Cinque

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"Harry! Non sapevo fossi andato a scuola. Non dovevi se non volevi," La mamma di Harry scosse la sua testa, salutando suo figlio con un bacio sulla guancia.

"Lo so." borbottò, "Non v-volevo all'inizio perché n-non v-volevo e-essere s-solo. Ma è andata b-bene," sospirò.

"Veramente? E' andato tutto bene?"

Lui alzò le spalle, mangiucchiando le sue unghie, "Sì, penso, intendo c'erano questi due ragazzi che mi hanno fatto male perché-"

"No. Sai cosa, ti faccio spostare, Harry. Non posso sopportare che ti facciano del male a scuola di nuovo!" esclamò lei, iniziando ad alzarsi. Ma Harry prese la sua mano, fermandola.

"N-no non ho finito! C'era un ragazzo che mi ha aiutato e mi ha parlato e ha p-provato a fare a-amicizia con me. Ha detto che p-potremmo essere amici, mamma! No-non ho tanti amici," le disse, balbettando a quanto velocemente avesse parlato e borbottando l'ultima frase. E i suoi occhi si addolcirono mentre sospirava pesantemente, tirando Harry in un abbraccio.

"Solo, dì a qualcuno se o quando vieni picchiato, okay? E se continua, ti faccio trasferire," disse severamente, e lo allontanò così che lei potesse fare le sue faccende.

Harry sospirò, e si lasciò cadere sul suo letto, chiudendo i suoi occhi per un secondo. E quando il suo cellulare suonò, non aprì neanche gli occhi, fece scivolare il suo pollice in mezzo allo schermo per rispondere. "Pronto?" chiese.

"Harry! Come è andata nella nuova scuola?" sentì la voce di Liam.

"E' stato okay. Ho incontrato qualcuno," gli disse impacciatamente.

"Qualcuno che ti piace o un amico?" Liam ridacchiò, e la faccia di Harry sbiancò al pensiero. Non gli era mai piaciuto condividere cose tipo quelle, ma quando ci pensò, Louis era maledettamente e piuttosto carino per lui.

"Solo un amico," mentì, sedendosi e portando le coperte sopra ai suoi piedi freddi.

Parlò a Liam per altri dieci minuti prima di riattaccare, affermando di dover fare dei compiti di matematica, che trovò molto semplici. Non aveva pensato che avrebbe ricevuto compiti per il suo primo giorno, ma le cose funzionano diversamente in posti diversi.

Tirò fuori il suo blocchetto per disegnare da sotto il letto, dove lo teneva così nessuno l'avrebbe potuto vedere, e prese una matita a caso. Non sapeva cosa avrebbe disegnato, ma ebbe un'idea, e iniziò. La sua idea era di provare e disegnare almeno uno schizzo di quando i due ragazzi lo stavano menando. Pensò che avrebbe fatto sì che le persone lo guardassero, e immaginare, be' questi bulli sono mediocri. E possibilmente fare qualcosa per questo. Ovviamente poi avrebbe dovuto far vedere il disegno alla gente, e non sarebbe stato semplice per lui.

"Harry, ti dispiacerebbe uscire e comprare un po' di cibo per i gatti? Lo stiamo finendo!" sua madre lo chiamò dalle scale, e lui grugnì e mise a posto le sue cose, assicurandosi che niente fosse in disordine, e si diresse in fondo alle scale.

"Vieni qua, Molly!" tubò, guardandosi intorno finché non individuò il gatto bianco e grigio nel divano, e la prese in braccio. "Ora dov'è Mittens?" si chiese, guardando intorno alla sala. Ma si fermò improvvisamente, ricordandosi dove fosse il posto preferito dell'altro gattino. La trovò distesa sopra al suo cuscino, e prese il gattino nero con le zampette bianche dal letto, tenendola in braccio insieme a Molly. "Siete così carini voi due," mormorò, baciando le loro teste e scendendo di nuovo le scale.

"Posso portarne uno al negozio con m-me?" chiese alla madre, vedendola in cucina.

"Sì, penso," sospirò lei, non togliendo gli occhi dai fornelli. Lui alzò le spalle, mettendo Molly nel divano di nuovo siccome era vecchia e disprezzava il negozio di animali.

"Sei proprio una sofferenza," Harry borbottò al gatto, mentre lei provava a salirgli sulla spalla. Dovette posare a terra la borsa con il cibo, e sollevarla dalla sua spalla. Era così piccola, poteva distendersi su una mano di Harry senza problemi. E questo fu quello che fece. La tenne in una mano, stringendola dolcemente al petto.

Okay, adesso facciamo questo, pensò mentre andava verso la cassa.

"Harry?"

Congelò al suono del suo nome, girandosi indietro con cautela. Sospirò, lievemente di sollievo vedendo che era solo Louis, il ragazzo che non gli ha fatto del male. "Hey, non mi aspettavo di trovarti qua," gli sorrise, "Ti avrei, uh, battuto il cinque o il pugno o qualcos'altro ma sembra che hai le mani occupate," ridacchiò.

"Uh, si.." Harry annuì goffamente.

Non vuole toccarti, perché dovrebbe in ogni caso?

Louis parlò di nuovo, uccidendo un po' di tensione, "Ho anche io un animaletto, abbiamo trovato recentemente un cane in un rifugio, quindi stiamo prendendo un paio di cose per lui, le mie sorelle han-"

"Boobear! Charlie sta tirando troppo forte per me!" si girò indietro improvvisamente, vedendo due ragazze simili ed un cane di giusta e media misura legato venire in avanti. Harry provò a non ridere al soprannome, e trovò carino da parte delle sue sorelle il fatto di chiamarlo in quel modo.

"Lo prendo io. Andate a cercare qualche giocattolo o qualcos'altro per lui," disse alle due ragazze, prendendo il guinzaglio e facendo sedere il cane. "Scusale, comunque questo è il mio cane," sorrise, accarezzandogli dietro le orecchie.

"E' c-carino."

E anche tu, Louis pensò, ma se lo tenne per sè.

"E anche il tuo gatto! E' così piccolo, ti entra in una mano!" ridacchiò, indicando il piccolo gattino nella mano di Harry.

"Uh, si... Il suo nome è Mittens perché le sue zampe sono tipo... Mittens," *
alzò le spalle, sentendosi chiuso in se stesso.

Louis gli parlò per qualche minuto praticamente finchè le sue sorelle non lo trascinarono via.

"Ci vediamo a scuola!" disse

"O-okay," Harry sospirò, "Okay."

* Mittens = guanti.

penso che i prossimi aggiornamenti ritarderanno leggermente perché sto cercando di uscire con amiche, fare i compiti / studiare in conclusione quindi devo trovare un modo per tradurre e farlo più velocemente. colpa mia. scusate. detto questo, grazie per i voti e i commenti.

all the love x

scars ❃ larry || italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora