Capitolo 20

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Eva pov's

Nonostante la mia stanchezza e gli occhi rossi e assonati a causa delle lacrime devo andare a scuola, anche perché c'è mia madre in casa e non voglio sentire le sue lamentele.
Non so ancora quando devo partire, non ho ancora parlato con mia madre e non voglio farlo adesso.
Mi vesto con un leggins, un maglione grigio e le mie solite vans e scendo per uscire di casa.

"Hey tesoro non fai colazione?" Chiede mia madre con un finto tono gentile

"No mamma sono già in ritardo" rispondo seccata.
Esco di casa e mi maledico mentalmente per non aver indossato un giubbotto pesante ma solo una sciarpa.
Arrivata davanti scuola vedo Hanna su una panchina e le vado incontro.

"Ciao" dico mentre mette in tasca il telefono che stava usando, probabilmente per chattare con Dylan.

"Hey" risponde sorridendo
"odio la professoressa Monroe.. ieri mi ha messo solo 6 al compito di scienze ed avevo studiato almeno una settimana prima di quel test.." Aggiunge
O almeno credo stai dicendo questo, non riesco ad ascoltarla.
Chris era un po' più davanti a noi e io lo stavo fissando.
Si lo stavo fissando talmente tanto che i suoi amici stavano ridendo di me.
Nessuno sapeva della nostra "storia" a perte Hanna e credo Dylan.

"Hey mi stai ascoltando?" Chiede Hanna che ormai aveva finito il suo discorso e che si era accorta del mio sguardo puntato verso quella figura con gli occhi colo cioccolato e i capelli mor-

Basta Eva

"Em no.."
"Hanna mi dispiace solo che.."

"Solo che hai litigato con Chris e non riesci a non pensarci vero?" Mi interrompe subito.

"Ma come f-fai?" Balbetto

"Eva ti conosco, e so che hai litigato con Chris vero?"

"Si"

"Perché non gli parli?" Chiede curiosa

"Non credo voglia parlarmi Hanna... ieri sera abbiamo litigato e non potrei parlargli davanti a tutti.. nessuno sa di noi..credo"

"Parlagli Eva...Lo stai fissando da mezz'ora"
"In più non può incazzarsi solo perché non gli rispondi ai messaggi, devi dirglielo, devi dirgli che forse è ripeto forse ti dovrai trasferire"

"Sicura che dovrei parlargliene ?"

"Si Eva e dovresti anche parlare con tua madre"

Suona la campanella e entriamo in classe.
Le ore non passano per niente in fretta e ho bisogno di aria.

"Prof posso andare in bagno per favore?" Chiedo gentilmente al professore che ormai aveva finito la sua spiegazione

"Si vado pure Mohn"
Mi alzai e uscii dalla classe.
Quando avevo bisogno di pensare passavo sempre un po' di tempo sul terrazzo della scuola e infatti andai proprio lì.
Era il mio posto segreto, non credo che lo conosca nessun altro a parte me, o almeno lo conoscono in pochi.
Non è gran che, un enorme spiazzo di cemento con alcuni vasi di piante qua e là, foglie secche sparse e una panchina, vicino al bordo, che ti permetteva di vedere gran parte della città se ti sedevi li.
Pensavo fosse il mio posto, pensavo che il quel momento fosse deserto.
Ma non è così.

"Merda" dico dopo aver aperto la porta.
Chris è lì, seduto, che guarda non so quale punto della città, forse un parco, dove in quel momento dei bambini stavano giocando, resta lì, e posso osservare il suo profilo perfetto: il piccolo naso leggermente all'insù, le labbra sottili e rosa e i suoi occhi color Nutella, non mi stancherò mai di dirlo.
Cercai di andare via chiedendo piano e delicatamente la porta.

A bad boy loves meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora