Trentuno

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Le cose passarono così per i seguenti quattro giorni, quindi quando mancava un giorno al ritorno del suo ragazzo, Harry era un disastro.
Si era tagliato di nuovo, e non poteva sopportarlo. Le voci erano solo peggiorate anche con la sua medicina. Non ci provava nemmeno a dirlo al suo ragazzo, no, mai. Non voleva farlo, non poteva.
Le persone lo fissavano e lo prendevano in giro costantemente. Non c'era niente da fare per lui. Non lo diceva a nessuno, neanche a Danielle o Josh, che in qualche modo non erano riusciti ad accorgersi degli altri studenti che ridevano di lui.

Non obbiettava nemmeno alle botte. Anche se a volte implorava per aiuto, non c'era niente da fare quando due ragazzi forti lo bombardavano ogni volta che era da solo. E il fatto che le voci fossero peggiorate non aiutava, per niente.
Ed esse erano a favore delle botte. Quindi lui si arrendeva, ogni volta.

E questo fu quello che portò a Harry ad aggiungere altri quattro tagli al suo polso in quei giorni. E fu quello che lo portò a piangere fino ad addormentarsi, ogni notte. E lo portò a volere Louis sempre più, nonostante la sua apparenza. 

Tuttavia si svegliò prima del dovuto il giorno che Louis tornò a casa, vestendosi e criticando il suo corpo per un paio di minuti prima di tornare in sé e correndo per le scale. Mangiò quel che poté, che consisteva in una banana e un goccio di latte. Non poteva evitarlo. Sapeva che qualsiasi cosa che mangiava sarebbe finita nel gabinetto a causa del suo nervosismo e dell'emozione.

"Harry, amore, forza," Anne chiamò, aspettando alla porta. Harry sospirò e passò una mano fra i suoi capelli prima di prendere il telefono e andare da sua madre. "Sei elettrizzato di vederlo di nuovo?" chiese la donna, sorridendo a suo figlio, che sorrise timidamente e annuì.

"Mi manca," mormorò, guardandosi il grembo per vedere i messaggi che stavano arrivando.

Louis: Mi manchi babe! Atterriamo fra venti minuti. Devo andare, a tra poco :**

Harry ridacchiò, e stava per rispondere quando mosse il suo braccio in un modo che fece strofinare la manica della sua maglia contro i suoi tagli. Sibilò per il dolore, e strinse il suo braccio, volendo alzare la manica finchè non si ricordò che sua madre era lì con lui.

"Stai bene, Harry?" Anne chiese, guardandolo. Lui si morse il labbro, e annuì, lasciando la mano sul suo grembo fermamente.

"Si," sussurrò, e chiuse gli occhi.

Infine i due arrivarono all'aeroporto, trovando Jay e Lottie che stavano aspettando nel punto dove i passeggeri sarebbero usciti. Jay salutò Harry con un sorriso, mentre Lottie era troppo occupata col suo telefono, ovviamente stanca. Harry non ci fece caso, se non fosse stato per Louis, anche lui sarebbe stato mezzo addormentato. Quindi aspettò in piedi, un po' goffo giocando con le sue dita e guardandosi i piedi nervosamente mentre aspettava.

Non sta tornando per te

Non ti vuole vedere. Ti odia

"No," Harry mormorò in disaccordo, tuttavia nessuno lo notò tranne sue madre, che gli accarezzò dolcemente la schiena, non notando che non stesse migliorando la situazione, o come quanto il piccolo gesto lo stesse ferendo così tanto.

Quelle ferite sono lì per un motivo Harry

Lei lo sta peggiorando per mostrarti quanto ti detesti

"Ciao, angelo," parlò una voce, e gli occhi di Harry si spalancarono. Alzò lo sguardo, vedendo il subdolo ragazzo che si era avvicinato di soppiatto verso di lui, senza essersene accorto. Sorrise, e avvolse le sue braccia attorno a Louis, affondando la sua testa nel collo del ragazzo.

"Ciao, Louis," respirò, sospirando di felicità.

Il ragazzo più grande ridacchiò, e si staccò per guardare il volto di Harry, "Mi sei mancato," gli disse, e baciò dolcemente il suo ragazzo. Harry ricambiò, e fu lui ad approfondire il bacio, cosa che a Louis piacque.

"Mi sei mancato anche tu," borbottó contro le labbra di Louis, baciandolo di nuovo a stampo mentre il ragazzo più basso sorrise, e poi ridacchiò.

"No, sei mancato di più a me. Senza nessun dubbio, angelo mio," Louis appoggiò la sua fronte contro quella di Harry, e lo baciò di nuovo.

❁❁❁❁

"Harry, cosa c'è sotto il trucco," Louis mormorò timorosamente, sedendosi sul letto di fronte al ragazzo. Ovviamente sua sorella non gliel'avrebbe messo, e ciò significava che Harry l'aveva fatto da solo, e ne derivava il fatto che non voleva che nessuno sapesse perché si fosse truccato. Louis ebbe un'idea in mente sul perché il suo ragazzo avrebbe messo del correttore attorno al suo occhio, ma sperò fortemente che non ci fosse una ferita a forma di pugno sotto.

Harry sussultò, e scosse la testa, "N-niente-"

"Harry, perfavore," sussurrò, e si morse il labbro, "è okay. Qualunque cosa sia, è okay, puoi dirmelo. Non ti giudicherò o cose simili," Louis persistette, prendendo la mano del suo ragazzo.

Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime, "Zayn," gracidó, la sua voce che si spezzava, "e S-Sam."

Louis fece sedere immediatamente Harry sulle sue gambe, e lo abbracciò, baciando la sua tempia ripetutamente, "Mi dispiace, sarei dovuto essere qui a proteggerti,"

"Non è colpa tua," mormorò, "mi ha detto che se te l'avessi detto, mi avrebbe fatto male, ma avevo paura di dirtelo. Poi lui e Sam mi hanno menato."

Louis fece alzare lo sguardo a Harry, e prese il suo viso fra le mani, "Non spaventarti mai più a dirmi qualsiasi cosa, angelo, anche se mi dici che non vuoi più stare con me, non essere terrorizzato dall'idea di dirmelo."

"Non vorrei mai non stare con te."

"Lo so, ma ancora. Posso sopportare tutto quello che vuoi dirmi anche se non vuoi. Dai," borbottò, e guidò Harry a togliersi la maglia, al quale dapprima protestò, ma poi si arrese, piangendo mentre le sue braccia venivano scoperte, tagli e tutto.

"Scusa, scusami tanto," Harry frignò, la sua voce non era più alta di un sussurro, "Non ho potuto evitarlo," gli disse.

"Oh, Harry," la voce di Louis si spezzò nel momento in cui portò le braccia piene di tagli alle sue labbra, baciandole dolcemente. "Odio vederti così distrutto," spiegò, e poi guardò il petto di Harry, non sicuro se la sua costola facesse male, ma sapendo che i punti viola nel suo petto dovevano essere dolorosi.

Poi Harry lo lasciò pressare dei leggeri baci sui suoi lividi, e guardò mentre lo stava spogliando. Non era niente di sessuale, niente di quello. Era solo un gesto d'amore. Uno che Harry avrebbe lasciato fare a Louis, e solo a Louis.

"Sei così bello, Harry," Louis gli disse, prendendo la sua faccia fra le mani prima di lasciare le sue mani scivolare giù dal collo fino ai fianchi. Harry lasciò le sue mani girovagare gentilmente nei suoi fianchi, e Louis abbracciò il ragazzo, stringendolo a sè. "Tutto di te è così dannatamente bello," scosse la sua testa, le sue mani trovarono posto nella nuca di Harry mentre abbassò la testa per incontrare la sua, le sue labbra pressate insieme. Harry lo baciò immediatamente, i suoi pensieri volarono via dalla sua mente, essendo folgorato dal ragazzo meraviglioso davanti a sè.

Louis prese il labbro inferiore del ragazzo in bocca, succhiandolo prima di lasciar che la lingua di Harry vagasse sulle sue labbra. Si lasciò scappare un piccolo gemito, e non poté evitare di far cadere le sue mani sui fianchi del ragazzo. A Harry non importò, amava qualsiasi cosa Louis gli facesse. Sia quando gli diceva quanto gli piacesse, che quando lo baciava come se fosse l'ultima persona rimasta, o anche quando lo chiamava con il semplice soprannome angelo. Amava tutto ciò.

CE L'HO FATTA SLEKSJDHAH

scars ❃ larry || italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora