capitolo diciannove

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La pioggia cade incessante contro le finestre, il freddo si fa sentire fin dentro le ossa e ora che Andreea è partita la casa sembra stranamente vuota e silenziosa

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La pioggia cade incessante contro le finestre, il freddo si fa sentire fin dentro le ossa e ora che Andreea è partita la casa sembra stranamente vuota e silenziosa.
È passata una settimana da quella telefonata, e di André nessuna traccia.

All'inizio ero furiosa e aspettavo una sua telefonata per dare sfogo a tutta la mia rabbia, ma lui non ha mai telefonato e ora mi sento solamente tanto triste.

Il campanello suona facendomi sussultare, mi alzo e quasi cado nel andare ad aprire ho le gambe molli e il cuore in gola, cosa gli dirò mai?
Apro la porta e rimango impalata come una statua.
"Spero di non disturbare" Jennifer mi fa un tenero sorriso e aspetta una mia risposta, era molto tempo che non la vedevo e sembra molto sciupata.

"Entra pure, infondo questa è casa tua" le dico facendomi da parte.
"Vedo che non sono l'unica con manie di depressione" dice notando che ho tutte le luci spente e se non fosse per la luce del camino non si vedrebbe nulla.
"Ma no stavo solo riposando" le dico con un sorriso tirato.
"Alle tre del pomeriggio nel tuo giorno libero?" Chiede con fare indagatore.

"Come mai da queste parti?" Le chiedo accendendo la luce e andando in cucina per fare un thè.
"Ero stanca di stare sola in casa, André è ancora all'estero, Isabella è andata a trascorrere qualche giorno con lukas e Maicol, beh lui è impegnato" dice abbassando lo sguardo e mordendosi un labbro presa da una forte tristezza, dio quanto la capisco.

"Piove ancora, che ne dici se ci mettiamo a fare un dolce?" Le chiedo pensando a quando da ragazzina mio padre mi preparava sempre una torta se ero triste.
"Un dolce?"
"Si una torta al cioccolato, Andreea è partita ieri sera e ho ancora la dispensa piena di cose che dovevamo cucinare"

"E torta sia" dice togliendosi il capotto e legandosi i capelli che ora sono più lunghi e di un castano vivo.
"Ho ripreso il mio colore naturale" dice notando che la osservo.
"Ti sta meglio" le dico iniziando a prendere l' occorrente per fare la torta.

Tra le risate e le chiacchiere prepariamo la torta lasciando che il pomeriggio passi sereno, è rilassante parlare con lei, anche se evitiamo con molta attenzione l'argomento amore.
"E lui mi fa, hey baby vuoi provare un brivido bestiale tra le gambe? E io gli rispondo - penso che sia un ottima idea- così gli rubo la moto e lo lascio sul marciapiede" conclude Jennifer facendomi morire dalle risate.

"Oddio, e avevi solo sedici anni?" Le chiedo respirando appena.
"Più o meno si" risponde mordendo una fetta di torta.
"Però ora parlando seriamente" dice tornando seria.
"Andreea la deve smettere di litigare con tutte, le ho parato il culo più di una volta, fortuna che il responsabile dell' azienda in Francia fa riferimento sempre a me, altrimenti sarebbe già stata licenziata" mi guarda e stringe le labbra in una linea sottile.

"Mi dispiace, so che non è un comportamento professionale e che ha sbagliato a chiudere quella ragazza nel bagno per ore, però quella si è permessa di insultarla" le rispondo rammaricata.
" lo so cosa ha fatto e per questo mi sono arrabbiata se Andreea faceva rapporto potevo intervenire diversamente" sospira e si alza osservando il cielo cupo attraverso il vetro.

"Mi ricorda molto me la tua amica, e non voglio che si cacci nei guai se puoi parlale tu, ti ascolterà sicuramente" sembra la tristezza in persona e me ne dispiace, a differenza di quello che vuol far vedere è una donna molto fragile e sola, un po' come me.

"Ordiniamo una pizza?" Chiede così all'improvviso che salto dalla sedia spaventata.
"Hai appena divorato quasi tutta la torta" le dico perplessa.
"Quello è solo uno spuntino" dice sorridendo, ho l'impressione che non sorrideva da molto.

Prendo il telefono e sotto ordinazione di Jennifer chiamo tre pizze con gusti diversi. Prendo diverse coperte e cuscini e li sistemo a pochi metri dal  camino e accendo la televisione.
Il fattorino consegna le pizze e ci sistemiamo davanti al televisore.
"No, neanche questo, oddio cambia canale!" Dice ad ogni film

"Oh Jennifer ti prego scegli un film e facciamola finita!" Le dico sfinita sentendola brontolare.
"Hai veramente intenzione di mangiare tutta questa pizza?" Le chiedo sgranando gli occhi mentre annuisce e mastica un pezzo di pizza ai peperoni.
"Forza mangia anche tu" dice afferrando la birra per aiutarsi a ingoiare meglio.

Sorrido prendendo una fetta di pizza con la mozzarella e mi rendo conto che probabilmente non mangia molto in questo periodo, è magrissima e ha delle occhiaie molto evidenti.
Restiamo in silenzio durante tutta la durata del film, perse nei nostri pensieri osserviamo la televisione senza vederla realmente.

"Si è fatto tardi forse è meglio che vada" dice spostandosi a fatica.
"Sembri una mucca dove vai?" Le chiedo ridendo per la sua espressione buffa.
"Ritorna qui che fuori fa freddo, non vorrai farmi passare la notte da sola su un pavimento a guardare film spazzatura?" Le chiedo sistemando il cuscino.
"Ma non hai un letto?" Chiede tornando sulle coperte.
"Si ma non ho voglia di alzarmi" le rispondo con un sorriso continuando a cambiare canale.

La verità è che non voglio stare sola, passare il pomeriggio con lei mi ha aiutata a pensare di meno, domani André torna e lunedì ci rivediamo in ufficio, non so cosa fare ne cosa pensare.

André

"È stato un piacere Shakira, grazie di tutto" sorrido alla mora baciandole una guancia.
"Mi dispiace che vai via" dice accarezzando il mio petto con le sue mani curate.
"Devo tornare a casa"rispondo  per niente dispiaciuto di andare via.
"Allora alla prossima" appoggia le sue labbra alle mie lasciandomi un tenero bacio alla pesca.
"Addio Shakira" sussurro sulle sue labbra ancora incollate alle mie, mi giro e vado verso l'aereo senza più guardarla.

Mi aspetta un lungo volo e un ritorno non proprio entusiasmante, da quella sera non ho più sentito Johanna, e non so come comportarmi.
Pensandoci a freddo non ha fatto nulla di male almeno per quello che ho visto, ma vederla ballare in quel modo con quel coso mi fa ancora rabbia.

Prendo il cellulare e poi mi ricordo che il mio è sparito e devo ritrovare tutti i contatti, avrei voluto chiamarla ma non ricordo il numero, ci hanno messo tre giorni per darmi una scheda con il numero che avevo e mi chiedo se lei nel frattempo mi abbia mai chiamato.
Perso nei miei pensieri volo verso casa cercando di capire come comportarmi appena la rivedo.

Buona sera!!!!!!
Scusate se ci ho messo tanto per scrivere un nuovo capitolo ma è un periodo molto impegnativo, spero tanto che il capitolo sia piaciuto anche se non è un capitolo importante. Buona serata 💖💖💖💖💖💖💖😘

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