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Ero nel letto con Sebastian, con addosso solo l'intimo e una leggera coperta.
Mi trovavo sopra di lui e mi stava raccontando di una festa alla quale aveva partecipato.
Non so come, ma ero sempre riuscita a gestire "Sebastian".
Era una cattiva persona e il mio compito in quel momento era non permettergli di fare male a nessuno.
Se lo avessi cacciato dall'istituto si sarebbe arrabbiato e avrebbe sicuramente fatto qualcosa di orribile per vendicarsi.
La cosa migliore era tenerlo sotto controllo, perciò in quel momento ero lì.
Non sono mai stata con nessuno che ho veramente amato.
In tutta la mia vita ho fatto"compagnia"o ho flirtato con molte persone, ma non l'ho mai fatto per amore, massimo per piacere, ma soprattutto per bisogno.
Finsi un'accento francese e finsi di essere parigina.
Dovevo capire chi era quel ragazzo con un'energia oscura così forte.
Entrai nel bar dove si trovava e mi avvicinai a uno dei pali da lap dance che avevo davanti a me.
Dopo poco tempo ero riuscita ad ottenere la sua attenzione e dopo essermi presentata come Blanche, una Shadowhunter fuggita dall'istituto di Parigi per aver usato tecniche demoniache in molte missioni, usai quella notte per ottenere la verità su quell'essere crudele.
Stavo ridendo alla storia di Sebastian, quando entrò Alec, che rimase fermo sulla porta.
"Seriamente?"sbuffò Sebastian.
Spostai le coperte color crema del mio letto e mi alzai con calma.
Mi sistemai un poco i capelli, mentre stavo davanti al moro e avevo dietro il biondo che osservava interessato la scena.
Nonostante avessi solo reggiseno e mutande a coprirmi non mi sentivo in imbarazzo con Sebastian, ma stavo sudando per Alec che mi vedeva così.
Avrei voluto che le cose fossero andate diversamente, pensai.
Indossai velocemente un paio di jeans neri e una canottiera grigia, infilai gli stivali, mi legai i capelli e salutai Sebastian con un veloce, ma sonoro bacio a stampo.
Io e il moro entrammo nell'ascensore.
"Allora...Emh ti piace davvero quel Sebastian Verlac?"sorrisi amaramente per quel "Verlac": sapevo che non era il suo vero nome.
"Al...Sebastian è una cattiva persona...è complicato"spalancò gli occhi e vidi la rabbia crescere nel suo sguardo.
"PERCHÉ FAI COSÌ? PERCHÉ TI...TI LASCI ANDARE AI RAGAZZI COME SE NON VALESSI NIENTE?IO NON...Perché?"la voce che prima era possente si era affievolita nella rassegnazione.
"Alexander, se sapessi di me...non diresti più queste cose...ma accetto la tua ira e la capisco, alcune volte accetto l'odio di chi amo per proteggerli"abbassai lo sguardo.
Ancora una volta dovevo soffrire e vivere col terrore che qualcosa potesse succedere per salvare le persone importanti per me.
Ancora una volta dovevo sacrificarmi.
"Bianca...non ti odio...ma non puoi fare così...non puoi sempre perderti e sacrificarti e-"
"È la cosa migliore, ma per lo meno non mi odi ancora".
Di colpo mi sentii stanca.
Mi appoggiai del tutto a lui, come a un sostegno.
"Non ho intenzione di odiarti".
In quel momento l'ascensore si fermò e si aprì proprio dove si trovava Max.
"VAI FRATELLONE TI HO INSEGNATO BENE"urlava felice, attirando l'attenzione di tutti nella stanza.
Mi staccai velocemente e mi avvicinai come se niente fosse ai giovani e talentuosi nephilim.
Tutti osservavano il trio composto da Max che mi teneva la mano, me e Alec poco più indietro.
Jace scoccò uno sguardo d'intesa al fratello che scosse teatralmente la testa.
"Altri dei nostri sono stati attaccati, uno è morto, ma l'altro si è difeso e ha ucciso un licantropo: sembrava pazzo come quel vampiro.
Purtroppo il secondo è stato ferito gravemente, quindi non so se può darci particolari informazioni".
"Me ne occupo io."
"Non credo riuscirà a risponderti"disse Clary storcendo il naso:"È ridotto male".
"Lasciatemi sola con lui"continuai.
I due si guardarono negli occhi, poi mi accompagnarono in infermeria.
Sapevo che lì non si trovavano telecamere, quindi dopo aver mandato via frettolosamente il gruppetto, mi avvicinai all'uomo ferito.
"Ascoltami, sono una shadowhunter, sono dalla tua parte, però sono speciale, ma questo deve rimanere fra me e te"
"L'unica persona che ti può curare è un mago, ma non faremmo in tempo a portarti da nessun mago, quindi se vuoi vivere io ti curerò come un mago, ma deve essere un segreto".
Il pover'uomo annuì piano e io alzai entrambe le mani, da esse scaturì una luce azzurra e con un sorriso iniziai il processo di cura.
Usare i miei poteri per queste cose mi piaceva moltissimo e ogni volta che li usavo mi sentivo più riposata e come se i muscoli fino ad allora tesi si sciogliessero.
"Bianca, cosa stai facendo?"disse una voce profonda, conosciuta.
Spalancai gli occhi terrorizzata.
Alec mi aveva visto.
Terrore che non riuscii a trattenere si fermò nel mio sguardo per tanto tempo, dopo tanti anni che avevo evitato, stava succedendo.
Sentii le forze abbandonarmi, ma rimasi pietrificata.
Era la mia fine.

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