Capitolo 2

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La mattina dopo, Anna evitò del tutto Dean. Non le andava che le dicesse di non ricordarsi niente di ieri, che quanto accaduto ieri non era grave e che la prendesse in giro come suo solito. Ci era rimasta male, che fosse perché era stato Dean a dirlo o che fosse solo perché aveva insultato l'animo di una ragazza.

In classe, Gloria era ancora dietro di lei e continuava ad annusare l'aria. Finita la terza ora, Anna si girò e, già di cattivo umore com'era, le venne spontaneo chiederle di smetterla. «Senti, non so cos'hai da sniffare,» le disse «ma vedi di finirla. Mi dà fastidio.»

Gloria la guardava con aria innocente. «Scusa. È un vizio che ho da qualche tempo, quello di sentire gli odori attorno a me. Vedrò di fare attenzione» rispose con un sorriso indecifrabile.

Insomma, non le aveva detto che avrebbe smesso, aveva detto che avrebbe continuato ma senza farsi sentire. Anna sperò solo che fosse così. Mentre si girava, incontrò lo sguardo assonnato di Dean: senza sapere perché, visto che in teoria ce l'aveva con lui, restò a guardare che stava facendo. Il ragazzo le stava dicendo qualcosa che Anna interpretò come "scusa per ieri ho esagerato". Niente male, pensò, anche se un po' tardivo. Anna s'imbronciò di imbarazzo: tanto lo avrebbe perdonato, quindi perché rimuginarci? Affondò il viso sul quaderno, scarabocchiando senza senso. Gloria la guardava, tenuta d'occhio a sua volta da Dean.

Dopo un tempo che sembrò interminabile, suonò la campanella della ricreazione ed Anna si fiondò fuori in corridoio con le sue amiche a mangiare il suo panino alla nutella, sollevata di poter stare lontano da Dean e da Gloria almeno per quei quindici minuti di pausa.

«Passata l'arrabbiatura?» chiese Justin ad Anna, piombando come un fulmine a disturbare la tranquillità della ragazza. «Personalmente, io le trovo perfette» aggiunse, guardando il seno di Anna e inquadrandolo con le dita come se avesse una macchina fotografica in mano.

Anna non capì subito, poi si sentì morire: Dean aveva detto tutto a Justin e ora Justin lo stava dicendo davanti alle sue amiche! PERCHE'?

Più infuriata che mai, Anna si fiondò in classe e con una furia cieca sbatté il panino sul banco di Dean, facendo fuoriuscire tutta la nutella al suo interno.

«Perché hai detto a Justin delle mie... Perché gli hai detto di quella stupida battuta che ti è uscita ieri dalla bocca?!» gli urlò.

«Ho chiesto consiglio a lui su come scusarmi con te» fu la spiegazione del ragazzo.

«E proprio a lui? A tua madre no? No, anzi, lei no, i tuoi proprio no, sarebbe ancora più imbarazzante.»

«Appunto.»

Anna lo guardò di soppiatto. «Trovati una ragazza e lasciami in pace, ok? Sono stufa di essere il tuo giocattolo.» Dean non rispose.

Quel giorno non avevano i compiti: era sabato e l'indomani domenica, quindi se ne stavano tranquilli a guardare un film. I film con i personaggi che muoiono o che sono malati, aveva stabilito Anna, erano fuori discussione. Non voleva far ricordare a Dean più di quanto già facesse, l'orrore di sei mesi prima.

Tuttavia, le categorie si restringevano di non poco: o cartoni animati, o roba di fantascienza per tutta la famiglia. Quel giorno, però, Anna volle dare un po' di dispiacere a Dean tanto quanto lui ne aveva dato a lei finora, quindi fece la cattiva e decisero per un film horror. Ad ogni scena, però, Anna stringeva così forte il cuscino che lo stava facendo a pezzi. Quando Dean se ne accorse, fece per spegnere il DVD. «E' ovvio che non lo reggi, perché l'hai scelto?» le disse senza mostrare nessuna emozione.

«A te non ha fatto effetto?» chiese Anna, notando solo allora che l'amico era impassibile.

«Ho visto di peggio» rispose.

SHURA - il demone dell'InfernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora