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Il giorno dopo Maria va a casa dei genitori di Andreas dopo pranzo. Sanno già tutto quello che è accaduto e Sofia la rassicura anche quando Maria scoppia a piangere dicendo che è stata colpa sua. Davanti a due tazze si tè Maria si decide a parlare.
"Andreas mi ha detto dell'incidente e di Elena."
Sofia si limita ad annuire.
"Lui non ha poi tutta questa colpa, certo era alla guida ubriaco. Ma se Elena non è più qui non è di certo colpa sua."
"Non sai quante persone me l'hanno detto, Alessio continua a ripetermelo tuttora. Ma non riesco a togliermi quella notte dalla testa. Poi devi sapere anche un'altra cosa."
Maria annuisce e lei continua a parlare:"Elena era una ragazza estremamente infelice prima di incontrare Andreas, a scuola veniva spesso picchiata poi però tutto è cambiato. I suoi genitori litigavano spesso e lei veniva da me quando non sapeva con chi parlare. Era come la figlia femmina che non ho mai avuto e lui me l'ha portata via."
Maria si alza e si avvicina alla porta e dice:"Non so come si sente perché non sono una madre, ma sono una figlia e so meglio di chiunque altro come ci si sente a non avere genitori e Andreas ha disperatamente bisogno di una madre."
Detto questo esce e va all'ospedale.
Si affaccia alla porta della camera e vede Andreas seduto sul letto.
"Posso disturbarti?"dice entrando.
"Certo"dice lui sorridendo.
Maria si siede di fianco a lui e si baciano.
"Ti amo, lo sai vero? Anche quando tuo padre mi picchia, non pensare mai il contrario Mary."
Lei annuisce e risponde:"Anch'io ti amo tanto."
A un tratto bussano alla porta e si affaccia la mamma di Andreas.
Maria si alza ed esce sorridendo.
Passano 20 minuti e poi Sofia esce salutandola.
"Allora?"chiede ad Andreas.
"Tu sei un angelo, grazie mille Mary"
"Cosa ti ha detto?"
"Mi ha detto che era dispiaciuta e che mi vuole bene, sai da quanto tempo non me lo diceva?" Dice Andreas sorridendo.
"L'ho fatto per te"
Maria torna a casa e passano tre giorni quando una sera mentre guarda la tv in casa da sola bussano alla porta. Quando apre si ritrova davanti suo padre.

All my scars are open//Andreas MüllerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora