Capitolo 3

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Sasuke P.O.V.'s

   Mi sembra di sentire una luce voler penetrarmi gli occhi. Li apro lentamente, lasciando che quell'esile raggio di sole mattutino m'illumini le iridi. Sono in una stanza abbastanza grande. Ha un'aria familiare. Le finestre sono quasi del tutto coperte dalle tende, a parte quel raggio di sole che mi ha svegliato. Con la coda dell'occhio noto un comò lungo, su cui più vicino al letto è poggiata una lampada dall'aspetto consumato e più in là vi sono poggiati ordinatamente dei libri. Alzo lo sguardo e noto il simbolo degli Uchiha. Mi rendo conto di essere a casa mia. E' da anni che non ci entro. Come ci sono arrivato? Non ricordo. Ho come un vuoto. Non mi ricordo quello che è successo negli ultimi giorni. Come diavolo ci sono finito qui?

   - Ti sei svegliato -.

   Sento una voce a me famigliare. Volto lentamente la testa. E' Naruto.

   - Stai meglio?-

   - Come...ci sono finito qui?- chiedo ancora un po' stordito. Mi sento estremamente debole.

   - Sakura ti ha portato qui dopo lo scontro -.

   - Lo scontro? Non ricordo... Ho come un vuoto -. Cerco di alzarmi, ma una fitta atroce mi fa ricadere rigido sul letto. Ora mi ritorna tutto alla mente.

   - Quella smorfia mi dice che ti sei ricordato almeno qualcosina - ridacchia lui.

   - Sì, direi di sì...- sospiro.

   - E' da un po' che non ci vediamo uh? Giusto due annetti. Direi che è proprio poco tempo!-

   Naruto sembra proprio di buon umore, ma poi torna di colpo serio.

   - Mi spiace di non essere stato presente al villaggio mentre combattevi. Sono tornato giusto due giorni fa da una missione e non sono stato avvisato. 

   Due giorni fa?

   - Per quanto ho dormito?-

   - Sakura mi ha detto per quattro giorni. I tuoi polmoni sono stati gravemente danneggiati. Anche la spalla è stata completamente rotta -

   Già non avevo un braccio, mi ci mancava solo la spalla rotta...

   - Devi rimanere a riposo ancora per un bel po' mi sa, vecchio mio -.

   - Già...- 

   E' una sensazione strana. Dopo due anni Naruto non è cambiato affatto. Ma lui andava già bene così. Ero io quello che doveva ancora ben capire chi fosse sé stesso. Mi sento a disagio. Non so esattamente perché, e non si tratta solo per le ferite. Mi sento quasi in colpa. Ed inadeguato. Non riesco ancora a capire perché.

   Mi sento ancora debole e le palpebre tornano a volersi chiudere. Sento Naruto ancora parlare, ma cado in un sonno profondo.



   Naruto P.O.V.'s

   Volevo dire ancora a Sasuke che dopo Sakura sarebbe venuta a trovarlo per medicargli le ferite, ma proprio mentre parlavo, rivolgendo lo sguardo alla finestra, mi accorgo che si è di nuovo addormentato. Mi da fastidio il fatto di non essere arrivato prima. Sicuramente Sasuke non si sarebbe ridotto così cercando di proteggere il villaggio. Sakura mi aveva raccontato tutto nei minimi particolari. Anche della morte dei tre ninja e del civile. Io avrei cercato di non agire così, ma d'altro canto non biasimo Sasuke. Neppure io mi sarei fidato di lasciare la banda di criminali insieme agli abitanti del villaggio. Un cigolio attira la mia attenzione. E' Sakura che ha appena aperto la porta. La saluto con un sorriso.

Sei perdonatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora