- Tieni,Bilbo. Questa adesso appartiene a te.- Lo stregone gli porse una piccola lama di fattura elfica con un elsa in ottone: era lucente e unica nel suo genere, seppure piccola.
-Grazie, Gandalf. Ma... Non credo di usarla mai.- disse l'Hobbit.
-Lo spero anch'io, mio caro Bilbo.- sussurrò. - Ma sappi questo. Ci vuole più coraggio a risparmiare una vita piuttosto che toglierla.- sorrise.Un rumore improvviso fece tutti i presenti con uno scatto repentino: qualcosa si stava avvicinando a loro. I nani estrassero le loro armi e si prepararono a ricevere l'ospite sgradito, ma quando la sagoma si fece più vicina i membri della compagnia si resero conto che non era altro che una slitta trainata da conigli.
Sette conigli di dimensioni fuori dalla norma stavano trascinando una slitta con un'uomo bizzarro. Era più basso di Gandalf ma, come lui, teneva in mano lo stesso bastone magico: aveva una lunga barba grigia e i capelli marrone scuro con qualche escremento di uccello qua e là, i suoi abiti da stregone erano bruni al contrario di quelli di Gandalf e il cappello non era appunta ma leggermente piegato all'indietro.-Radaghast! È Radaghast il Bruno!- esclamò Gandalf emanando un lungo sospiro di sollievo.
-Ti stavo cercando, Gandalf.- disse con un'aria allarmata.- io...dovevo...-
-Radaghast!- Ringil comparve da dietro le spalle di Mithrandir e abbracciò lo stregone Bruno.
-Mia giovane Ringil. Che ci fate qui?- sorrise.
-È da molto tempo che non ci vediamo.- disse.
-Molto! Concordo! Più precisamente da quanto ti ho insegn...-
-Da quando mi hai insegnato a parlare in elfico!- la voce della corvina sovrastò quella dello stregone prima che finisse la frase. Era visibilmente nervosa, forse temeva che il suo amico rivelasse qualcosa ai nani.
Radaghast, infatti, la guardò confuso ma subito ripensò al motivo per cui si trovava lì.-Dovevo parlarti urgentemente, Gandalf! Ma...temo di aver dimenticato il motivo per cui sono venuto qui.- si guardò intorno disorientato.- ce l'ho sulla punta della lingua.- Lo stregone aprì la bocca e Mithrandir estrasse un insetto a stecco.
-Il bosco fronzuto è malato, Gandalf. L'oscurità è arrivata su di esso. Le piante crescono malate, gli animali muoiono e questa non è nemmeno la cosa peggiore.- incominciò il Bruno.- le ragnatele.-
-Che cosa intendi per ragnatele?-
-Ragni...Gandalf. Ragni giganti. Venivano da RoGuldun.- spiegò.
-La vecchia fortezza? Ma è abbandonata.- ribattè.
-No... Non lo è Gandalf. Qualcosa si è risvegliato. Io l'ho visto, nell'oscurità, un negromante.- estrasse qualcosa dalla sua manica e lo passò al pellegrino grigio. Non era qualcosa di buono, questo era certo: il male brulicava su quell'oggetto. - Non proviene dal mondo dei viventi.- sussurrò col terrore visibilmente inciso sul viso.
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Lo Hobbit- La Maledizione Di Rauros
FantasyQuando il desiderio diventa devastante e il ruggito della libertà divora l'anima come un parassita, finchè non lo fa emergere dalle profondità della tua mente. Thorin ScudodiQuercia ha finalmente l'occasione per recuperare il suo regno perduto dal...