È ubriaco? Chi può dirlo ormai non si capisce più neanche quello.
"Vattene"dice Maria velocemente.
"Non si saluta neanche più?"dice lui.
"Come fai a sapere dove abito?"
"Non mi hai fatto ancora vedere la tua nuova casa."
"Non azzardarti ad entrare"dice Maria spingendolo.
"Maria fammi entrare. Non è una domanda."dice lui duro.
"No"risponde Maria iniziando ad avere paura.
"Non disobbedire a tuo padre."
Nessuno dei due si mosse fino a quando lui la spinse contro al muro e le prese i polsi appoggiandoli di fianco la sua testa, sempre contro al muro.
"Vattene via!"urla lei. I polsi facevano malissimo.
"Quando ti chiedo di fare una cosa devi farla e basta!"urla di rimando lui.
"Ma che ti prende eh? Non hai un minimo di cuore?"
"Tu sei solo una fallita, non farai mai niente. I tuoi sogni non si realizzeranno mai perché balli male diciamocelo. Fai solo danni, da appena nata ne hai fatto uno."le sussurra lui per poi lasciarla.
Lui se ne va e Maria si siede a terra senza chiudere la porta. Le sue parole continuano a ripetersi nella sua testa e fanno male. Quella sera Maria pianse per tutte quelle volte che aveva dovuto fingere che non le interessasse di quello che pensava suo padre, per quando era stata picchiata.
"Mi machi mamma. Perché te ne sei andata?"sussurra lei al vento.
Si alza e prende il telefono. Chiama Diana.
"Ciao, so che sono quasi le 11 ma ho bisogno di parlare con qualcuno."
"Arrivo subito"risponde lei.
Dieci minuti dopo Diana la sta abbracciando e Maria non fa altro che ripetere:"So che non mi dovrebbe interessare, ma da fastidio."
"Sappiamo entrambe che c'è solo una persona che può consolarti,vero?" Dice Diana sorridendo.
"Sì, ed è in ospedale"risponde Maria sorridendo.
Diana resta a dormire da lei e così Maria si sente più confortata.
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All my scars are open//Andreas Müller
FanfictionMaria ha una vita piena di problemi, Andreas si lascerà coinvolgere da questi problemi e magari ne risolverà anche qualcuno. "Sono passati solo tre giorni Andreas, tre fottuti giorni, sono veramente così facile da dimenticare?" No, non lo sei. Vor...