7.

158 15 0
                                    

Ma meglio così. Se incontro ancora quel lupo mi uccide veramente secondo me.
Appena arrivati a casa papà andò in una camera degli ospiti e lo mise sul letto. Non si lamentava per il dolore ma si vedeva che stava soffrendo. - Victoria per favore esci- mio padre neanche mi guardò in faccia dicendomelo. Guardai Jordan che teneva gli occhi chiusi e gli stringeva. Le mani le teneva a pugno. La coperta blu del letto si era sporcata di sangue. Non potevo disubbidire a mio padre così acconsentì e me andai. -tesoro vieni, parliamo-  mia madre mi prese a braccetto e andammo in giardino. Guardai le rose e sussultai quando le vidi più scure del solito. - Mamma che succede? Che hanno le mie rose?- spostai lo sguardo su mia madre che teneva gli occhi posati sul cielo. - Niente tesoro, sta tranquilla. Vedrai che domani torneranno come prima.- spostò gli occhi su di me e i suoi occhi erano lucidi. Voleva piangere. - mamma cos'hai?- mi avvicinai a lei e misi una mano sulla sua spalla. Indossava una camicia bianca e dei pantaloni a vita alta neri. I tacchi la rendevano ancora più alta di me. -Niente tesoro. Vado a vedere cosa succede di là. Tu resta qui in caso venissero i suoi genitori.- mia madre entrò in casa e io mi andai a sedere sulla panchina in legno che io stessa avevo dipinto di rosso. Era marrone ovviamente prima, ma non mi piaceva. Il mio colore preferito è ovviamente il rosso se non si è capito. Chiesi a papà della vernice e poi dei pennelli. In poco tempo la feci diventare rossa e quando fu asciutta mi sdraiai sulla panchina e cominciai a guardare il cielo.
Adesso il colore era un po' rovinato. L'avrei ridipinta. Chissà come stava Jordan. Certo era un vampiro ed apparteneva alla famiglia Jefferson ma comunque era un po' colpa mia se adesso stava male.
Aspetta. Ma io dovevo spiegarlo a mia madre. Perché se ne andata? Uffa. -Victoria-  sentì il mio nome e mi girai. I Jefferson erano qui. - Oh salve. Suo figlio è in casa e... Venite vi accompagno da lui.-  entrai in casa e cominciai a tremare. E se se la prendevano con me? - ma sta bene?-  Christian mi guardava preoccupato. - i-io non lo so. Non stava molto bene...-  accelerai il passo e li portai davanti la stanza. Entrarono e si chiusero la porta alle spalle. Io afflitta andai in camera mia e mi ci chiusi dentro.
Si cavolo. Tutta la colpa è mia. Non avrei dovuto interferire mentre litigavano. Così Jake non avrebbe fatto tutto ciò. E adesso Jordan non starebbe male. Il nostro morso se non curato può essere letale. Anzi muori sicuramente. Non so come faranno a farlo guarire. I miei mi hanno sempre tenuta alla larga da queste cose. Mi hanno cresciuta diciamo come se fossi una umana. Non hanno mai approfondito le cose da lupi e da vampiri. So le minime cose indispensabili.
Cominciai a guardare la mia stanza. Il rosso prevale in tutta la stanza. Ho un comodino al lato del letto ed è bianco. Poi ho un armadio enorme ed è rosso e bianco. Ed è composto da specchi. Il tappeto è, ovviamente, rosso. Le tende le ho fatte mettere bianche. Ho il bagno compreso ovviamente. Composto da una vasca idromassaggio e una doccia e ovviamente il bidè e il lavabo.
Mi affacciai alla finestra e ciò che vidi mi fece venire la pelle d'oca. Le mie rose stavano appassendo. Non potevo crederci. Com'era possibile? Non era mai successo. Non poteva essere possibile. I miei mi avevano detto che niente poteva distruggerle e invece è tutto il contrario. Hanno resistito a neve, ghiaccio ma puoi staccarle con facilità e adesso appassiscono.
Andai in giardino e cominciai a guardarle una per una. Tutte erano in condizioni pessime. Come può succedere tutto insieme? Jordan che sta tra la vita e la morte. Le mie rose stanno appassendo. Che altro manca? Jake che cerca di uccidermi di nuovo?
Cadde un petalo a tutte le rose e io persi più di un battito. Mi mancò il fiato. Andai a sedermi sulla panchina e aspettai un po'. Tremavo e cominciavo a vedere tutto sfocato. Le orecchie cominciarono a fischiarmi e stava cominciando a farmi male la testa. Dovevo andare in camera. Non dovevano vedermi così. Già c'era Jordan che stava male. Non potevo aggiungermi io.
Con difficoltà raggiunsi la mia stanza attenta a non farmi vedere da Carla e Josephine. Mi ci chiusi dentro. Cominciò a fare caldo così mi spogliai e rimasi in intimo. Stavo sudando. Forse troppo. Andai in bagno e mi misi dentro la doccia. Aprì l'acqua fredda, appena venne a contatto con la mia pelle sussultai. Era freddissima ma dovevo sopportarla. L'acqua fredda a contatto con la mia pelle calda fece creare il vapore.
-ma quanto sono calda?- dissi tra me e me. Presi l'accappatoio e uscì dalla doccia. Tornai in stanza e presi l'intimo e me lo misi. Lasciai i capelli bagnati e andai a sdraiarmi sul letto. Avevo caldo, sentivo che stavo andando a fuoco.

POV'S Jordan

Non credo di aver sofferto mai tanto. Penso di essere diventato più bianco di quello che sono. Quel lupo bastardo  mi ha morso troppo. George, il padre di Victoria, sta cercando di fermare il sangue e curare la ferita. Devo bere del sangue di lupo per guarire. Ma il George ancora non lo fa. E mi sto chiedendo il perché. - George dagli il tuo sangue- mio padre continuava a ripeterglielo ma lui non guardava in faccia nessuno e non parlava. Io intanto soffro. Giuro che avrei ucciso quel lupo. Per due motivi. Il primo perché ha cercato di fare del male a Victoria e il secondo perché mi ha morso.
Chissà cosa sta facendo Victoria. Chissà se gli frega almeno un po' che io stia in pericolo di morte. In fondo sto così per lei. Non dico che sia colpa sua eh. Avrei potuto farmi i cavoli miei.
- Okay adesso ho cucito quello che dovevo cucire. Fascio questa parte. E non posso darti il mio sangue né quello di mia moglie per il semplice fatto che non funzionerebbe. Serve quello di Victoria e anche se mi da fastidio darti di nuovo il suo sangue, devo. Vado a prenderla. Resisti ancora tanto non puoi morire prima di 3 giorni.-

Scontro Tra Famiglie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora