I ragazzi arrivarono in biblioteca. E passarono le due ore seguenti là dentro. A Harry piaceva, la compagnia di Louis. perché era bravo a capire le persone. E poteva dire che Louis voleva veramente stare lì con lui. Che si stava veramente divertendo con Harry e E non solo parlandogli perché si sentiva obbligato a farlo. Non sapeva perché, tuttavia. non sapeva perché il suo nuovo amico era diventato suo amico. O se loro erano affatto amici.
"Uh, Louis?" Harry gli chiese, armeggiando con le sue dita mentre oziavano nell'angolo posteriore della biblioteca gigante, sedendo sul tavolo e nella sedia parlando. E Harry ammiró Louis mentre faceva lo scemo, non curandosi se veniva scoperto per essersi arrampicato in cima ad una libreria.
"Si, Harold?" sorrise.
Harry lo guardò male, perché Louis sapeva che Harold non era il suo vero nome, e quello lo infastidiva, "B-beh uhm, n-noi siamo tipo, a-amici?" chiese cautamente, fissando il pavimento schifoso ricoperto con la moquette marrone. non voleva guardare in alto verso il ragazzo più grande, spaventato che potrebbe ridere di lui e dirgli che non sarebbe mai stato suo amico. O che lui non sarebbe mai stato in grado di avere amici, e che le persone fingono che a loro lui piaccia, perché lui è inutile.
"Lo spererei," Louis annuì, "È così, se tu vuoi," chiese, e anche se amava i ricci selvaggi di Harry, imprecò a come essi bloccassero la vista della sua faccia quando lui guardava in basso.
Harry guardò in alto, annuendo, "V-voglio che n-noi l-o s-siamo," concordò, "Ho s-solo u-un amico q-quindi," gli disse, mordendosi il labbro imbarazzato.
È perchè non piaci alle persone
"Beh, adesso ne hai due," Louis annuì con un sorriso, "Potrei presentarti ad alcuni dei miei amici più cari. Sono sicuro che gli piacerai."
"N-non s-saprei," Harry sospiró, contraendo il labbro.
"Perfavore!" scongiurò, "perfavore perfavore perfavore perfavore perfavore perfavore perfavore perfavore!" piagnucolò, e Harry strinse gli occhi, gemendo in risposta.
"O-okay, okay," si arrese, aprendo i suoi occhi e girando la testa verso Louis, che era già saltato giù da dove stava seduto.
"Forza, andiamo! È quasi l'ora di pranzo comunque . Niall ti amerà, ama praticamente tutti, quel ragazzo," fece una risatina, prendendo la mano di Harry e tirandolo gentilmente giù. E Harry si sentì bene per il fatto di venir trascinato in giro da Louis, perché sapeva che non era in un cattivo o negativo modo. Era per una buona ragione.
Ma quando la mensa fu davanti ai loro occhi, il sorriso di Harry vacillò, e diventò nervoso. Si fermò all'entrata della mensa, armeggiando con i suoi piedi. Perché non aveva mangiato più di una barretta ai cereali le mattine in due settimane. E anche ora non mangia nemmeno al bar. Quindi essere in una stanza grande con più di duecento ragazzi e oltre duecento pranzi pieni lo fecero sentire debole alle ginocchia e fece agitare il suo stomaco.
"I-io uhm," balbettò, guardandosi i piedi.
"Vieni?" Louis chiese preoccupato, facendo un passo verso Harry.
"Uhm, I-io solo, I-io non m-mangio," borbottò, e sperò che fosse abbastanza silenzioso da non farsi sentire da Louis. Ma si sbagliava, e Louis era un po' sbalordito e confuso. Perché se dici a qualcuno che non mangi, loro non pensano automaticamente a "muoiono di fame". Loro pensano molto probabilmente a "beh cosa significa? non mangiano a pranzo? o non mangiano per nulla?". Confonde le persone a volte, e non si preoccupano di chiedere di questo.
Ma non era quello che non fece preoccupare Louis di chiedere. Era che era spaventato. Perché Louis aveva notato che Harry era estremamente pelle ed ossa, e poteva dire che non era salutare per un ragazzo come Harry essere così piccolo. Non che cambiò la sua idea sull'alto ragazzo dai capelli ricci, pensava ancora che fosse tutto carino e timido e gentile e bello. Ma non voleva offendere Harry, o accusarlo e sbagliarsi. Quindi fece scena muta.
"Non devi eh, mangiare. Siediti con noi, okay?" chiese, e Harry sospirò. Perché non voleva sedersi in una stanza con un sacco di cibo unto che fa ingrassare intorno a lui, cosa che a volte non lo faceva stare bene. Gli veniva da vomitare, al solo pensiero di quando ancora più grasso sarebbe potuto diventare se solo avesse mangiato un po' di quei cibi disgustosi, anche se a lui serviva veramente quel grasso. Ma sapeva anche che voleva amici, e che voleva che Louis fosse suo amico e che uscisse con lui, e voleva uscire con lui. Quindi ci pensò, e realizzò di avere due opzioni. Uno: poteva tirar fuori una scusa inutile e far pensare a Louis che non gli piaceva e non voleva parlargli più, o due: poteva rassegnarsi e sedersi con Louis e i suoi amici, che doveva ancora incontrare.
Naturalmente, Harry optò per la seconda, "Okay," quasi sussurrò, e seguì Louis nella mensa affollata.
vi chiedo di aver pazienza con gli aggiornamenti perché i capitoli sono parecchio lunghi e devo trovare tempo per tradurli e spesso non riesco a farli in una volta e basta. la maggior parte delle volte contengono dei discorsi che cerco di cambiare per fare in modo che in italiano escano meglio(?). quindi beh. niente hahah
comunque grazie per i commenti, ripeto: la storia non è mia. non ho nessun merito se non quello della traduzione.
per qualsiasi cosa chiedete, non vi mangio.
-mit.
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scars ❃ larry || italian translation
FanfictionDove Harry Styles ha tante tante cicatrici nei suoi polsi e nelle sue braccia, e sente voci nella sua testa, e Louis vuole solo aiutare e possibilmente baciare le sue preoccupazioni. TW: violenza, bullismo, disturbi alimentari, autolesionismo. cover...