Ethan
Rimango a guardare Cami salire sulla sua moto con il sorriso sulle labbra. Adoro farla irritare. È una cosa che mi diverte parecchio, ma a volte penso che dovrei darle un po' di tregua. Già le basta Elia e, di certo, non ha bisogno anche di me che le rompo il cazzo, ma è più forte di me.
Mi piace stuzzicarla, che ci posso fare?!
Da quando, poi, è diventata così impertinente? Una volta era una ragazza così dolce... adesso è...«Più passa il tempo e più mi farei la sorella di Allen».
I miei pensieri vengono interrotti dai "gentili" apprezzamenti di Dean. È il mio coinquilino. Dividiamo un appartamento vicino l'università, ma credo che presto gli farò le valigie. Alcune sue abitudini mi vanno strette. E per abitudini non intendo trovare calzini sporchi in giro per casa o il fatto che sono costretto a pulire tutto il casino che lascia in giro tutti i santi giorni, ma mi riferisco esattamente ad un vizio non molto salutare: l'alcol. Dean è un alcolizzato e se non lo è, è sulla buona strada per diventarlo. Tutte le volte che sono costretto ad avere a che fare con la sua versione ubriaca, mi sembra di impazzire. La maggior parte delle volte ha la sbronza molesta e sono stato più volte sul punto di buttarlo fuori di casa. Ma so anche che non ho il pieno diritto di farlo, per cui, lui continua a vivere la sua vita con una bottiglia attaccata alla bocca e a me non rimane che farmelo star bene perché, nonostante tutto, è mio amico e gli voglio bene.
Quando sono andato a vivere da solo, ho promesso ai miei genitori che mi sarei mantenuto da solo - che è più o meno quello che ha anche fatto mio padre alla mia età. Lui è sempre stato il mio punto di riferimento e ci tengo a fare le cose bene per lui e per mia madre, del resto, è grazie a loro se adesso sono esattamente qui. Mi hanno adottato quando nessuno mi voleva e mi hanno regalato il mondo intero, per questo non voglio adagiarmi sugli allori. Voglio guadagnarmi tutto ciò che mi hanno dato e voglio contribuire in qualsiasi modo anche se al momento mi sta venendo un po' difficile. Sono al college da cinque anni e questo solo perché tra il mio lavoro part-time da barista - con orari improponibili - dormo praticamente sempre e mi rimane poco tempo per studiare durante il giorno. Lo so, è solo questione di organizzazione, ma ho anche un coinquilino particolare a cui badare che al momento sto guardando con più disprezzo che compassione.«Lo sai? Se ti fossi azzardato a parlare così di fronte Elia a quest'ora saresti morto» affermo.
«Lo sai?» inizia Dean facendomi il verso. «A volte credo che quello che dico su Camille dia più fastidio a te che a suo fratello».
«È ovvio che mi dà fastidio, pezzo di merda. Ci tengo a lei e non voglio che i pervertiti come te la pensino in quel modo».
«Perché, vorresti farmi credere che tu non l'hai mai pensata "in quel modo"?» chiede. Il mio momentaneo silenzio, lo fa sogghignare e lo porta ad aggiungere: «Infatti».
Be', è normale che l'ho pensata in quel modo, ma giuro che il pensiero è durato sempre meno di una frazione di secondo. La mia amicizia con Elia non permette nemmeno alla mia mente di fantasticare su sua sorella ma a volte succede quando mi trovo a casa sua e, per puro caso, lei si presenta in shorts, per esempio. O quando usciamo e lei è tutta in tiro, o quando andiamo in vacanza assieme alle nostre famiglie o semplicemente quando la guardo montare sulla sua moto con quei capelli biondi che le svolazzano fuori dal casco. Ma questo non vuol dire nulla, cioè, Cami è bella e nessuno può negarlo e credo che sia meglio che Elia inizi a fare i conti con il fatto che anche lei è cresciuta. Ma non voglio che Dean lo sappia. Cosa penso quando guardo Cami saranno pure affari miei e lo sono anche i suoi pensieri impuri, per questo non voglio che faccia determinati apprezzamenti in mia presenza, perché il solo sentirgli pronunciare quei pensieri a voce alta mi manda il sangue al cervello e mi sale una voglia matta di spaccargli la faccia.
«Non dire cazzate. Lei è come... una sorella, per me». L'ultima frase mi esce dalla bocca con fatica. Le mie parole sono false come un'adidas a quattro strisce e non ho mai pensato a Cami come mia sorella, l'ho sempre pensata come...
In effetti, non lo so come l'ho pensata. So solo che le voglio un gran bene e tutto questo non ha nulla a che vedere con la fratellanza.«Sarà. Ma, ammettilo, è davvero una bella figa».
«Dean, è meglio che tu te ne vada se non vuoi che ti rompa il naso».
«Come vuoi, amico» dice lui, alzando le mani in segno di resa. Poi, mentre indietreggia, dice una cosa che mi lascia riflettere parecchio. «Invece di preoccuparti di cosa penso io di Cami, pensa a che idea si farebbe Elia di te se sapesse che ti piace sua sorella».
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𝗙𝗼𝗿𝗴𝗶𝘃𝗲 𝗮𝗻𝗱 𝗙𝗼𝗿𝗴𝗲𝘁
Romans🏆 𝘁𝗵𝗲 𝗪𝗔𝗧𝗧𝗬𝗦 𝟮𝟬𝟮𝟬 𝗪𝗜𝗡𝗡𝗘𝗥 𝗰𝗮𝘁𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗥𝗢𝗠𝗔𝗡𝗖𝗘 ✓ 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗟𝗘𝗧𝗔 Ethan sa che il miglior modo per non fare arrabbiare il suo amico Elia è stare lontano da sua sorella e Cami sa che il miglior modo per fare arrabbiare...