Capitolo 14

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Eva pov's

Uscii dalla casa di Dylan per cercare di calmarmi un po', avevo bisogno di pensare.
Mi sedetti su una panchina che si trovava a pochi metri dal giardino dell'edificio, che aveva ancora per terra lattine di birra e sigarette.
Guardai il vuoto per alcuni minuti, orami era buio e nel cielo si potevano intravedere poche stelle.
La strada davanti a me era illuminata da un lampione ed era deserta, a parte l'ombra di un signore che probabilmente stava portando il cane fuori.
L'aria fresca mi accarezzava il viso e le gambe scoperte, mi fece venire i brividi e mi fece battere i denti.
Restai comunque lì per una buona mezz'ora, pensavo a mia madre, che non c'era mai a casa, mio padre, non sapevo niente di lui, mia sorella, Jonas, ad Hanna e Dylan e alla loro storia, che in fondo un po' invidiavo, e a Chris, si pensavo a Christoffer e alla nostra "storia" che non può essere chiamata così, un bacio non vuol dire niente no?
Continuai a fissare la strada davanti a me quando una voce mi tolse dai miei pensieri, volevo tanto fosse la sua voce ma quando mi guardi rimasi un po' delusa, quanto curiosa però.
Era Jacopo.

"Hey ciao" disse sedendosi sulla panchina, vicino a me.

"Ciao" dissi imbarazzata
"Scusa per prima, c'è almeno, scusa Chris, non so cosa gli sia preso" aggiunsi poi sussurrando

"Tranquilla, ma voi, ecco.."

"No noi non stiamo insieme" dissi interrompendolo subito, mi girai e lo vidi sorridere.
"Cosa c'è da ridere?" Chiesi curiosa è seccata

"No niente" disse sorridendo e facendo spallucce.

"Ah ok... va bhe adesso vado" dissi per poi alzarmi, ma non ci riuscii, Jacopo mi prese il polso e mi mise sulle sue ginocchia, ero in imbarazzo ovviamente. Cosa voleva fare?
Si avvicinò a me, adesso stavo meglio di prima, ero più lucida, lui pure, sapeva cosa stava facendo e anche io, quindi mi allontanai ma mi strinse la vita talmente forte da non farmi muovere.

"Lasciami" dissi quasi gridando

"No tu no vai da nessuna parte piccola" disse per poi darmi dei baci umidi sul collo, che non volevo.

"Ho detto lasciami per favore" dissi ormai quando le lacrime stavano uscendo dai miei occhi.
Dove voleva arrivare?
Non mi piaceva quello che stava succedendo.
Lui non mi rispose, non mi stava neanche ascoltando ma in quel momentom si alzò dalla panchina e tenendomi il braccio mi trascinò verso un'auto nera non molto lontana da noi.

"Cazzo lasciami" urlai e lui rise guardandomi.
Cercai di liberarmi dalla sua presa ma non riuscivo, era probabilmente il triplo più forte di me e non lo spostavo neanche di pochi centimetri.
Cominciai a dimenarmi e ad urlare ma non c'era nessuno, era tutto deserto da quando la festa era finita, piangevo quando poi vidi Jacopo a terra l'occhio gonfio.

"Prima non ti avevo detto di non toccarla?" Disse sarcastico Chris che si era messo davanti a me.
Mi avvicinò a lui e chiese:
"Stai bene" io annuii sorridendo ancora con le lacrime agli occhi che però in quel momento cessarono di scivolare sul mio viso ancora spaventato.
In quel momento Jacopo si alzò.

"Chris" gridai, però lo feci troppo tardi.
Christoffer era a terra con il sangue che gli usciva da naso e il labbro rotto.

"Piccola vieni con me" disse Jacopo prendendomi il polso, ma riuscii a liberarmi dalla sua presa per poi andare da Chris per aiutarlo ad alzarsi.
Stava malissimo e dovevo aiutarlo.
Mentre si stavano ancora tirando calci e pugni corsi più veloce che potevo in casa di Dylan entrando senza bussare dato che la porta era aperta.
C'erano lui e Hanna che riordinavano la casa.
Ero agitata si poteva vedere a chilometri di distanza.

"Che è successo Eva ?" Chiesero all'uniscono

"Chris, Chris è lì fuori devi aiutarlo Dylan" dissi ancora col fiatone, nel mentre pronunciavo queste Dylan era già corso fuori ad aiutare il ragazzo.
Ci avvicinammo lentamente anche io e Hanna, che mi tranquillizzava con le sue dolci parole.
Quando arrivammo Jacopo non c'era più e lasciando dolcemente la presa di Hanna mi diressi correndo verso Chris e lo abbracciai.
Era sconvolto all'inizio, ma poi dopo pochi secondi si rilassò e mi strinse a sua volta.

"Eva, non ti succederà più promesso" disse avvicinandosi al mio orecchio

"Grazie" risposi sussurrando ancora un po' agitata.

Lui non mi rispose ma mi baciò la fronte e continuo ad abbracciarmi forte, tra di noi non c'era spazio, non avevo più freddo, il calore che si stava formando mi mancava, mi mancava un suo abbraccio, uno di quelli veri e profondi, non i soliti abbracci forzati che uno da alla gente perché vuole essere educato. Lui era sincero.

"Chris accompagna Eva a casa, io e Hanna facciamo il resto" disse Dylan che era di fianco a me.

Salutai la coppia e mi diressi ancora tremando verso la Porsche di Chris.

"Non serve che mi accompagni vado da sola tranquillo" dissi quando eravamo già lontani da Hanna e Dylan

"No tu non vai da nessuna parte, ti hanno già toccato troppe volte sta sera, e non deve succedere di nuovo" disse lui, era in imbarazzo all'inizio ma poi non se ne preoccupo.
"Non accetto un no come riposata" aggiunse infine sorridendo

Io annuii un po' titubante senza rispondere e salii in macchina.
Restavo in silenzio, stavo pensavo...mi immaginavo cosa sarebbe successo se Chris non fosse arrivato in tempo, certamente nulla di buono, tremavo solamente all'idea.
Chris mi prese la mano e io gli sorrisi.

"Tranquilla ok? Nessuno ti toccherà più" disse serio ma con un piccolo sorriso che si stava formando sulle sue labbra.

"Grazie, grazie mille Chris.. io..." ero sincera ad avevo gli occhi lucidi quando pronunciavo quelle parole ma lui mi zitti subito toccandomi con l'indice le labbra,
Fermò la macchina, eravamo già arrivati davanti casa mia, mi guardò qualche secondo e mi diede poi un piccolo bacio a stampo sulla bocca.

"Vuoi entrare?" Chiesi sicura di quello che stavo dicendo, volevo che dicesse di si.

"Sicura?" Domandò

Io annuii sorridendo e lui ricambiato il sorriso entrò in casa mia.

"Vuoi qualcosa da bere?"

"Nono tranquilla sta sera ho già bevuto abbastanza" disse un po' agitato, facendomi ricordare di averlo visto con la biondina, Astrid.

"Senti Chris, scusami" dissi e lui mi guardò confuso
"Scusami per quello che ti ho detto prima, non volevo, ero solo presa dall'agitazione e dalla rabbia, ti ho visto con Astrid e sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso, non lo so perché, non riuscivo a pensare a voi due così vicini, e allora ho baciato quello, volevo scordarmi di te con quella e..." mentre parlavo Chris mi venne vicino, non mi lascio finire di parlare che mi baciò e io non mi staccai, era un bacio casto e tranquillo, uno di quelli che ti serve ogni tanto quando sei di pessimo umore, uno di quei baci che può farti sorridere anche solo pensandoci.
Ci staccammo e lui aveva ancora le mani sul mio viso, guardandomi mi disse:

"non devi scusarti, non hai fatto niente di male, quello che ha sbagliato sono io, pensavo non volessi più parlarmi, non l'avrei sopportato e volevo scordarmi tutto quello che era successo allora ho cominciato a bere, bere e poi sono andato in camera con Astrid, ma non ci ho fatto niente giuro, ti ho visto e ho ripreso a pensare a te, poi vedendoti con quello, volevo ucciderlo appena ti ho vista con lui, adesso anche solo pensare che ti ha sfiorato mi fa incazzare, Eva scusa, perdonami" disse, avevo gli occhi lucidi, per l'ennesima volta in quella serata, mi ero promessa di allontanarmi da lui, di non andare più a queste feste e di non parlargli più, come faccio a non farlo se sono dannatamente attratta da lui ?
Si avete capito bene, mi piace, e anche molto.
Gli saltami addosso abbracciandolo e baciando su tutta la faccia, sembravo una bambina, mi tolsi e lui rise accarezzandomi la guancia.

"Sei messo un po' male, devo disinfettarti" dissi preoccupata.
Mi alzai e lo accompagnai in camera mia e presi dal bagno batuffoli e disinfettante.
Chris fece una smorfia di dolore quando cominciai a cotonare il labbro rotto, era perfetto anche così, mi guardò le labbra e poi mi sorride, io diventai rossa ma anche se sentivo il bisogno non lo baciai.
Mi prese la mano e mi fece cenno di sedermi vicino a lui, così feci.

"Eva ti devo parlare"

A bad boy loves meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora