Chapter 14- To us

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"We needed space
for a little time,
boy I hope you changed your mind."

-Oddio, mamma! Grazie, davvero- dissi io facendo trasparire il mio sbigottimento, ma in fondo sapevo che avrebbero detto si. Non ce la facevano più a vedermi in quel modo, in fondo sapevano che l'unica cosa che poteva farmi felice ce l'avevano a pochi centimetri da loro.

E da me, finalmente.

-Fa si che non mi penta della mia scelta- disse papà in tono cupo, ma tranquillo. Era comunque mio padre, e qualsiasi padre sulla faccia della terra vorrebbe il meglio per sua figlia.

-Ora, se mi permetti, vorrei scambiare quattro chiacchiere con Bradley... sai, cose da uomini- continuò.

Guardai Bradley cercando la sua approvazione, e dopo poco mi sussurrò all'orecchio "tranquilla, vai".
Nel frattempo andai in camera in silenzio, con la paura di ciò che sarebbe potuto succedere nell'altra stanza; mamma mi seguì, poi ci sedemmo sul divano.

-Come ti senti?- mi chiese mentre stringeva la mia mano alla sua. Era da tempo che non succedeva.

-Benissimo- risposi, rimanendo scostante -come dovrei sentirmi?-

-Jo, non è bello mantenere questo legame, dovremmo cambiare-

-In che senso?- chiesi incuriosita.

-Tutto, Jo- si passò la mano tra i capelli -ho solo chiesto come ti senti, e tu rimani scostante nei miei confronti-

-C'è un motivo a tutto- dissi secca.

-Lo so che stai passando, sono pur sempre tua madre. Ma non è bello continuare così- fece una pausa -e non è giusto-

-In fondo lo so anche io-

-Allora perché non cambiamo? Proviamoci, avevamo un rapporto stupendo e lo sai benissimo anche te. Le lunghe chiacchierate, i pomeriggi insieme, mi mancano...- gli occhi le diventarono lucidi -E vederti con il viso sorridente è la cosa migliore che mi è capitata oggi-

-E speriamo che continui ad essere cosi, mamma-

-Lo spero anche io... però ti prego, dobbiamo impegnarci insieme a far tornare tutto come prima, ti va?-

-Non tornerà tutto come prima se Brad se ne va di nuovo-

Mamma strinse la mia mano ancora più forte -Si supera tutto, insieme-

Io annuii cercando di non pensare al momento in cui avrei dovuto salutarlo di nuovo, poi continuai a concentrarmi su Bradley e a chiedermi che cosa stesse dicendo mio padre.

-Ti voglio bene, Jo-

-Anche io, mamma- per la seconda volta dopo mesi l'abbracciai, e mi sentii ancora meglio. Stava andando tutto così bene...

Dopo poco la porta si aprì ed entrò papà seguito da Bradley. Aveva il viso troppo serio, ma non riuscivo a capire il suo stato d'animo attuale.

-Alle una si mangia- disse secco, poi si avviò in cucina seguito da mamma.

-Dio mio, ma è sempre cosi?- mi chiese Bradley mentre si sedeva accanto a me.

-Ultimamente si- sorrisi, poi mi irrigidii -Di che avete parlato?-

-Devo proprio raccontarti tutto?-

-Secondo te?-

-Okay, ma facciamola breve. Il mio caro amico vuole che cuciniamo tutti insieme- disse ridendo, così mi tranquillizzai.

-Mi fai intuire che sia andato tutto bene, vero?-

-Beh dai, dopo una decina di minacce si-

-In che senso?-

-Prima mi ha detto che devo stare attento a come mi comporto, perché ti ho già fatto soffrire- sospirò -poi le solite cose, trattala bene, falla felice, eccetera, niente di cui preoccuparsi-

-Uhm, bene- non ero sicura che me la raccontasse giusta, ma lasciai stare -ma veramente vuole che cuciniamo insieme?-

-Certo, madame, mi segua- disse prendendomi per mano.

-Che stupido- dissi mentre accennavo un sorrisetto.

Scendemmo le scale e i volti dei miei genitori erano passati dal bianco al nero. Avevano un sorriso stampato in faccia e sembravano molto indaffarati con le portate.

-Per un ospite così speciale abbiamo bisogno di un menù speciale- disse papà, saranno stati mesi che non lo sentivo scherzare.

Sembrava tutto cosi strano, ma maledettamente bello. Bradley fece come se fosse a casa sua, comportandosi come se conoscesse i miei genitori da tutta la vita, ed io avevo il sorriso di chi aveva appena vinto la lotteria.
Dopo meno di un'ora tutto era pronto, e parlammo di qualsiasi cosa ci venisse in mente. Passavamo da un "raccontaci della tua carriera" a un "raccontaci del tuo cane" con una semplicità e leggerezza degna di nota. Era tutto così speciale.

-Una mattinata degna di essere ricordata- dissi a fine pranzo.

-Sono stanco, andiamo di la?- disse Brad facendomi l'occhiolino, ed io lo azzittii subito.

-Andate, andate- disse mamma, e ci avviammo verso la porta.

-Joanna!- urlò papà, e pensai che fosse tornato quello di sempre.

-Si?- chiesi a voce bassa.

-Ma non spaventarti- rise -volevo solo chiederti se ci siete a cena-

-Ah- mi rilassai -no, vado con le altre- evidentemente mio padre era ancora di buon umore.

Il pomeriggio passò tranquillo, e tra un bacio, un film e due popcorn arrivò il momento di scegliere l'abito per la cena.

-Prima di tutto, dove andiamo?- chiesi.

-Non lo so, ma deve essere un bellissimo posto- Brad si stese sul letto impaziente -così dice Connor, quindi voglio che mi mostri un vestito degno di questa serata-

-Va bene, capo- ridacchiai.

Provai con un mare di vestiti, lunghi, corti, con lo scollo, senza scollo, stretti, larghi, ma niente. Nonostante i continui complimenti, nessuno di quelli era perfetto.

-Brad, ci rinuncio, vieni a cercarlo tu- dissi, ormai stanca, dopo circa un ora e mezzo di prove.

-Perfetto, scommetti che lo trovo al primo colpo?- dopo qualche minuto tirò fuori dall'armadio un vestito giallo di seta.

-Non ti sembra un po' troppo scollato dalla parte della schiena?- chiesi mentre lo osservavo con cura.

-No, è perfetto-

Lo provai e decisi di sceglierlo all'istante. Anche se semplice, ovvero a collo alto e maniche lunghe con solamente quello scollo, era perfetto.

-Joanna-

-Si?-

-Sei perfetta- disse mentre mi baciava.

Arrivammo al ristorante con un'ora di ritardo, perchè Bradley aveva dovuto prendere il suo completo elegante da Connor. Fortunatamente, arrivammo.

-Come siamo eleganti- disse Anna mentre mi salutava. Salutai tutti, sembrava come essere ai vecchi tempi, ma con  qualcosa in meno... Clarissa. Ripensandoci mi venne un groppo in gola.

-Proporrei un brindisi- disse Tristan.

-A noi, e alle promesse mantenute- dissi senza pensarci due volte, ma per quanto queste promesse potevano reggere?

He was the one // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora