Ventitre

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I ragazzi stettero insieme tutto il giorno, non facendo niente se non vagabondare e nel caso di Harry, essere impaurito, ogni volta che il cane di Louis, Charlie, saltava su di lui. Preferiva i gatti di gran lunga. Quando Harry fu riaccompagnato a casa erano già le otto di sera.

"Com'era la casa del tuo amico?" Anne chiese mentre suo figlio entrò, sapendo avesse dormito a casa di uno dei ragazzi, ma non consapevole che avesse saltato scuola. Lei sperava segretamente che non fossero solo amici siccome sapeva del loro bacio all'ospedale.

"Bella," sussurrò, contemplando se dovesse dirlo a sua madre o no. Ma non potè resistere. "Mi ha chiesto di diventare il suo ragazzo ieri sera," disse velocemente, un sorriso nacque sul suo volto.

Anne sussultò, "Oh, tesoro, sono così felice per te!" tubò, stringendo suo figlio, che in cambio, si scansò da lei, le sue ammaccature venivano schiacciate e non si sentì comodo con la vicinanza. Ma le sorrise, facendole sapere che fosse tutto okay prima di entrare in camera. Sospirò appena chiuse la porta, e si appoggiò contro di essa.

Non si sentiva bene. La sua mente lo tormentava, e lo sapeva che fosse perché non aveva preso le pillole quella mattina perché era da Louis. Non voleva essere un peso per il ragazzo più grande, e quindi non ne aveva fatto parola. Però ora che era a casa non poteva prenderle più , e passò una mano fra i suoi capelli, tirandoli.

Non ti preoccupare di prenderle adesso

Non farlo

Tagliati, Harry

Aiuta, aiuta sempre

Harry scosse la testa, i suoi occhi stretti mentre dava un'occhiata alla porta. Vedendo che non c'era nessuno, vagò verso il bagno, chiudendo la porta dietro di sè.

Guarda nello specchio, ragazzo schifoso

Guarda quanto sei grasso e incasinato

Sei solo un frocio

Inutile

"Stop!" urlò, la sua schiena colpì il muro, "stop stop stop stop!"

La sua respirazione era rigida. La sua testa pulsava e le sue braccia prudevano. Quindi allungò la mano, le sue mani tremavano quando fece presa sull'oggetto.

Fallo

Tagliati

Te lo meriti

Harry pianse, le sue lacrime infradiciarono le sue guance mentre portava il metallo alla pelle. Non voleva. Non voleva farsi male. Perché dopo Louis l'avrebbe saputo, e l'avrebbe deluso. Harry non lo voleva. Sapeva che a Louis piaceva, e non voleva che pensasse che lui fosse ancora più inutile e debole di prima. Aveva detto a Louis che si sarebbe sforzato, e che avrebbe provato a non tagliarsi di nuovo.

Sbrigati, Harry

Fatti male

Non piaci a nessuno comunque

Non farebbe nessuna differenza

Tagliati le braccia

"No!" Harry singhiozzò, arrotolandosi, le sue nocche erano bianche da quanto stringeva la lama tagliente. "Non voglio!" esclamò, "L'ho promesso" mormorò. "L'ho promesso a Louis!"

A Louis non importa di te

Ha detto che i tagli ti rendono ciò che sei,

Dagli ragione, fanne di più e mostragli cosa sei veramente

Un frocio inutile

Iniziò a portare la lama al suo polso, e strinse gli occhi, piangendo più forte,  deluso di se stesso quando sentì il metallo freddo contro la sua pelle. "No!" urlò, e lanciò l'oggetto energicamente attraverso il bagno, immergendo la sua testa fra le ginocchia, non disturbandosi di guardare come il rasoio avesse colpito il muro, spezzandosi in due.

Prima che lo sapesse, Anne arrivò correndo, quasi scoppiando in lacrime alla vista che si trovò davanti. Ma si abbassò, prendendo suo figlio tra le sue braccia e cullandolo avanti e indietro, zittendolo.

"N-non volevo, m-mamma, non volevo," pianse leggermente, gocciolando sul petto di sua madre.

"Shh, piccolo, lo so, lo so," tubò, baciandogli la testa ripetutamente.

"M-mi di-dispiace."

"Lo so, va bene, dormi, amore," mormorò, allungando la sua mano contro la sua mentre lo abbracciava, stringendolo finché non si addormentò.

scars ❃ larry || italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora