faccia male."
Izzy di colpo cinguettò saltellando:"ALEC, NON SI FA CHIAMARE DA NESSUNO AL, COME MAI DA BIANCA SÌ?????"
Guardai Izzy ammiccando un poco, quando notai lo sguardo di Alec fisso su di me.
"Iz, per l'angelo, lascia stare tuo fratello ogni tanto. Lo vedi che è preoccupato?"
D'istinto appoggiai la mano sulla forte e meravigliosamente muscolosa spalla del giovane che quasi tremò al mio tocco e iniziò a guardare la mano con tanta intensità da costringermi a toglierla.
Arrivati nella fabbrica entrammo e subito ci trovammo davanti a numerosi demoni.
Clary all'inizio era preoccupata, così decidemmo di restarle vicini.
La mia schiena poggiava con quella di Alec e questo era sinceramente piacevole.
Quando si tratta di ragazzi, se uno è bello non mi vergogno ad ammetterlo e a ribadirlo.
In ogni caso con lui non ci ho mai provato perché non mi sembra il tipo.
Lanciai la mia spada contro un demone che si era avvicinato pericolosamente a Jace e Clary.
Sorrisi quando vidi Isabelle uccidere i demoni con un ghigno compiaciuto e quasi persi il respiro quando una freccia mi passò terribilmente vicino al braccio, colpendo un demone dietro di me.
Andammo avanti per un po', ma iniziammo a stancarci tutti quanti  e questo non è mai bene.
Io non ce la faccio a mostrarmi debole, è una cosa che non sopporto perché nella vita mostrarmi forte nascondendo le mie paure e i miei sentimenti mi ha sempre aiutato e in questo momento serviva per salvare i miei amici.
Così, mentre i loro riflessi erano rallentati, due demoni sbucarono dall'ombra e fui la prima a combattere contro entrambi.
Il secondo demone però riuscì a mordermi al fianco, provocandomi una fitta di dolore che, se non fossi allenata a non mostrare le mie debolezze e a continuare a combattere senza fermarmi per il male provocato, avrebbe fatto cadere a terra chiunque.
Questo sorprese i demoni che iniziarono a colpirmi con le loro zampe.
"DANNAZIONE FATE QUALCOSA" stava urlando Alec che aveva esaurito le frecce
"Vorrei, ma le sono troppo vicini e potrei colpirla"diceva Jace.
Con uno sforzo immane che accuratamente feci sembrare una mossa semplice e veloce trafissi entrambi i demoni e mi trattenni dal cadere a terra.
Regnò il silenzio perché nessuno riusciva a capire come avessi fatto a stare in piedi, dritta e tranquilla.
Decisi di spezzare il silenzio:"Allora, andiamo all'Istituto? Non so voi, ma io ho bisogno di un bagno caldo"e così mi diressi verso l'uscita.
Nessuno nello sbalordimento a parte Alec notò che stavo leggermente piegata dal lato del morso.

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