Dieci

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Harry finì per andare a scuola il giorno dopo, perché sua madre pensò che lasciarlo a casa quando sua sorella era a scuola e i suoi genitori a lavoro, non sarebbe stata una buona idea. Anne era assolutamente terrorizzata di quello che suo figlio stava facendo a se stesso, e voleva così fortemente mandarlo da un terapista, e fargli parlare dei suoi sentimenti come dovrebbe fare. Ma lei non poteva semplicemente obbligarlo a fare qualcosa che lo avrebbe fatto diventare più depresso. Farebbe solo peggiorare le cose.

Mentre Harry camminava in corridoio, si accorse dello sguardo persistente e distante di un professore e camminò un po' più veloce. Sapeva che loro erano preoccupati per lui. Che loro avevano assistito o erano stati informati su cosa Zayn avesse fatto quel presunto giorno. E a lui non piaceva. Non voleva che loro sapessero cosa era successo o cosa succede sempre. Non si era mai fidato dei professori. O di nessun altro a parte sua sorella, sua madre, e Liam.

"Hey," trasalì, essendo chiamato da una vivace castana. Anche con quel dolce sorriso lei che indossava, lui tremava di paura lo stesso. "Ti è caduto il quaderno," disse, allungandoglielo. Lo prese attentamente, annuendole leggermente prima di andarsene.

Girò l'angolo, un sospiro uscì mentre si appoggiò con la schiena al muro. Era ora della sua lezione di Matematica, una materia che amava così tanto e disprezzava allo stesso modo. Era sbalordito dalle equazioni e robe simili, e amava fare tutto ciò che comprendesse la matematica. Ma non gli era mai piaciuto andare a lezione, perché nella sua vecchia scuola era il posto in cui Marcus e il suo gruppo di stronzi lo prendevano di mira sempre nei più piccoli dei modi. Tecnicamente era in questa nuova scuola da una settimana e mezzo adesso, anche se era a scuola fisicamente solo per quattro giorni, ed era stato alle lezioni di matematica solo una volta.

Ma era tenace in fondo, e si avviò in aula, testa bassa e schiena curvata. Trovò una sedia verso il retro, velocemente sedendosi. Non prestò molta attenzione alla lezione, faceva solo il suo lavoro silenziosamente, scarabocchiando nel quaderno che teneva forte nelle sue mani.

"Sei in ritardo," disse il professore, sorprendendo Harry appena alzò lo sguardo dal suo lavoro, vedendo il professore sospirare allo studente che era entrato in classe. Era Louis.

Harry deglutì, appena Louis guardò intorno alla classe, notando Harry e sorridendo. Gli camminò incontro, prendendo il posto vuoto vicino a lui e appoggiò le sue cose. "Non sapevo seguissi queste lezioni. Pensavo fossi uno studente del terzo," sussurrò.

"B-beh, I-io sono s-salito d-di un grado," borbottò.

"Lo so. Mi ricordo che me lo dicesti. Hai l'età di uno studente del secondo anno che è stato spostato in terza," Harry annuì, "ma questo è il livello più elevato," disse a Harry con un sorriso stupito, suonando confuso.

Harry alzò le spalle ,"M-matematica è-è l-la mate-materia in cui v-vado meglio," disse silenziosamente.

"Figo," Louis annuì, guardando il suo stesso lavoro. La lezione volò dopo di quello, per Louis. Ma Harry non riusciva a smettere di pensare a come probabilmente lui sarebbe stato preso a botte subito dopo la lezione di matematica, come sempre. Come se fosse routine. Cosa che per Harry, lo era.

La campanella suonò, facendo trasalire Harry al suono tagliente. Si alzò, silenziosamente raccogliendo le sue cose. E vide Louis aspettarlo. Ne era grato, ma timoroso che qualcosa di brutto potesse succedere.

Uscirono dall'aula, e Harry vise quasi subito Sam, l'altro ragazzo che l'ha pestato insieme a Zayn. Come d'istinto, piagnucolò, e si ritirò accanto a Louis, prendendo il suo braccio stretto mentre il suo respiro divenne irregolare con terrore.

"Cosa c'è che non va?" Louis chiese.

"S-Sam," mormorò. Louis alzò lo sguardo, vedendo il ragazzo alto e muscoloso camminare verso la loro direzione, fissandoli. "I-io h-ho, n-no, I-io n-non po-posso, o-"

"Hey hey, va bene. Non lascerò che ti faccia del male, okay?" assicurò Harry, interrompendo il suo mormorio e prendendo la mano tremolante di Harry. Harry alzò lo sguardo su di lui, ingoiando e annuendo leggermente, stringendo la mano di Louis un po' più forte. Gli piaceva la sensazione della mano piccola di Louis stringere la sua più grande fortemente, in mezzo a loro.

"Frocio." Sam ringhiò appena passò accanto a loro, stava per dare un colpo alla spalla di Harry, ma Louis lo tirò al suo fianco, avvolgendo il suo braccio attorno a lui. E poteva sentire le lacrime scaturire nei suoi occhi a quell'offesa.

Brutto frocio

Sei solo una checca maledetta, Harry

Nessuno vuole un frocio accanto

Nessuno ti ama

Premi sulle tue ferite aperte

Harry strinse i suoi occhi, chiudendoli, stava raggiungendo il suo polso sotto le sue maniche, e imprecò contro se stesso quando sentì la fascia in quel modo.
Ma doveva ascoltare quello che loro volevano, e provó a scartare un po' la fascia.

Louis notò quello che Harry stava provando a fare. E vide le lacrime nei suoi occhi. Quindi prese velocemente la mano di Harry, stringendola forte nella sua. "Hey, non farlo. Non toglierla. Non farti male. E non ascoltare quello che lui o qualsiasi altra persona dice. Si sbagliano. Vogliono solo far sentire la gente triste, quando sono loro. Non ti meriti di essere triste, okay?" alzó le sue sopracciglia, e lasciò la mano di Harry per rimuovere una lacrima vagante prima di lasciare cadere il suo braccio sul suo fianco.

A Harry non piaceva. Gli piaceva la piccola mano di Louis che stringeva la sua, e voleva stringerla di nuovo. Non voleva sentire la sua mano vuota come era spesso, perché la volta in cui sentì come fosse avere la mano stretta, ne voleva di più. "Hey," borbottò maggiormente a se stesso, guardando in basso, e raggiungendo la mano del ragazzo più grande. Louis sorrise a quel gesto, e unì la sua mano con quella di Harry, stringendola.

"Ti piace tenermi la mano, vero Harry?" Louis fece un sorrisetto, facendo una risatina leggera.

Harry arrossì follemente, guardando il pavimento mentre iniziavano a camminare. "A-abbiamo g-ginnastica," Harry disse silenziosamente, "I-io s-sto s-spesso nella bibl-biblioteca p-per g-ginnastica ma t-tu puoi a-andare," gli disse Harry imbarazzato, fermandosi prima della palestra e lasciando la mano di Louis così che potesse andare.

Louis annuì. Questo era perché non l'aveva mai visto a ginnastica. Non ci aveva mai pensato, ma ora l'aveva realizzato. "Vengo con te," Louis sorrise, e andò nella parte opposta, verso la biblioteca. Harry rimase lì, esterrefatto, e non realizzò stesse ammirando Louis finché il ragazzo più grande si fermò e si girò. Sospirò e camminò drammaticamente con passo pesante verso Harry, prendendo la sua mano e trascinandolo per il corridoio. "Dai, andiamo, Harry."

scusate se non ho aggiornato, ho avuto diciamo problemi tecnici (?).
mi sono sentita male , avevo vomitato e poi per un calo di pressione sono svenuta, e ho vomitato per la terza volta (tutto questo giorni fa).

ma comunque adesso sono viva e vegeta (goku no) .

e niente grazie per i commenti, voti e visualizzazioni!

ovviamente i complimenti vanno tutti alla vera autrice, io mi limito solo a tradurre il suo libro.

con questo, ci rileggiamo!

scars ❃ larry || italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora