"La pioggia attecchiva al suolo ormai da diverse ore: scivolava lungo i cunicoli, zampillava sulle grondaie traccindo delle striscie trasparendi al suo passaggio. I cittadini di Brea si erano già rintanati nelle loro baracche da diverse ore per trascorrere la notte, eccetto qualche uomo ubriaco o qualche passante che si fermava a trascorrere la serata alla locanda del Puledro Impennato.
Thorin Scudodiquercia era fra questi. Aveva trascorso una lunga giornata camminando senza sosta tra le vallate vicino alla cittadina ed ora non riusciva a fare altro se non a pensare ad un piatto caldo da mettere sotto i denti.
Entrò nella locanda, il Puledro Impennato, e senza troppi convenevoli si sedette ad un tevolo mettendosi comodo: la spada da poco forgiata era appoggiata al tavolo con l'elsa rivolta verso il suo propietario e la casacca era accoratamente appoggiata alle sue spalle.
-Ecco qua!- una damigella della locanda li posò un piatto con una coscia di pollo e patate e un calice di birra.
-Grazie.- la ringraziò avvertendo già l'acquolina in bocca.
Purtroppo però la sua quieta non poteva cominciare, visto che due maliviventi lo stavano osservando da quando aveva varcato la soglia. Lo svantaggio di essere Scudodiquercia era che non si poteva mai stare tranquilli.
Così appoggiò la fetta di pane sul piatto e strinse tra le dita impugnatura in ottone della sua arma, ma quando quei due si alzarono per fondarsi su di lui un'uomo si sedette nella parte opposta del tavolo.
-Ti dispiace se mi unisco a te?- sorrise il vecchio per poi fermare la cameriera per ordinare.- io prendo lo stesso.-
Thorin spostò rapidamente lo sguardo verso i due banditi, ma si erano volatilizzati. Al contrario al loro posto c'era una figura minuta con un mantello nero e il capuccio tirato sul volto lasciando in vista solo delle carnose labbra strette in una linea dritta.
Appena si accorse di essere osservata, si alzò e andò a sedersi accanto al vecchio da cappello grigio.
-Dovrei presentarmi mi chiamo Gandalf. Gandalf il Grigio. E lei è la mia figlioccia.- la ragazza chinò il capo in segno di rispetto che il re dei nani ricambiò.
-So chi sei.-
-Bene allora! Che piacevole coincidenza.- lo stregone sorrise lievemente.- Che cosa porta Thorin Scudodiquercia a Brea?- nel sentire quel nome la giovane trattenne il respiro. Quindi era lui suo padre...
-Mi è viunta notizia che mio padre è stato visto vagare nelle terre selvagge vicino a Dundai. Ci sono stato, non c'era traccia di lui.-
Mithrandir sospirò affranto.- Ah...Thràin.-
Sentendo quel sospiro desolato Thorin si accigliò.- Tu sei come tutti gli altri! Credi che sia morto!-
- Io non c'ero alla battaglia di Moira.-
-No... Ma io sì.- ci fu un momento fu pausa diede inizio ad un tuffo nel passato che rievocava brutti ricordi. Gandalf poteva quasi scorgere le immagini di quel momento negli occhi di Thorin.
-Mio nonno, Thror, fu trucidato. E mio padre caricò lungo la porta dei Rivi Tenebrosi. Non fece mai ritorno. - raccontò.- "Thràin è morto." Mi avevano detto. "Egli è uno dei caduti". Ma alla fine della battaglia cercai tra i trucidati, fino all'ultimo cadavere, mio padre non era tra i morti.-
-Thorin... È passato molto tempo da quanto non si hanno altro che voci su Thràin.-
-È ancora vivo nè sono sicuro!- sbottò senza alzare troppo la voce.
-L'anello... quello che tuo nonno portava. Uno dei sette dati ai signore dai nani, che fine a fatto?- Ringil sobbalzò quando sentì la parola anello. Sapeva la storia sull'anello del potere e quando c'era di mezzo un'oggetto fabbricato da Sauron, non si arrivava a niente di buono.
Gandalf la guardò con eloquenza e lei si ricompose immediatamente. Sapeva che quello non era il momento di rivelarsi a suo padre, era ancora troppo presto.
-Lo diede a mio padre prima della battaglia.- rispose confuso. Non capiva che importanza poteva avere in quel momento.
-Quindi lui non lo portava quando... è andato disperso?- il volto del nano si incupì ma annuì ugualmente.
-Bene è tutto allora...- sospirò quando la cameriera posò sul tavolo la cena.
- So che mio padre venne da te prima della battaglia di Moira, Che cosa gli dicesti allora?-
-Lo spronai a marciare su Erebor, a radunare i sette eserciti dei nani per diatruggere il drago e riprendersi la Montagna. E direi lo stesso a te: riprenditi la terra natia.-
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Lo Hobbit- La Maledizione Di Rauros
FantasyQuando il desiderio diventa devastante e il ruggito della libertà divora l'anima come un parassita, finchè non lo fa emergere dalle profondità della tua mente. Thorin ScudodiQuercia ha finalmente l'occasione per recuperare il suo regno perduto dal...