capitolo trentaquattro

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"Amore aiutami"
"Arrivo" urlo lasciando andare un palloncino che si sgonfia volando per la stanza e andando in salotto da Johanna.
Sulla scala in equilibrio su un solo piede attacca uno striscione bianco alla parete.
Auguri mamma e papà


"È dritto?" Chiede concentrata
"È perfetto amore, ma scendi non mi piace come ti muovi su quella scala" la rimprovero mettendomi sotto per prenderla al volo.
"Non ti preoccupare sono una brava equilibrista" dice scendendo qualche gradino e lanciandosi tra le mie braccia.

"Sta venendo bene" osserva contenta la stanza piena di palloncini colorati, abbiamo organizzato una festa a sorpresa per Maicol e Jennifer, tra un po' Isabella e Lukas li portano qua con la scusa di cenare assieme e Johanna ha preparato la stanza con mille decorazioni per loro.

Siamo a fine marzo le giornate sono ancora fredde ma già si respira aria di primavera, o magari me la sogno io.
Mio cugino felice assieme alla donna della sua vita, Isabella che non aveva mai creduto all'amore è fidanzata ufficialmente con lukas e credo che si sposeranno presto.
E io, beh io sono quello più felice di tutti, Johanna mi dedica ogni sorriso della giornata è sempre attenta alle mie esigenze anche se non riesce mai a fare a meno dei suoi capricci.

Mi fa impazzire quando vede qualche donna guardarmi e lei la fulmina con lo sguardo, come a dirgli -ehy lui è mio!-
"Sei bellissima amore" le dico baciandole il naso.
"Mi sento bellissima ogni volta che mi guardi" risponde passando le dita tra i miei capelli.

Il campanello interrompe le nostre effusioni e ci costringe a staccarci.
"Buona sera" urla pimpante Johanna saltellando come una bambina.
"O dio!" Esclama Jennifer appena entra e legge lo striscione, osserva i cento palloni che Johanna mi ha costretto a gonfiare con l'elio per farli stare al soffitto, legge le varie frasi incise sopra e scoppia a piangere mentre Maicol emozionato la stringe.

Un momento di grande emozione per tutti,in questi mesi abbiamo visto Jennifer soffrire tanto desiderando un figlio.
"Io vi ho invitati per festeggiare mica per piangere!" Li rimprovera Johanna con le lacrime facendo ridere tutti.
Mentre bevo birra con i ragazzi la guardo intrattenere le ragazze come una perfetta donna di casa.

Ride e fa battute accarezzando ogni tanto la pancia ancora piccola di Jennifer, sta attenta a non far mancare mai nulla sui tavolini e sorride, sorride felice riempiendomi di orgoglio e di gioia.
"Se non smetti di fissarla la consumi" mi prende in giro mio cugino.

"Ci sono giorni dove la guardo dormire al mio fianco e non ci credo che sia mia" rispondo mentre lei si volta e mi guarda, mi mormora un ti amo e poi riporta la sua attenzione alle ragazze.
Si può morire di felicità?
Perché io in questo momento potrei anche morire, il cuore mi scoppia in petto mentre le persone che più amo al mondo sono qui con me felici dopo aver sofferto tanto.

Siamo cresciuti da soli, la vita ci ha strappato dalle mani le persone che amavamo, è toccato prima a Jennifer perdere i genitori a soli tre anni, fu adottata e ne io ne Isabella ci ricordavamo di lei visto che è più grande.
Ma Maicol non l'ha mai scordata, erano solo bambini e già l'amava.
Poi sono morti i miei genitori, ricordo ancora il profumo di mia madre e gli scherzi di papà, quello che i miei cugini non sanno e che la mia mamma scoprì di essere incinta qualche giorno prima dell'incidente.

Ma voleva fare una sorpresa a papà e stava aspettando il momento giusto per dirglielo, subito i miei zii mi presero con loro, dopo la morte dei miei.
La prima sera la passai nel letto con Maicol e Isabella, piansero assieme a me fino ad addormentarci.

Un anno dopo i miei zii ebbero la stessa sorte, rimanemmo soli.
Tre ragazzini soli e abbandonati a se stessi, Maicol aveva solo quindici anni e ha dovuto farci da fratello da padre e da tutore, ci siamo tirati su senza mai separarci, e se c'è un uomo che può essere un padre perfetto è proprio lui.

Un mese dopo

Johanna entra nel mio ufficio chiudendo la porta a chiave e abbassa le tende per non far vedere fuori.
"Che fai amore?" Le chiedo alzandomi.
Si gira con il viso leggermente rosso  mi sorride e si avvicina per baciarmi.
"Ho voglia di fare l'amore" sussurra sulle mie labbra facendomi venire i brividi.

"Tra poco andiamo a casa" le rispondo baciandola con desiderio.
"Ti voglio ora" quasi mi supplica, i suoi occhioni grigi mi guardano con una strana luce e le mani aprono la mia camicia con prepotenza.
"Che hai amore?" Le chiedo preoccupato.
"Ho un brutto presentimento, ti prego fai l'amore con me"

Lo dice con le lacrime iniziando a tremare, le afferro il sedere e la bacio con desiderio invadendo la sua bocca con la lingua, la spingo contro il muro e inizio ad alzare la sua gonna.
"Johanna!" Ringhio appena le mie mani toccano la sua intimità.
"Perché non hai gli slip?" Chiedo eccitato

"Te l'ho detto ho voglia di fare l'amore con te" sussurra abbassando i miei pantaloni, sono eccitatissimo, lei è bella come il sole, si morde le labbra dipinte dal rossetto scuro e alza una gamba per aiutarmi ad entrare.
"Mh" ansima appena affondo in lei, porta una mano dietro la testa e chiude gli occhi mentre io mi muovo piano.

Vederla così mi fa impazzire, apre gli occhi e mi fissa con amore, le sue mani salgono lungo la mia schiena e conficca le unghie nelle mie spalle facendomi male

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Vederla così mi fa impazzire, apre gli occhi e mi fissa con amore, le sue mani salgono lungo la mia schiena e conficca le unghie nelle mie spalle facendomi male.
"Ti amo André, più di qualsiasi altra cosa al modo" appoggia la testa sulla mia spalla ansimando sempre di più.

"Oh dio più forte amore" non resisto quando dice così, passo le mani sotto le sue coscie e la alzo mantenendole il sedere. Mi muovo veloce facendola godere sempre di più, sentirle dire il mio nome mentre trema per gli spasmi mi manda fuori di testa facendomi venire.
Mi muovo ancora un po' con pigrizia e poi la faccio sedere sulla scrivania senza uscire da lei.

Sto per dirle che deve smetterla di essere paranoica, viviamo assieme da mesi ormai e siamo felici.
Le voglio dire che mai nella vita dovrà più dubitare del nostro futuro e che presto dovrà essere mia moglie, anche se stiamo assieme da poco io la voglio sposare e avere un figlio, anzi ne avremo tanti di bambini capricciosi che urlano per casa.

Le accarezzo il viso sudato mentre lei mi sorride soddisfatta, passa le mani sul mio petto con dolcezza stringendo le gambe intorno alla mia vita.
"Amore, non accadrà nulla stai tranquilla" le sussurro.
Il cellulare inizia a squillare e lo prendo sbuffando "pronto" dico mentre Johanna spalanca gli occhi e inizia a tremare.

Sto per rimproverarla e dirle di smetterla ma il pianto rotto dall'altro lato del telefono mi insegna che non bisogna mai sottovalutato l'istinto di una donna.
"Non può essere!" Sussurra Johanna con lo sguardo vuoto dopo aver ascoltato quella semplice frase che manda tutti i nostri sogni in frantumi.

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