Chapter 12- Please

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"Don't tell me
You don't want me
'Cause I know
It's a lie, lie, lie, lie!"

31 marzo 2020.
JOANNA'S POV.
-Direi che suona più che bene- gli sussurrai, poi calò di nuovo il silenzio.

Ci ritrovammo in un silenzio surreale, quasi inquietante. Non riuscivo a capire cosa stesse pensando, ed io mi limitai ad osservarlo.

-Ed ora, mia cara signora...- ruppe il silenzio -le dovrei chiedere una cosa-

-Signora? Non sono poi così vecchia, Simpson-

-Non così vecchia da sposare, hai ragione-. Arrossii.

Sposare? L'idea non mi era mai e poi mai passata per la testa. Del resto a quell'età non avrei dovuto pensare a certe cose, anche se...

Capendo il mio imbarazzo, cambiò discorso.
-Signorina- si schiarì la voce -potrei avere l'onore di scattarmi una foto con lei?-

-Perché?- chiesi.

-Vorrei far sapere una cosa-

-Cosa?-

-Basta con le domande, facciamoci questa foto e ti spiego baby-

-Wow, prima signorina poi baby. Mi mancava "baby", lo sai?- gli accarezzai la guancia -però preferisco che non mi chiami con questo nomignolo da puttanella, grazie-

-Che finezza, davvero- accennò un sorrisetto, poi prese il telefono -mettiti in posa- ridacchiò. Io accennai un sorriso, lui scattò e ne sembrò soddisfatto.

-Fammi vedere- sgranai gli occhi e vidi la foto, eravamo davvero belli insieme -Aspetta, ma vuoi metterla da qualche parte?-

-We're back suona bene?-

-Ma cosa vuoi fare, scemo!- lui mi azzittì subito, poi mi baciò.

-Voglio far sapere che ora sono ufficialmente impegnato con una certa Joanna Say-

-Simpson, siamo seminudi e si vede il mio reggiseno- precisai.

-Ti interessa quello che pensano gli altri?-

-A te?-

-Ho smesso di interessarmi a quello che pensano gli altri da molto tempo, e devi farlo anche tu-

-Beh, okay- mi girai dall'altro lato con fare irritato. Volevo vedere come avesse reagito.

-Dai, Jo. Non fare la stupidina- mi fece il solletico ed io mi dimenai in una risata isterica -L'ho postata ormai, ed ho messo la data-

-Complimenti-

-Dai, ora arriva il momento bello- mi fece un sorriso persuadente -leggiamo i commenti- poi rise.

-"Bradley ma tu non stavi con me?"- ridacchiai -ora hai anche le amanti?-

-Tu sei la mia unica amante- rise, mi tirò a se è poi mi baciò di nuovo. Dopo un po' avrei voluto staccarmi, ma non ci riuscivo. Come facevo?

Dopo poco mi fece salire a cavalcioni su di lui, ed in poco tempo iniziò a spogliarmi ritrovandomi completamente nuda; avevamo così tanta foga che in poco tempo mi ritrovai stesa sul letto, con il suo respiro a pochi centimetri da me. Mi avvolse a se e mi riempì il collo di lividi violacei, amavo quando lo faceva. Io feci lo stesso e lui mi guardò in tono interrogativo.

-Sei pron...- non fece in tempo a finire la frase che qualcuno suonò il campanello.

-Cazzo!- gridai in preda al panico. Mi affacciai alla finestra a vidi mamma. Cosa cazzo ci faceva così presto a casa?

-Rivestiti!- gridai a Bradley, dopo poco mi accorsi di aver urlato troppo forte -É mamma!-

Io mi rivestii in fretta e furia, ed aprii il cancello a mamma. Ormai non potevo nascondere Bradley, fare sapere ai miei genitori della nostra relazione era il primo passo per la felicità, e felicità voleva dire stare insieme.

-Chi deve rivestirsi?- chiese in tono interrogativo sulla soglia della porta.

-Mamma...- non feci in tempo a spiegarle tutto che Bradley si materializzò dalla porta della mia camera. Cazzo, non si era abbottonato la camicia.

-Oh mio dio!- si posò una mano sulla bocca -tu sei... tu sei...-

-Si, mamma. Bradley- cercai di mantenere la calma, nonostante mi tremasse ogni parte del corpo.

-Ma cosa... Joanna cosa hai combinato?- guardò Bradley in cagnesco, soprattutto la sua camicia -ma tu non abiti in Inghilterra?-

-Birmingham, per la precisione- sembrava calmissimo.

-Ma lui, Joanna lui...-

-Posso spiegarti- le presi un braccio e la portai in camera, non pensando a Bradley, che era rimasto impietrito per il mio gesto avventato.

Quando arrivammo in camera, mi sfogai.

-Mamma ti prego, non arrabbiarti- avevo le lacrime agli occhi, e continuavo a ripetermi "non qui, non qui".

-Non ci posso credere, da quanto tempo é qui? Che avete fatto? E... cosa hai sul collo?- mi scostò i capelli dal collo.

-É arrivato stamattina, mi ha fatto una sorpresa- sospirai -ti ricordi quando ti ho chiamato quella sera in gita?-

-Si...-

-Ecco, cosa ti avevo detto?-

-Io lo amo, mamma. Ecco cosa mi avevi detto- sembrava stesse capendo -ma poi mi hai raccontato tutto il resto e pensavo avessi lasciato perdere-

-C'é stato un fraintendimento! Mamma ti prego fallo stare qui fino a quando potrà, ti prego. Ti prego mamma, davvero. Lo amo così tanto-

-Abitate lontani, non so cosa dirti...-

-Mamma, troveremo un modo per stare insieme... ma ti prego fallo restare e conoscilo, é davvero un ragazzo d'oro. Mamma, è la prima volta che amo una persona, lo dovresti aver capito-

Lei sembrò incerta, poi accennò un piccolo sorriso.

-Ti scongiuro-

-Per quanto rimarrà?-

-Non lo so-

-Devo parlare con tuo padre, poi ti farò sapere. Ero solo tornata per prendere le chiavi dell'ufficio, devo andare...-

-Oddio, grazie!- non credevo lo facesse restare, davvero. La abbracciai come non l'avevo abbracciata da tanto tempo, solo per farle capire quanto avevo apprezzato quel gesto.

Tornammo nella stanza, e Bradley era come lo avevo lasciato.

-Tornerò per pranzo, ciao Jo- sospirò -e... ciao Bradley- poi chiuse la porta.

Non avevo parole per esprimermi, così abbracciai Bradley. Lo abbracciai così forte da aver paura di spezzare il suo esile corpo.

-Ha capito!- gridai, lui sorrise.

-Perfortuna... Ma ehi, io e te non abbiamo qualcosa in sospeso?-

Sorrisi. -In effetti sì-

Non feci in tempo a baciarlo di nuovo che il suo telefono squillò.

He was the one // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora