Capitolo 38.

3.5K 189 25
                                    

Rose's point of view.
Uscii dall'aula di pozioni sbattendo la porta.
Ero così nervosa e stavo odiando Malfoy, ma mai quanto stavo odiando me stessa per aver sperato che mi chiedesse di accompagnarlo alla festicciola di Lumacorno.
Invece se n'era uscito con quella domanda sulle vacanze di Natale.
No, che non lo volevo.
Lui mi rendeva nervosa.
E non un nervosismo di quelli da scema innamorata, del tipo il tremore alle gambe, le farfalle nello stomaco e gli occhi a cuoricino.
Il mio era più un nervoso che mi prendeva le viscere e mi faceva rodere il fegato, e se lo provavo era perché lui mi mandava in bestia con il suo modo di fare.
Perché si era comportato così, se poi non provava niente per me?
Io ero così insicura, ma soprattutto ero una cretina che finiva sempre per illudersi.
E ci provavo a dirmi che non era stato niente, che lui sarebbe tornato con l'essermi indifferente, ma la verità era che mi veniva una fottuta voglia di saltargli addosso ogni volta che respirava, ergo sempre.
E questo non mi andava giù.
Come mi aveva appena dimostrato, lui sapeva solo ferirmi.
Era un egoista.
Guardai l'orologio e vidi che erano solo le otto, ma non avevo voglia di scendere a cena, perciò tornai nel dormitorio ed andai a dormire, con la solita pesantezza e la voglia di far qualcosa pari a zero, come ogni giorno da tanti mesi a quella parte.
****
«Mi piaci vestita così.», disse Lily, che era seduta sul mio letto e mi guardava.
«Non sto indossando niente di particolare.».
Avevo messo una maglietta rosa carne, un pantalone nero e una scarpa con il tacco.
Ero sicura che tutte le ragazze starebbero state più eleganti di me.
Lily aveva indossato un vestito e sicuramente sarebbe stato così per tutte le altre.
«Stai bene comunque, adesso sbrigati che se no facciamo tardi.».
«Ma non dobbiamo aspettare Dom?».
«In teoria si, ma è con Sophia e non ho per niente voglia di andare in giro per il castello a cercarle. Se non arriva entro dieci minuti andiamo.».
Proprio quando lo disse, la porta si aprì.
«Scusate il ritardo, ragazze. Sono venuta direttamente qui per prepararmi, non ti dispiace, vero Rose?», chiese mia cugina.
«No, tranquilla Dom. Io e Lily siamo pronte, iniziamo ad andare e ci vediamo direttamente là.», dissi in risposta, ricordando il giorno che entrai e loro avevano appena finito di fare la doccia insieme.
«Va bene, a dopo.».
Salutammo e ci avviammo verso l'ufficio di Lumacorno, che ci accolse calorosamente.
«Signorina Potter, signorina Weasley, benvenute!», esultò.
«Buonasera, professore.».
«Prego, entrate!», disse, spostandosi di lato per farci passare.
«Siete sole?», continuò poi, guardando però solo me.
«Si, professore.», risposi a metà tra l'imbarazzo e il nervoso.
Insomma, da quando un professore si interessava alla vita privata di un'allieva?
Ma, soprattutto, perché si interessava tanto a me e Malfoy?
"A proposito di Malfoy, dov'è?", chiese Dolores.
"Non lo so e non mi interessa."
"E allora perché lo cerchi con lo sguardo per tutta la stanza?", insistette.
Non risposi a quella domanda, perché era vero.
Lo cercavo per la stanza, e fu per quello che, quando Lily mi sussurrò «È arrivato, Rose, ma non credo che ti farà piacere quello che vedrai.», mi girai di scatto, staccandomi quasi il collo.
Ed era vero, non mi piacque quello che vidi.
Lui sottobraccio con una bellissima ragazza dai capelli neri e il viso angelico.
Lo guardai attentamente e, nel mentre, lui si girò e ricambiò il mio sguardo per pochi secondi, prima di voltarsi.
Era uno sguardo strano, freddo, ma anche un po' sofferente.
«Mi dispiace.», disse mia cugina, carezzandomi la spalla.
«Anche a me.», risposi solo, senza negare che ci fossi rimasta male.
Non aveva senso farlo, primo perché Lily non era stupida e mi conosceva troppo bene per crederci, secondo, perché ero stanca di ripetermi che non me ne fregava nulla.
Chiariamoci, avrei continuato all'infinito a negare e ad autoconvincermi, ma non in quel momento.
In quel momento avrei voluto solo alzarmi e..non lo sapevo nemmeno io, cosa volessi fare precisamente.
Tirargli un pugno? Urlargli contro? O correre via e rintanarmi in dormitorio?
Per un momento ci pensai, ma poi mi diedi subito della ridicola.
"Torna in te, non iniziare a mettere il muso e a stare da sola, chiacchiera con qualcuno, divertiti.", disse Dolores.
Per una volta non la contraddissi e feci come mi aveva detto.
Per tutto il resto della serata cercai di stare sempre in compagnia di qualcuno, per distrarmi e non pensarlo.
Ad un certo punto, però, inevitabilmente rimasi sola.
Infatti sia Lily sia Dominique erano state invitate a ballare, e, anche se non ne avevano voglia (soprattutto Dom) le convinsi ad andare, perché era già la terza volta che quei ragazzi glielo chiedevano.
Sola su un divanetto, presi a fare quello che bramavo da tutta la sera, mi guardai intorno.
Ma non lo vidi, e non vidi nemmeno la ragazza.
Delusa, continuai a guardare qua e là.
Vidi la Zabini, anche lei seduta da sola su un divanetto
La osservai un po', e notai che puntualmente si girava e guardava Dominique, che ballava poco più in là. Dovevo essere proprio disperata, perché mi alzai ed andai da lei
«Non hai motivo di essere gelosa.», le dissi, sedendomi accanto a lei.
Mi lanciò uno sguardo esasperato.
«Io, gelosa?.».
«Tu, gelosa.».
«Ti sbagli.».
«Si vede da come la guardi.».
«E come la guardo?».
«In modo triste.».
Sospirò.
«Ripeto, non hai motivo di essere gelosa.».
«Non sono gelosa di lei, idiota!».
«Non sei gelosa di lei? E di chi allora?».
«Di lui.».
«Di lui?».
«Si, Weasley, di lui. Non c'è bisogno che ripeti a pappagallo ciò che dico.».
«Ma cosa stai dicendo, Zabini, sei gelosa del ragazzo?».
«Si.».
Non dissi niente, ero abbastanza scioccata.
«Insomma, come potrei non essere gelosa di lui?», continuò con ovvietà. «Guardalo. Lui può ballare con lei, può stringerla, se volesse potrebbe baciarla, abbracciarla, potrebbe dichiarare i suoi sentimenti alla luce del sole.
Mentre io? Io mi devo limitare ad amarla in uno stanzino delle scope.».
Il tono della sua voce non era triste, di più.
Quasi disperato.
In quel momento mi si strinse il cuore.
«Mi dispiace, davvero. Vorrei poter fare qualcosa, vorrei potervi aiutare.».
«Ma non puoi fare niente.», rispose fredda.
«Già, non posso fare niente.».
Calò il silenzio, ed io mi ero quasi dimenticata di Scorpius e della sua accompagnatrice,
«Comunque, anche tu non scherzi, Weasley.».
«Come?», chiesi, girandomi a guardare la ragazza seduta accanto a me, che sembrava essersi ripresa dal suo momento di sfogo, e a sua volta mi guardava in modo strano.
«Sei gelosa marcia. E anche arrabbiata».
«Ti sbagli.».
«Quindi non ti fa nessun effetto il biondo che è appena entrato, con la Corvonero da urlo.».
«È Corvonero?», chiesi, lasciando perdere l'accusa della Serpeverde, e cercando di sapere quante più cose possibili su quella stronzetta.
«Si. Hanna Gilbert. Quinto anno. Tanto intelligente quanto falsa. Sembra una santarellina, ma una volta l'ho sentita parlare nel bagno con una sua amica del ragazzo che le piaceva. Non ci sarebbe stato niente di male, se non fosse stato che era fidanzato. Li ha fatti lasciare nel giro di una settimana. Sa come sedurre, la ragazza.».
«Si nasconde dietro quel visino dolce.», dissi io.
«Esattamente il tipo di Scorpius. Deve essere brava a letto, magari più tardi glielo chiedo.», rispose, guardandomi negli occhi.
Rimasi impassibile.
«Non disturbarti a riferirmi la sua risposta.».
«Non lo farò. Per quanto sarebbe divertente vederti scoppiare a piangere, Dominique si incazzerebbe tantissimo. Ti vuole troppo bene.».
«Pff. Piangere per chi, per lui? Ma per favore.».
«Si, sei cotta di lui.».
«Non sono cotta.».
«Cerchi di convincerti che non lo sei, ma è palese. Se ne accorgerebbe anche un cieco che è così.».
«Smettila di parlare senza sapere, non mi conosci.», sputai fuori, sempre più innervosita dal suo atteggiamento.
«Hai ragione, non ti conosco. Ma conosco lui e lasciati dire una cosa, Weasley, non è il tipo giusto per te, e lo sai anche tu. Quindi smettila di starci tanto male.».
Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere, che lei si era alzata ed era uscita dalla stanza.

•||Dirty love.||•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora