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Ero caduta in un sonno malsano e affatto ristoratore.
Continuavo a muovermi e il dolore alla schiena mi stancava abbastanza da tenere gli occhi chiusi, ma allo stesso tempo non mi lasciava dormire.
Nonostante questo la mia mente lavorava senza sosta, tanto da regalarmi sogni o visioni inquietanti, che non sembravano avere senso.
Un misto di ricordi a me familiari e non mi colmava di paure, il tutto era confuso e visto come se qualcuno stesse mandando avanti le scene di un film, velocemente, come se quel qualcuno stesse aspettando il momento giusto per fermarsi.
Un brivido mi scosse: quel qualcuno stava appositamente scandagliando e scegliendo i miei ricordi, girovagando tranquillamente nel mio inconscio e io non potevo fare niente per impedirlo.
Finalmente quel qualcuno trovò il ricordo giusto, uno che però non avevo mai visto, forse sepolto nei meandri della mia complicata mente, forse rimosso per un motivo o per un altro.
Forse bloccato spontaneamente.
Questo ultimo pensiero mi spaventò: se quel ricordo era stato bloccato ci doveva essere un motivo serio e non ero sicura di volerlo sapere.
Una donna di una bellezza fuori dal comune, che indossava una veste bianca, leggera come una delle candide piume che ricoprivano le sue ali, sorrideva malinconica.
Una lacrima cadeva sulla sua guancia, percorrendo tutta la lunghezza del suo volto perfetto.
"Mi spiace così tanto piccola, per colpa dei miei sentimenti ora tu devi soffrire.
Ti sembrerà di non essere mai accettata, ma ti prometto che troverai qualcuno che ti amerà con tutto il suo cuore e prometto che io ti amerò sempre e per sempre.
Tu però, piccola mia, hai un dono speciale, sei speciale.
Sei l'unica chiave esistente per aprire la porta del potere angelico che dovrà essere utilizzato contro il male che sta per arrivare.
Tuo padre è un demone troppo potente per essere fermato da chiunque, solo tu puoi.
Passerai una vita dolorosa, ma arriverà un certo punto in cui tutto avrà un senso e io ti aiuterò a sbloccare la magia che è in te.
Da lì, tutto andrà in salita verso la felicità che tanto meriti.
Tua mamma, ti vuole bene, addio".
Il ricordo di quell'addio danzava nell'aria della stanza.
Solo allora mi accorsi di un peso sotto di me e quasi stavo per urlare dalla paura, quando una sensazione mi suggerì di non spaventarmi, che andava tutto bene.
Mi alzai piano piano dal letto, tremando, e con furia mi avvicinai allo specchio nella stanza.
Non trovavo il coraggio di aprire gli occhi, ma sempre quella strana consapevolezza mi istruì di guardare.
Un paio di ali, non troppo grandi, di un colore simile all'avorio, ma più tenue troneggiavano sulla mia schiena.
Alle estremità attaccate alla mia schiena si trovava un poco di sangue, che sembrava ancora più rosso sopra quella superficie chiara e pura.
Velocemente creai un portale, solo che il colore di questo era cambiato, somigliava alle mie ali, e mi ritrovai in casa di Magnus.
"MAGNUS SVEGLIATI IMMEDIATAMENTE"lo scossi, mentre era steso sul divano.
"Chi sta turbando il mio s-BIANCA"si fermò a metà frase, con la bocca aperta, osservando il mio viso pallido e le mie ali.
"Devi dirmi i nomi di quei demoni, è importante"sospirai, non abituata al
nuovo peso che mi portavo appresso.
"Vado a cercare nella mia libreria, torno subito, tu...oh senti, tieni, nessuna situazione richiede un bel bicchierino di vodka come questa"
"Magnus, è notte fonda!"
"Da qualche parte è happy hour adesso, biscottino"un sorriso troneggiava sul suo viso e solo allora notai che era completamente struccato.
Nonostante questo la sua personalità era come uno dei trucchi più complicati e appariscenti esistenti, questo mi piacque.
Sorrisi al mio amico che era riuscito a farmi bere un bicchiere di vodka alle 3 di notte, con ali di angelo attaccate alla schiena e un padre che probabilmente aveva la reputazione di uno dei demoni più potenti.

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