Capitolo 3

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Il piano sarebbe iniziato non appena fosse arrivata a scuola, quindi decise di lasciar perdere Dean e Justin e di sfrecciare subito a raccogliere notizie dai compagni. Prima dell'inizio delle lezioni, riuscì a parlare con tre di loro e tutti le dissero cose diverse: è di ricca famiglia, è orfana e viveva in convento, è straniera. Niente che l'aiutasse. Accennò quindi al suo tic di "sniffare aria", ma nessuno dei tre confermò la cosa. Così non andava. A merenda, provò a chiedere a quelli che le stavano vicino di banco: su quattro, solo una di loro, una ragazza riccia e piccolina, aveva confermato di averla sentita sniffare ogni tanto e di averla pure vista che si sporgeva verso la schiena di Anna facendolo. La ragazza trasalì. La riccioluta aggiunse poi che l'aveva anche vista prendere degli appunti dopo che sniffava, però non aveva capito cosa stesse scrivendo.

Finalmente una pista, pensò Anna. Il prossimo passo sarebbe stato prendere quel quaderno e vedere cosa c'era scritto. Purtroppo l'impresa sembrava sempre impossibile: ogni volta che tentava di sbirciare casualmente il quaderno, qualcosa glielo impediva, che fosse un compagno che le ostruiva la visuale, il professore che esigeva il massimo silenzio durante il compito in classe, le amiche che la reclamavano per chiacchierare.

A metà della prima ora dopo la merenda, Anna chiese di andare in infermeria perché si sentiva poco bene. Una volta uscita, però, si diresse all'aula insegnanti e chiese se le era possibile di sapere dove abitava Gloria. Come si aspettava, non glielo dissero e lei non aveva scuse da accampare per far cambiare loro idea. Doveva quindi seguirla a casa, come dall'opzione numero 3 del piano.

Non appena le lezioni furono terminate, Anna si eclissò dalla classe: non doveva farsi vedere da Gloria che stava lì ad aspettare le sue mosse, quindi aveva deciso di nascondersi fuori da scuola e di seguirla non appena la vedeva uscire. Aspettò svariati minuti, forse quasi mezz'ora, ma alla fine Gloria uscì. Era completamente sola, visto che tutti gli altri erano usciti da un pezzo. Girò l'angolo della via in fondo alla scuola, quindi svoltò a sinistra, poi a destra e poi... Anna la perse. Nonostante le stesse addosso, l'aveva persa. Che si fosse accorta di lei? Gente in giro ce n'era per mimetizzarsi e non dare nell'occhio, tuttavia l'aveva persa. Controllò ancora per qualche minuto, ma il freddo che si stava facendo sempre più pungente la convinse a tornarsene a casa; avrebbe riprovato un'altra volta, si disse.

Durante il tragitto, Anna si ritrovò a pensare alla mattinata di lezioni: solo in quel momento, infatti, si era ricordata che Gloria era appresso a Dean e lei, da brava scema, non aveva più fatto caso al comportamento dei due di quella mattina. Non ricordava proprio se Gloria avesse guardato o seguito con gli occhi le mosse di Dean, né se il ragazzo avesse fatto qualcosa verso di lei, come guardarla in cagnesco e simili. Non ci aveva proprio prestato attenzione e si stava rosicando le mani per questo.

Col pullman mezzo vuoto a quell'ora, Anna ci mise quasi metà del tempo a tornare a casa. Teresa, sua sorella, la stava aspettando furiosa: «Ti rendi conto di che ore sono? Dove sei stata? Perché non hai detto niente a nessuno, nemmeno a Dean?» le urlò contro. Teresa non era il tipo che rappresentava "mamma chioccia" e proprio per questo Anna si trovava bene a vivere con lei; tuttavia, quando ci si metteva, sapeva essere una vera rottura. In quel caso, però, Anna riconobbe che aveva ragione; tuttavia, non avrebbe potuto dire a Dean cosa voleva fare perché sicuramente le avrebbe fatto cambiare idea.

«Scusa, ero presa da una cosa e me ne sono dimenticata» rispose. Le dispiaceva davvero. «Ho fatto un giro nei pressi della scuola, tutto qua.»

Teresa sospirò. «Neanche ti domando il perché tu l'abbia fatto, sei sempre stata quella strana, tu. Ora vai a cambiarti e vedi di non sparire a farti un altro giro nel frattempo.»

SHURA - il demone dell'InfernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora