Chapter 4- I'm so sorry

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"I keep
Coming back
To the moment."

18 febbraio 2020.
E niente. Non avevo potuto fare assolutamente niente. Niente di niente. Ero uscita di casa di nascosto ed ero andata a casa sua, non c'era. Insieme ai genitori eravamo andati in tutti i posti in cui poteva trovarsi e non c'era. Il padre di Clarissa aveva chiamato la polizia, ma nulla. E così un groppo in gola mi era salito nelle viscere, ero terrorizzata dall'idea che fosse troppo tardi, che ormai lo avesse fatto.
Samantha, sua madre, aveva pianto a dirotto tutta la serata, ed io l'avevo abbracciata per dargli conforto almeno un po'.

-La troveremo- le avevo detto.

-Non un'altra volta. Non un'altra volta- mi aveva ripetuto.

Avevo chiamato mia madre e le avevo detto tutto, aveva capito la gravità della situazione per una volta. Così dopo poco il padre di Clarissa aveva chiamato la polizia, ma ancora nulla.

E poi, il 17 febbraio 2020 la polizia aveva ritrovato il corpo di una ragazza, in una casa abbandonata, con i polsi tagliati e inciso con il sangue "Ryan" su un muro. Ryan era suo fratello ed era morto poco tempo prima. Ne era rimasta distrutta e arrabbiata con se stessa. Diceva sempre che avrebbe potuto evitare tutto.
E cosa potevo fare io? Non sapevo niente della loro rottura fino a quando non me lo aveva riferito Connor, non potevo fare nulla. Stavo malissimo per colpa di Bradley ed ora avevo perso anche la mia migliore amica. Di sicuro non era colpa di Connor, ma la loro rottura era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, purtroppo.
Ma aveva trovato la felicità con Connor, no? Me lo aveva detto lei stessa e Connor é un ragazzo davvero stupendo. Ma perchè lasciarlo appena prima il suicidio? Non capivo. Appena lo avevo saputo ne ero rimasta completamente distrutta, non avevo neanche il coraggio di scrivere a Connor, ormai tutti lo sapevano. Perché non me lo aveva detto? Perché non mi aveva detto che stava male? Noi potevamo aiutarla. Potevamo farla ragionare, ma probabilmente non aveva voluto disturbarci, sapendo la situazione. E poi questa distanza, questa fottuta distanza che ci aveva rovinato.

Clarissa, davvero non me lo aspettavo. Potevi chiamarmi a qualsiasi ora, dirmi semplicemente "Joanna, aiutami", ed io sarei venuta, anche nel bel mezzo della notte. Evidentemente avevi un cuore che chiedeva aiuto a gran voce, ma nessuno di noi ti ha capito in tempo, putroppo.

Scusami, Clary.

Con il viso rigato di lacrime ormai asciutte mi alzai dal letto, era il 18 gennaio, ovvero il giorno dei funerali. Anche io avevo ormai un cuore di carta, e non sapevo se avrei retto a tutto quello, a vedere la sua famiglia spezzata da un altra morte non accidentale. Una morte suicida.
Dopo aver pranzato con un silenzio di tomba in tutta la casa, andai in camera e mi vestii. Mi misi dei semplici pantaloni neri e la mia amata felpona, quella nera; la felpa che indossavo il giorno in cui Bradley al parco aveva detto di provare qualcosa per me, eh già.

Faceva tutto così male.

Entrai nella macchina ed io e la mia famiglia ci avviammo verso il cimitero. I genitori avevano scelto di condurre la cerimonia all'aperto, forse perché lei era una ragazza così solare che amava circondarsi di persone e stare all'aria aperta. Quando arrivammo lasciai i miei genitori dietro e mi sedetti accanto a Jenny e Anna. Avevano lo sguardo cupo, ma mi salutarono e abbracciarono allo stesso modo. La più triste era assolutamente Anna, lei e Clary avevano un rapporto speciale, un rapporto che una semplice amica non può capire, ma anche io e Jenny le volevo un mondo di bene.

Dopo tutti i riti funebri ci fu uno spazio in cui i parenti e gli amici stretti potevano dare un ultimo saluto, e visto che tutti gli altri suoi amici se ne erano andati o si erano rifiutati di esprimere qualche parole per il troppo dolore, dovevamo essere noi tre a parlare. Eppure non mi ero preparata nessun discorso.
Decisi di non prepararmi nulla, le parole dovevano uscire al momento ed ero sicurissima che sarebbero uscite.

-Joanna- disse una voce dietro di me.

Non ci potevo credere, era Connor.

-Oddio Connor! Sei arrivato fino quì?- mi alzai e lo abbracciai, poi gli piansi addosso. Non riuscivo a vedere il dolore nei suoi occhi.

-Jo, é tutto apposto. Lei non avrebbe voluto vederci così- mi sussurrò.

-Ma ha comunque fatto ciò che poteva e non doveva fare- chinai lo sguardo -Sei solo?- aggiunsi.

-Sì, sono partito senza avvertire nessuno-

Ci avevo sperato.

Dopo il discorso dei genitori, salì all'altare Connor.
I genitori di Clarissa lo abbracciarono, eppure non lo avevano mai visto di persona.

"Lei ti amava" capii il labiale della signora Samantha.

-Buon pomeriggio a tutti. Io sono Connor Ball. Forse quasi nessuno sa della mia esistenza, o forse la maggior parte di voi non sa che sono stato, e sono ancora, il ragazzo di Clarissa. O almeno lo ero fino a due giorni prima il suo...- singhiozzò -la sua morte. Vorrei raccontarvi che ci siamo conosciuti in una gita scolastica, una sera. Ed io ne sono rimasto veramente colpito, lei era... ed é una ragazza stupenda. Ci siamo visti solamente 7 giorni, ma in ognuno di quei giorni lei mi ha fatto scoprire cosa é davvero la felicità. Può sembrare una frase fatta, non é così? Ma io la amo. La amo con tutto il cuore, glie l'ho sempre ripetuto. Anche se era presto, anche se forse non era il momento giusto, io sentivo veramente tutto quello che le dicevo. E beh... quando ho saputo di tutto ciò ho sentito il rumore del mio cuore che si spezzava. Lei era una ragazza stupenda, non doveva farlo, ma lo ha fatto. Mi dispiace così tanto di non aver potuto fare niente, di non essergli stato accanto nei momenti più bui. Ma ve lo dico quì, e vorrei che tutti se lo ricordino: non la dimenticherò mai. Ed ora mi rivolgo a te, Clary... scusa- le lacrime gli rigavano quel viso perfetto ed i suoi occhi azzurri avevano perso la luce. Baciò la bara e si sedette accanto a me. Ora mi interessava solo dargli conforto, nessuno si meritava tutto questo. E solo in quel momento capii che mi trovavo davanti alla fine di una vita, la vita di Clarissa.

Scusa.

He was the one // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora